La posizione d’attesa

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Chi gioca a tennis o ne mastica alcuni rudimenti sa di cosa parlo. La posizione d’attesa è quella in cui sta il giocatore che riceve il servizio. Io sto nella stessa identica posizione: aspetto che accada qualcosa e osservo. Osservo un Milan che fa vomitare e basta prendere la formazione del Bologna per sparare a zero su quanto avvenuto in quel di Emilia. Anni fa mettemmo in croce Pippo Inzaghi (lo stesso di Bologna) per una partita con il Toro passata a fare un catenaccio schifoso e indegno. Allo stesso modo non possiamo esimerci dal criticare ferocemente Gattuso e il suo “non gioco”, fatto di un’infinità di passaggi inutili che ti porta all’esasperazione più assoluta. Spesso ho conati di vomito e se non vomito mi addormento. Le partite, da quasi 10 anni, si rincorrono sempre uguali, sempre indegne, lasciandoti quella sensazione di aver buttato due ore del tuo tempo a vedere una squadra giocare l’anticalcio.

Certo, il bello è sapere che gli stessi che difendevano l’Inzaghi di allora, leccacravatta e seguaci del Condorasino, oggi sparano su questo allenatore. Ma non fa nulla, io schifavo quel Milan e schifo questo. Convengo sullo stato di emergenza, convengo sulle assenze e squalifiche, quindi riconosco le attenuanti generiche e specifiche a Gattuso, ma non è accettabile non fare alcun tiro in porta contro il Bologna e perdere in casa contro questa Fiorentina. Ci sono mezzi giocatori, ci sono pippe, ci sono giocatori deludenti, c’è tutto quello che volete, ma anche quando ci sono i cosiddetti e presunti titolari…nessuno di questi, e sottolineo nessuno, sa cosa fare in campo. Non ci sono schemi, le soluzioni offensive sono basate sulle invenzioni di un Suso che, fino a quando è stato in forma, ha retto la baracca, ma oggi è deleterio come tutti gli altri, turcodepresso in primis.

Credo che con questo tecnico si possa solo sperare in un ritorno di forma fisica unita ad un po’ di sano entusiasmo, ma non credo si possa sperare nella resurrezione di un gioco che non esiste e non è mai esistito. Abbiamo dilapidato un patrimonio creato da Arrigo, con oltre un decennio di calcio diverso, a volte improvvisato, ma molto spesso rudimentale. Il tutto è andato a scatafascio mandando allo sbaraglio dei raccomandati, dei parvenù che solo da noi si trovano e che si coprono di ridicolo domenicalmente. Si è cominciato con Leonardo che faceva il segretario del Delegatodifantomas; poi ci siamo ritrovati in panchina Seedorf che, fino alla domenica precedente, stava in Brasile a giocare in ciabatte a calcio, poi fu richiamato dalle follie dirigenziali che già davano forti segnali di squilibrio. Fu mandato via per cause che ancora oggi sono un mistero per avere un più allineato Inzaghi giunto dentro il bagagliaio ad Arcore. Tra un Empoli impossibile da battere in casa e un Hip Hip Hurrà…, condito da dichiarazioni post gara in cui vedeva azioni e gol frutto della sua fantasia e delle sue allucinazioni, abbiamo trascorso stagioni squallide ed invereconde.

Con il fallimento del serbo Micione Arkan, più micione con il Condorasino e molto Arkan fuori…, abbiamo finito la parabola discendente con Brokko Brokki, l’allenadrone che ancora fa ridere sui campi della Lega Pro insieme ai padroni dell’epoca. Lo stesso padrone che ci ha venduto ai sicuri cinesi. Adesso è toccato a Gattuso che non possiamo certo equiparare agli asini che ho già citato, ma nemmeno vedo capacità tali da poter allenare una squadra di serie A. Il gioco latita, sulle palle inattive non esistiamo e la sterilità in attacco è tale da aver attanagliato uno come Higuain, fino a pochi mesi fa uno degli attaccanti più forti al mondo. Poche storie, a Milanello non si produce più calcio e sarebbe ora che i 4946349 dirigenti che abbiamo in tribuna lo capiscano. Se hai un AD che guadagna quasi 4 ml netti, non possiamo non avere un tecnico che guadagni meno di otto netti. Se ne trovi uno che abbia un gioco e carisma. Lo si difenda da una stampa che, tolta la museruola che ha tenuto per un decennio…, adesso critica e dilania chiunque. Higuain ormai è oggetto di articoli cretini quotidianamente e nessuno in società che lo difenda.

