Il Furher e Giochi senza Frontiere

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Ritorno a scrivere dopo una pausa dovuta a motivi personali. Torno a scrivere con un Milan che, dopo l’Atalanta, è la squadra che ha fatto più punti e come li ha fatti! Per me questo non è il vero campionato, come penso anche per molti voi; per me è un’edizione straordinaria di Giochi Senza Frontiere…, ma fosse anche questo siamo tra i migliori. Se invece è calcio vero, siamo dignitosissimi come non lo siamo mai stati e abbiamo onorato il calcio. Da quasi un decennio trovo quasi sempre vergognoso il calcio che produciamo, ma devo dire che i ragazzi che vanno in campo sono finalmente degni di questi colori. Non sto a fare differenze, ma quelli che vanno più forte li conoscete benissimo e forse su questi potremo costruire il resto. Ho una paura dannata di prendere l’ennesimo abbaglio, di essere smentito dall’ennesima partenza molle con gente svogliata che ci mette un girone a capire come giocare. Temevo il peggio, ero praticamente certo, non lo nego, che privi di obiettivi, privi di midollo, scarsi e deconcentrati…avremmo generato i soliti obbrobri calcistici che sappiamo partorire. Tutto l’inverso, impegno, corsa, tecnica e cuore…che ci hanno visto rifilare 4 gol a quelli del Piano Marshall…, insomma una goduria.

Von Ribbentrop prima di una conferenza stampa a Milanello…

Purtroppo, nonostante tutto, la nostra classifica non è quello che sogneremmo, ma miracoli non se ne fanno. Per come si era messa la stagione, con il GIAMMAESTRO e suoi deliri…, mi posso non dico accontentare, ma nemmeno vomitare come al solito. Inutile nascondere che Pioli, il buon Pioli, merita il nostro grazie e il nostro plauso, per lo stile, i risultati, la dignità e l’educazione. Purtroppo in conferenza non riesco a seguirlo, mi addormento pesantemente, ma questo non vuol dire che sia una persona da criticare, anzi…il mio grazie è a prescindere. Chiaramente io lo saluterei adesso, per il futuro serve altro. Non si può ricadere nel solito errore di un tecnico che non è male e che lo riconfermiamo tanto per tirare a campare. I problemi poi si presentano puntuali a ottobre, con il solito disastro che ci vede fuori da tutto e da subito… in attesa dell’ennesimo traghettatore.

Non sono mai stato tenero con Fangazzidois, il suo fangazzidismo è quanto di più deleterio ci potesse capitare, ma adesso ha tentato qualcosa di diverso, si è preso una bella responsabilità, quella di decidere in prima persona, scavalcando chi vi era preposto. Inutile sottolineare come abbia totalmente sbagliato la forma, ma se avesse fatto la cosa giusta? Voi sapete benissimo, e qui lo ribadisco per l’ennesima volta, che io sono contrario a decine di dirigenti inutili e ai ritorni di vecchie glorie del passato ad ogni livello. Ne sono il nemico più feroce ed accanito, e non cambio idea. Un decennio di ritorni…, un decennio di schifo e vergogna. Adesso arriva il Furher, o meglio…l’ispettore Rangnick, una specie di accentratore che avrà sulla sua figura quasi tutte le responsabilità; gli manca di fare la spesa e cucinare e poi fa tutto lui.

Oddio, io lo metterei anche alla comunicazione, al posto dei vari scendiletto che infangano quotidianamente l’informazione; speriamo che Rangnick si porti un obersturmführer della nobile famiglia Von Ribbentrop e che rastrelli duramente le indegne stanze della mistificazione. Sarebbe una pulizia etnica per la prima volta sana e necessaria. Non sono certo un fan di Rangnick, non lo conosco, ma da quasi un decennio sarebbe il primo tentativo di progetto. Dopo due lustri di cazzate a tutto spiano in cui è accaduto di tutto, il crucco sarebbe finalmente il classico “uomo solo al comando”. Per una società che non ha avuto un progetto tecnico o sportivo, ma soltanto un malcelato progetto finanziario…, è un passo avanti notevole.

Da qui ad essere un progetto vincente e duraturo ce ne passa e veramente tanto, troppe sono le variabili che dovrebbero convergere per la prima volta su una squadra di calcio con i nostri colori. Si fa presto a dire che l’ispettore è abituato a lavorare con giovani di valore, ma è anche abituato agli investimenti Red Bull, non certo alle paghette dei nostri amabili appassionati di cravatte… Però c’è almeno un’idea che francamente è fantascienza se paragonata al GIAMMAESTRO raccomandato dal maestro ittico di Pescara; non riesco ad immaginare che possa essere minimamente paragonabile allo scervellato. Certo, Fangazzidis avrebbe poi il dovere di sostenerlo nella costruzione e nella gestione, aspetti questi che a Milanello latitano da anni; Gazids lo ha voluto e ha il dovere di proteggerlo dal resto, ne sarà capace o lo scaricherà con la solita squallida intervista alla Gazzetta alle prime e comprensibili difficoltà? E l’ispettore Rangnick arriverà qui che già parla italiano o avrà bisogno dell’interprete? Non certo per rispondere alle cretinate della sala stampa, a quei quattro somari che ragliano domande tra le più stupide che si possano concepire; ma almeno per parlare ai giocatori. Lo stesso ispettore…viene per dirigere o allenare? La cosa fa ridere, prendi uno che fa il dirigente e poi torna ad allenare; in questo abbiamo fatto scuola, da Leonardo che faceva il segretario di Galliani a Seedorf che giocava in ciabatte a Copacabana; da Inzaghi che si nascondeva nel bagagliaio tra bresaola e Plasmon all’allenadrone, il Brokkhobbit della contea. Mi auguro che non abbia proprio nulla a che fare con tutto questo folklore. Godiamoci, si fa per dire, questo scampolo di Giochi senza Frontiere e speriamo che il Furher ci porti qualcosa di nuovo, ammesso che non ci chieda di attaccare la Polonia.

Gianclint

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Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.