Si è concluso l’ennesimo campionato deludente con un finale thrilling che non ci ha premiato. Inutile stare qui a sentenziare i perché e i per come; ormai Gattuso non c’è più e tutto diventa passato remoto. Tuttavia questo campionato brutto e giocato male, con poche vere e grandi soddisfazioni, a cui vanno affiancati le pessime prestazioni in Europa e quelle miserrime in Coppa Italia, è stato uno strazio. In queste ore c’è un vero e proprio repulisti dirigenziale, con dimissioni indotte con una politica futura fatta di risparmi, giovani, dolore e stridore di denti. Leonardo si è dimesso, ma chiaramente tutto è ricondursi ad una politica restrittiva di Elliott, dove il fondo in questione ha fatto sapere e capire, attraverso il suo esecutore Gazidis, che da adesso in poi si cambia. I bilanci non possono più essere voragini di rosso, la ghigliottina Uefa, che pende eternamente su di noi, non consente voli pindarici e lo stesso Fondo la fa propria per giustificare ulteriormente una mancanza di voglia di investire. Anzi, si paventa anche qualche pesante cessione e i nomi sono quelli che conoscete. Gattuso, da uomo vero, si è dimesso, vuoi per stanchezza, vuoi per mancanza di fiducia attorno e vuoi anche per poca fiducia in un futuro che appare ancora più incerto. Avrebbe anche rinunciato al suo principesco ingaggio per i prossimi due anni, chiedendo però il rispetto dei contratti per i suoi sette collaboratori. Niente da aggiungere, ma solo da levarsi il cappello. Applausi.
Questa è la situazione che abbiamo davanti agli occhi, questo è l’amaro calice che ogni milanista dovrà ingoiare. Conosco gente che ha venduto o ceduto animali, chiedendo soprattutto la buona tenuta della bestiola da parte di chi ne avrebbe avuto il possesso. Lo stesso dicasi per immobili e automobili, affari nei quali gli acquirenti si sono dovuti impegnare formalmente a gestire al meglio questi beni. Cosa voglio dire…, voglio dire che la madre di tutte le nostre attuali disgrazie è Berlusconi che ci ha venduto per “amore” a dei cinesi insolventi che sono scoppiati e scappati, lasciando danni di bilancio e tecnici incommensurabili creati da Fassone e Mirabelli e che pagheremo per anni. Inutile ricordare lo status societario prima del loro arrivo, ma anche quello successivo alla loro dipartita. Un disastro economico che l’Uefa ci rinfaccerà. La conclusione è stata finire in mano a questo famigerato fondo Elliott.
Costoro si sono ritrovati tra le mani il Milan, una società di calcio gloriosa, ma deceduta, decaduta, distrutta a tal punto da non dare segni di vita da oltre un lustro. Qui, nonostante l’immissione di centinaia e centinaia di milioni, non si riesce a fare qualche bella partita e ad arrivare quarti in un campionato povero e miserabile. Basta un’Atalanta qualsiasi che, con un monte ingaggi molto più basso, non solo diverte, ma arriva quarta ben due volte. E questa volta va anche in Europa. Noi invece facciamo sempre più schifo. Appena arrivati fecero anche bei proclami che però oggi sembrano superati e messi da parte.
Il comunicato di Elliott
“La proprietà e il controllo della holding che detiene la maggioranza del capitale sociale di AC Milan sono stati trasferiti a fondi gestiti da Elliott Advisors (UK) Limited (“Elliott”). Tale trasferimento è avvenuto all’esito dell’escussione di alcune garanzie a seguito dell’inadempimento, da parte del precedente proprietario di AC Milan, delle proprie obbligazioni nei confronti di Elliott. Ora che ha assunto il controllo, la visione di Elliott per il Milan è chiara: creare stabilità finanziaria e di gestione; ottenere successi di lungo termine per AC Milan cominciando dalle fondamenta, assicurandosi che il club sia adeguatamente capitalizzato; e condurre un modello operativo sostenibile che rispetti le regole della UEFA sul Financial Fair Play. Elliott è pienamente consapevole della sfida e dell’impegno che derivano dall’essere proprietari di un’istituzione così importante. Elliott non è soltanto lieta di supportare il club durante questo momento di difficoltà, ma anche della sfida di raggiungere obiettivi ambiziosi in futuro attraverso il successo sul campo da parte del tecnico Gattuso e dei suoi giocatori. Come prima misura Elliott intende apportare 50 milioni di Euro di equity al club per stabilizzarne le finanze, e pianifica di apportare, nel tempo, ulteriori capitali per finanziare la crescita di AC Milan. Paul Singer, fondatore, Co-CEO e Co-CIO di Elliott Management Corporation ha dichiarato “Supporto finanziario, stabilità e una supervisione adeguata sono prerequisiti necessari per un successo sul campo e per una fan experience di livello internazionale. Elliott è impaziente di cimentarsi nella sfida di realizzare il potenziale del club e di restituirlo al pantheon dei top football club Europei al quale AC Milan appartiene di diritto. Elliott crede fermamente che vi sia l’opportunità di creare valore su AC Milan”.