Del resto quando hai un capo della comunicazione che ride in conferenza se qualcuno fa domande scomode a Gattuso, quando annoveri ancora un rudere di coniglio ischitano ammuffito, quando basi gran parte della comunicazione su un sito ridicolo ed un canale tematico che è il trionfo della mistificazione…, vuol dire che la comunicazione non esiste affatto. Mi chiedo dove si veda allora la mano di questi 4769687596 dirigenti, dove stanno? Io questo proprio non lo so. So soltanto che la categoria arbitrale con noi usa un metro alquanto bislacco nella gestione dei cartellini, ma in tribuna si sorride, si osserva, si riflette…mentre la comunicazione ricorda gol del periodo in cui Annibale varcava le alpi. Si vive sempre di passato…e speriamo solo di non vedere altri ritorni, io un Pato, l’infermo di cristallo, non lo voglio nemmeno sentire nominare. Tolto Higuain, che è servito a liberarci di un Bonucci da noi disastroso (ora naturalmente risorto…), il resto è poca cosa. Castigliokko non mi sembra che sia un giocatore su cui puntare e Laxalt è una vera e propria sciagura, ennesimo regalo del Gormitaro. Giusto Ciokko Baiokko mi sembra abbia qualche parvenza di giocatore da Milan, il resto è meglio dimenticarlo. Non riesco proprio a capire dove Mirabelli trovi il coraggio di parlare ancora in pubblico; dopo un anno e mezzo si può chiaramente dire che ha preso una manica di pippe salvo qualche rara eccezione, riuscendo ad eguagliare il Condorasino.

Ritorno proprio al concetto di prima, cioè io non vedo ancora la mano di questi 5669685648 dirigenti. Voi dite che è presto?  Per dare una fisionomia decente alla comunicazione quanto serve? Un decennio? Per difendere un centravanti quanto serve? Un lustro? Ecco…io vorrei vedere dei segnali, vorrei leggere meno cretinate social, per non parlare della ridicola esibizione pubblicitaria con Ciokko Baiokko e il Turcodepresso. Ancora facciamo queste buffonate? Ma basta, basta. In campo fanno ridere e non ci inventiamo favole per idioti. Il tutto chiaramente commentate con la voce dell’esperto di editoria sportiva nei giusti toni…, quello che domina l’inglese a tal punto da poter dialogare con Gazidis in greco/swahili. Pensate che ce lo hanno offerto il video…per pubblicarlo sul nostro sito in cambio di un pagamento per il disturbo. Abbiamo risposto che non ci sono soldi per questi video buffonata. Punto.

Mi chiedo cosa ci aspetti, cosa devono sopportare ancora i tifosi del Milan? Dobbiamo ancora fare figure di merda come questa? Quante stagioni ancora di questo schifo. Orrore e raccapriccio sono i due termini che mi vengono naturali quando le nostre partite si dipanano in quel niente ed ineluttabile anticalcio che trasforma uno sport bellissimo in qualcosa di nauseabondo e vomitevole. Francamente le mie speranze sono al lumicino, guardo al nostro futuro con crescente rassegnazione, con un calcio inguardabile che non cambia mai, con allenatori presi dal niente che rappresentano il nulla, con giocatori brocchi o imbrocchiti che da noi hanno quasi sempre la loro o le loro peggiori stagioni della vita. Ormai è così, non si può negare, chi viene da noi o è pippa dalla nascita o ci diventa. Fino a quando non prenderemo un allenatore vero…sarà sempre così, si continuano a comprare selle stupende…per cavalli zoppi o ronzini. Talvolta non c’è nemmeno un cavallo, non c’è nulla. Aspettiamo gennaio per capire cosa vogliono fare questi che sono pur sempre degli advisor di se stessi. Io rimango in attesa, a fine gennaio tireremo le prime somme e i primi giudizi e per l’occasione rispolvero “Calvario Mercato”, tanto per divertirci un po’. Coraggio fratelli, se anche il mercato di gennaio sarà l’ennesima presa per i fondelli…non ci rimane che un’unica cosa: sperare che qualche giornalista juventino fino al midollo esca di testa e scriva un Piano Marshall per il Milan. Ma lo troviamo uno così?

Gianclint

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Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.