Le gioie di Galeone

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Giovanni Galeone ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Radio KissKiss Napoli smorzando le voci di mercato che darebbero Massimiliano Allegri in trattativa col Milan per la prossima stagione e parlando anche del futuro di Antonio Conte. “Ho sentito Massimiliano al telefono e mi ha detto che non andrà al Milan e che non ha avuto nessun contatto con i rossoneri”, ha svelato Galeone, mentore e grande amico di Allegri. Dichiarazioni che lasciano poco spazio alle interpretazioni e che raccontano una realtà diversa da quella trapelata nei giorni scorsi relativa ad alcune manovre di avvicinamento tra l’ex allenatore della Juve e la dirigenza del Milan. 

Fonte Sportmediaset

In settimana ha parlato Giovanni Galeone, maestro ittico di Allegri e del GIAMMAESTRO; Da sempre Galeone funge da portavoce del catenacciaro “esoneratodicellino”, anticipandone il pensiero, sondando la piazza, passando messaggi criptici a chi di dovere. Anche questa volta ha voluto dire la sua sulla presunta trattativa che lo vorrebbe, il rossimo anno, sulla panchina di quel che resta del Milan. Non vi nascondo che la notizia, se confermata, mi riempie di gioia, sollevandomi dall’ennesima tragedia del Milan. Io l’ho sempre osteggiato, non mio piace il personaggio, non mi piace il calcio che propugna, se vogliamo chiamarlo calcio… Una sorta di football minestrato e tamburellato che trova anche degli estimatori negli ossessionati dal risultato. Ha sempre vinto con squadre che avrebbero vinto anche da sole, ma quando ha trovato avversari di poco inferiori, ci ha rimesso le penne. Inaccettabili poi le sceneggiate a bordo campo con lancio di giacche e cappotti. Certo, se consideriamo le porcherie che indossano gli allenatori del Milan…, non sarebbe male un lancio seguito da calpestio. E’ un allenatore bollito e suoperato, da anni non lo vuole nessuno e non verrebbe per un piatto di lenticchie come gli ultimi due supplenti che abbiamo tristemente visto nella nostra panchina vacante. Qualora andasse male, si farebbe forte del contratto, ricattando sportivamente gli incapaci della dirigenza. In ultimo aggiungo i pessimi rapporti con Paratici, altro impresentabile che Furlanetto da settimane tratta in un casting che sta facendo ridere tutto il mondo calcistico e non. Perdiamo tempo in ogni cosa, con un’incapacità gestionale che sta rasentando la follia e l’autodistruzione e con una nuova stagione, la prossima, che va preparata e alla svelta.

A Vienna il Milan vince la seconda Champions, è il 1990. Invitato da Arrigo Sacchi vado a vedere i rossoneri che vincono e poi nell’hotel della festa conosco Berlusconi. Fino alle 5 del mattino a parlare di calcio. E mi fa: bene Galeone, mi chiami che dobbiamo proseguire questa chiacchierata.  Mai alzato il telefono: speravo lo facesse lui. E così quel che poteva essere, non è stato. Ma la vita è andata avanti ed è stata anche una bella vita. Io di calcio parlavo con Gigi Riva, Fabio Capello. E Pier Paolo Pasolini che veniva a Grado l’estate a fare le sabbiature. Cose che ti restano dentro. C’era educazione, rispetto, cultura. Oggi ci sono analfabeti che pretendono la cattedra universitaria. E nel calcio è lo stesso. Vallo a spiegare a quelli del Milan: mandano via gente come Maldini e Massara — tra i più bravi in circolazione — e mettono Ibrahimovic. Grande calciatore, per carità. Ma che dirigente è? Che società è diventata quella rossonera? E di esempi ce ne sono mille. 

Ed ecco la seconda gioia, finalmente uno che dice apertamente che il Maleducato è un incompetente totale, catapultato in un mondo in cui, non solo non sa fare nulla, ma oltre tutto non credo abbia l’umiltà di imparare. Tra le tante sciagure che Gerry ha causato, occorre aggiungere che la nomina di Ibra; nulla di peggio ci poteva capitare, un arrogante ex calciatore che è diventato un arrogante non dirigente. La sua presenza inutile ha soltanto peggiorato un quadro drammatico, con scelte, atteggiamenti e buffonate che lo hanno finalmente smascherato. Io non lo sopporto da sempre, pessimo esempio di personaggio, venuto a fare il mestiere del “cacciatore di follower”. Ritengo la sua auto presentazione il manifesto di tutto il fallimento di questa indegna stagione; andatevi a risentire la pagliacciata e le sue parole.
Purtroppo abbiamo una tifoserie che si spaccata le mani a furia di farsi le pippe per questo qui, spero con tutto il cuore, che gli ultimi accadimenti lo allontanino per sempre da Milanello e dintorni. Vada a fare il pagliaccio con gli americani, il calcio è roba seria, serve preparazione e comptenza, contatti e tanta tanta umiltà. Non trovo nulla di tutto questo nel Maleducato.
Gianclint

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Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.