Questo era lo scenario meno di un anno fa e da quello che parrebbe di capire…, tutta questa “impazienza” di Elliott di riportarci in alto non si percepisce. Gazidis, su mandato Elliott, ha preso il comando delle operazioni e ad oggi ci troviamo senza un direttore sportivo, ovviamente senza un allenatore (ma questo accade da un decennio…), senza una strategia chiara e con un orizzonte pieno di nubi. Il tutto mentre le dirette concorrenti si stanno per rafforzare. Come da tradizione ci presentiamo, nel momento cruciale della costruzione, senza chi dovrebbe scegliere ed eventualmente comprare i giocatori. Non giudico le strategie che non esistono in maniera visibile, non esprimo giudizi su una guida tecnica che non esiste, mi limito solo a rilevare che siamo impreparati ed inadeguati. Aspettiamo e vediamo.
Cosa si può dire? Si può soltanto sperare che Gazidis, con l’aiuto di Borini, ci spieghi se ha un piano o una chitarra, ci spieghi che cosa si vuole fare del Milan perchè a noi delle politiche del Fondo Elliott non frega un cazzo; sono affari loro, non li abbiamo chiamati noi e qui si tifa Milan e non una dirigenza. Evitiamo innamoramenti a priori specialmente nei confronti di gente che nemmeno parla con i tifosi. Questi si devono mettere in testa di spiegare a noi tutti e di creare una squadra di calcio che diverta e cresca; contemporaneamente cerchino un compratore serio e si tolgano di mezzo. Certo, se la comunicazione la affidiamo agli attuali addetti allora è meglio che restino muti. La comunicazione infatti andrebbe annientata all’istante in tutti i suoi effettivi, dal primo all’ultimo. Per oltre un anno hanno realizzato prodotti ridicoli con continui richiami al passato antico, medievale e paleolitico. Contributi idioti e sciocchi, calcio femminile per non parlare poi di quel che resta del canale servatico. Un residuato che già olezza di putrescina con programmi di una povertà intellettuale vergognosa e c’è pure chi paga per vedere certe croste con invitati scampati ad una Norimberga che strameritavano.
Gattuso l’inadeguato, come lo chiamano i tifosi del Milan sui social (ma domenica scorsa a San Siro abbiamo sentito un boato quando Gegio ha annunciato il suo nome), ha fatto i suoi errori e deve ancora crescere. Ma sfidiamo chiunque ad essere ad un punto dal terzo posto, con tutto quello che ha dovuto affrontare Rino in questa stagione: Bonaventura stagione finita ad ottobre, Biglia di fatto stagione finita ad ottobre, Caldara e Conti mai avuti, la grana Higuain, a novembre out tutti i difensori centrali, due ragazzi da inserire dalla sera alla mattina a gennaio e da far giocare ogni tre giorni perchè sennò erano guai grossi, un feeling da costruire fra lo spogliatoio e la nuova dirigenza. Insomma, tutti bravi a tastierare. Poi però ogni tanto bisogna anche mettere le mani nella pasta. In quanto poi ai 400 milioni spesi…il Milan nelle ultime 4 sessioni di mercato ne ha spesi 250. Sono comunque sempre tanti soldi. Ma anche qui, con l’affetto e la riconoscenza di sempre, bisogna stare attenti ad essere coerenti.
Tratto da Milan News di sabato.
Ecco, così parlo il Muezzin di Casa Milan nella preghiera del sabato in cui accusa i social di ogni nefandezza, mentre lui ci sguazza con i suoi sodali compagnucci. Poi chiaramente un accusa alle tastiere e un conclusivo ed incredibile richiamo alla coerenza. Appunto, dia un segno tangibile di coerenza sparendo dai social che tanto odia e butti la tastiera dal balcone, nessuno ne sentirà la mancanza. Chi la trova la può tranquillamente portare alle raccolte settimanali di 50.000…cose inutili. Magari comprati una pastiera…
Gianclint
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