Sono tre le partite su cui focalizzo la stagione: Milan-Juve – Milan-Inter e Milan-Verona, in ordine di importanza. I motivi non ve li spiego nemmeno, si evincono chiaramente. Capite bene allora, cari amici, che la sconfitta di domenica sera mi ha contrariato (eufemismo) parecchio. Dopo due giorni non è ancora sbollita la rabbia per come sono andate le cose. Purtroppo continuiamo a non curare i dettagli nelle cose, continuiamo a subire passivamente un destino a cui spesso facciamo fatica anche a pensare di opporci. Inter e Juventus, davanti ad un San Siro gremito all’inverosimile, hanno portato soltanto due sconfitte, diverse tra loro, s’intende, ma sempre due sconfitte sono; sconfitte che decretano ancora una volta la nostra incompletezza, si sapeva, ma anche una certa propensione al suicidio tattico e gestionale.
Si dirà la sfortuna, il rimanere in 10, l’autogol e quanto altro volete, plausibile. Tuttavia a me sembra che certe “sfortune” ce le andiamo a cercare. Sento spesso dire: “il Milan ha un solo terzino sinistro titolare”! Vero, è un fatto oggettivo, come anche è oggettivo che il Milan, allo stesso tempo, non ha nemmeno un terzino sinistro dotato di cervello. Francamente mi sarei anche rotto i coglioni delle ammonizioni di Hernandez, ammonizioni spesso gratuite che diventano micidiali e ci arrecano danni enormi, leggasi domenica sera. Ti aspetta una gara casalinga contro la Juve e tu ti fai ammonire come un idiota? Ma esiste qualcuno in società, in questa multinazionale, capace di prendere questo qui ed appenderlo al muro? O al muro ci preoccupiamo di appendere le maglie celebrative di Giroud…portiere dei miracoli?
Esiste un qualcuno, anche bocconiano, che intuisca che comprare giocatori americani avrà anche i suoi vantaggi calcistici e di marketing, ma ha come controindicazione un lievissimo problema di fusi orari e magari avere un minimo di accuratezza nelle formazioni? Due trasvolate atlantiche, due sconfitte. Sfortuna? Destino? Non credo proprio. Possibile che abbiamo già tre espulsi in 9 giornate? Non siamo certo dei picchiatori. Tuttavia giocare sempre altissimi, specie con squadre di livello, può comportare problematiche di questo tipo. E allora hai Manu Chao che contro l’Inter cade per terra e vanno in gol, contro la Juve si fa saltare distante dalla porta da nientepopodimeno che Kean, uno che più inutile non esiste, una pippa invereconda che in Angola nemmeno troverebbe spazio nella serie cadetta.
Ma qui subentra Pioli e la sua presunzione. Non concepisce cambiare registro, tutti avanti disperatamente, tutti avanti incomprensibilmente. tutti avanti illogicamente. Stessa cosa a Genova, dove Maignan si trova a dover uscire uno contro uno, con le conseguenze che noi sappiamo. C’è un solo vantaggio, almeno quello concedetemelo, Manu Chao si toglierà dai coglioni e magari giocherà Kalulu; sempre che non si riacutizzi il suo affaticamento muscolare. Dopo le figuracce degli ultimi anni però qualcosa è cambiato. La preparazione? No. Gli allenamenti? No. I carichi settimanali? No. L’unico cambiamento è stato istruire i soliti guitti prezzolati, i soliti servi ecumenici, i vari muezzin, i vari vitelli…a raccontare la favoletta dell’affaticamento muscolare, magari stai fuori 40 giorni, ma per affaticamento. Intendiamoci, a Milanello non è possibile avere un infarto, ma un semplice affaticamento cardiaco… Ridicoli.
Non parliamo poi delle scelte di Pioli, ormai osannato dalla stampa serva di cui sopra, portato ad esempio come unico condottiero, unico stratega che avrebbe stravinto a Zama, a Custoza, a Waterloo, ad El Alamein, in Normandia e nelle Ardenne. Poi però toglie Adlì senza motivo apparente e mette le terza divisione corazzata Von Krunic che viene spazzata via da quattro legionari con i sandaletti. L’autogol è sfortuna? Ma veramente credete ad una favoletta simile? Il Dio del calcio non ha retto ad un simile abominio ed ha usato l’ingrato Locatelli per punirci duramente. Smettiamola di credere a queste cose e cerchiamo non di ripartire, perchè siamo lì, ma cerchiamo piuttosto di stare attenti ai particolari. Rimaniamo in dieci e il Feldmaresciallo Rommel che fa? Mantiene sul lato avanzato una divisione panzer con i cingoli bloccati a protezione della fanteria… Un disastro annunciato. Poi finalmente toglie il panzer senza cingoli e chi mette? Un rottame slavo di una vecchia divisione del Maresciallo Tito, sparito dal calcio subito dopo di lui.
Però nessuno che lo richiami all’ordine, anzi, lasciamo spazio ai soliti servi incalliti che ne cantano le gesta eroiche. Adesso a Parigi a tentare il miracolo, come sempre in difficoltà, con molti giocatori sempre azzoppati, ma con un Krunic in più. Io lo metterei centravanti, così il catenaccio lo cominciamo subito. Speriamo in una serata da Milan old style, una serata per cuori forti (non affaticati…), una serata che capovolga il fin qui triste cammino europeo. Stasera sapremo.
Gianclint
Seguiteci anche su