Le conferenze della vergogna

2026

SINCE 2009

E’ questo il mio marchio! E’ dal 2009 che combatto una battaglia personale e con il blog contro quella paccottiglia di presunti giornalisti che da sempre affolla la sala stampa per le conferenze dell’incapace di turno: in questo caso Sergiosparalesto! Un tempo le seguivo, oggi complice il tempo che mi manca, ma soprattutto il disprezzo che nutro per la categoria dei ballerini di minuetto…, non mi passa nemmeno per l’anticamera del cervello di stare a perdere un’ora del mio tempo a sentire belare scemenze per poi ascoltare risposte ancora più inutili di un belato. In alcuni casi sono dei veri e propri somari che non meritano un solo secondo del mio prezioso tempo.

Negli anni la situazione è notevolmente peggiorata, ai soliti dinosauri che infestano la sala stampa da oltre un ventennio…, si sono aggiunte le nuove leve cresciute all’ombra delle bestie del Triassico superiore. Alcuni di questi vecchi giornalisti erano presenti alla partenza di Cristoforo per una crociera verso gli States, altri ancora lavoravano come reporter ai tempi del Congresso di Vienna. Schiatteranno in sala stampa, i loro scheletri rimarranno sulle sedie con gli strumenti di lavoro ancora in mano: la radula e la coscia di pollo. Non credo esistano altre società che possano vantare simili ruderi da museo, sono ridicoli solo a guardarli, talvolta sono nauseanti, altre volte odiosi.

Da sempre servono il padrone di turno, sia che si tratti del Benefattore di Arcore, che di cinesi, strozzini o speculatori. Vanno bene tutti, purché “se magna” e si continuino a godere privilegi; quali sarebbero questi privilegi? Ma quello di esserci sempre nonostante non rappresentino più nessuno, quello di fare le prime domande, magari attingendo all’album delle cretinate e delle ovvietà. Per partorire alcune domande stupide ed idiote, passano intere nottate a spremersi le meningi fino a produrre decine e decine di litri di puro succo ascellare e urlare: “CE L’HO!” Chiaramente trattasi di false domande, falsi quesiti utilizzati per riempire siti e sitarelli, giornali e giornaletti. Siamo all’assurdo che negli anni hanno partecipato esponenti di blog inesistenti, esaltati di paginette Facebook di presunta protesta…, finiti poi a partecipare alle trasmissioni del canale di regime. Tutti d’accordo, tutti insieme a ballare il minuetto al suono del clavicembalo ben temperato, allargandosi anche a qualche quadriglia con i quadri dirigenziali.

I più penosi sono i giovani virgulti, quelli che dovrebbero avere il sacro fuoco del giornalismo scorrere nelle vene, ma l’unica cosa che scorre è il colesterolo; sono adiposi tendenti al lardoso, sono sudati, sono esageratamente con il sorriso ebete stampato in volto…, pronti a scrivere il loro libro biografico sul dirigente di turno da servire. Ricordano molto quei poeti e quei pittori che erano invitati a corte per esaltare le gesta del Signorotto del feudo! Loro sono uguali, servono, ma non disturbano, scrivono, ma non domandano. Quanto è bello tutto questo, quanto miele che sgorga copioso da ogni conferenza…nonostante Greenpeace lamenti la scomparsa delle api dal pianeta! A Milanello si produce miele senza api! Un miracolo! Del resto la regola è ben chiara e stampata all’entrata della sala stampa:

DOMANDARE E’ LECITO, NON FARLO E’ GRADITO!

Alla luce di questa regola non c’è infatti la censura, oppure le domande concordate, assolutamente no; magari prima si fa sapere agli affamati che oggi non si parla di questo o di quello, oggi Ibra non parla, oggi l’allenatore verrà in conferenza, ma non dirà nulla. E così via. Se ci fossero dei professionisti seri, ci sarebbe una rivolta, non si presenterebbero nemmeno. Ma sono soltanto persone che mirano allo stipendio e a tirare a campare per far felici le grandi testate conniventi. Il giornalismo è morto, se pensiamo poi che le dritte ce le da Dagospia. E i giornalisti veri? Quelli d’assalto, quelli da inchiesta? Non fanno parte del mondo del calcio, in particolar modo di quello rossonero.

Ma se quella pippa indegna di Emerson non è capace di fare una cosa giusta…che colpa ne ha a stampa? Se il Milan è un circo, ridotto ad una guerra tra bande, in cui i valori sportivi, a cominciare dalla maglia…, sono stati calpestati e affogati nello sputo, ha colpa la stampa? No, ma è parte integrante della questione. Se vi fosse una vera stampa, e non una banda di smidollati rammolliti, magari su questa società ci sarebbero delle pressioni tali da indurla a non fare il cazzo che vuole, magari tanti tifosi meno attenti di noi…, aprirebbero gli occhi senza comprare le loro vomitevoli maglie e senza affollare lo stadio per veder spezzare le reni al Como.

…a quel punto Conceiçao ha indicato improvvisamente Pellegatti: “Mi costa molto, mi costa stare qua a parlare con voi, il signor Carlo Pellegatti – che ho un rispetto grandissimo per lui – non mi ha guardato ancora una volta perché ha il telefonino. Può fare col telefonino, può guardare anche dietro…”. Si è sentita allora la voce del giornalista ribattere dalla sala: “Dopo le dirò il motivo”. 

Io avrei risposto che non mi servono gli occhi per ascoltare e che magari dovrebbe avere più rispetto lui, presentandosi conciato come si deve e senza la barba di chi si appresta a condurre le pecore per la transumanza. E magari gli avrei chiesto se ha capito che il Milan gioca meglio in contropiede e perchè ha perso due mesi ad occupare l’area avversaria con quattro attaccanti…

Ma lui ha risposto che guardava il telefonino perchè voleva fare una domanda intelligente…! Detto questo, la chiudo qui. Il livello è questo.

Gianclint “Since 2009”

 

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Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.