Ma che ci andiamo a fare

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Ai microfoni di Milan TV, queste le parole di Mateo Musacchio verso Fiorentina-Milan: “Sapevamo fossero tre punti fondamentali per noi contro il Bologna, tanto per la classifica quanto mentalmente. Questa vittoria con il Bologna porta forza per affrontare la trasferta di Firenze. Andremo là per vincere, per prenderci i tre punti che sono fondamentali per noi. Loro sono in un momento complicato ma hanno qualità e grandi giocatori, serve la massima attenzione”.Come si affronta la Fiorentina? “Dobbiamo fare il nostro dovere, non sono al massimo ma hanno grandi giocatori e giovani di qualità. Servirà il 100%. Per fare risultati serve la difesa, tutto si basa sulla solidità difensiva. Ultimamente non siamo andati alla grande dietro, ma c’è la voglia di tornare compatti e chiusi come qualche mese fa quando subivamo poco”.Il rapporto con Gattuso: “Stiamo lavorando come sempre, tutti con grande passione e professionalità. La testa di tutti è alla partita di sabato, nient’altro, abbiamo solo la Fiorentina nella testa e solo al triplice fischio sposteremo l’attenzione su altro. Mi ripeto, ci servono i tre punti”.La corsa Champions: “Dobbiamo fare tutto il possibile nelle prossime giornate per raggiungerla perché quella competizione è bellissima, dobbiamo dare tutti qualcosa in più”.La spinta di San Siro: “Sono sempre con noi, anche nei momenti complicati e decisivi. Contro il Bologna sono stati incredibili, dal campo abbiamo bisogno di loro e di questo supporto”.

(Tratto da MIlan News)

Sorvolando sulla totale inutilità di queste interviste, specie se rilasciate alla tv di regime, mi vorrei brevemente soffermare su uno dei tanti concetti inutili proferiti da Musacchio. Non che voglia incolpare Musacchio, tanto chiunque prendevi della banda di smidollati non cambiava assolutamente nulla. In particolare sul passaggio che ho messo in grassetto e sottolineato. Si dovrebbe fare di tutto per partecipare ad una competizione bellissima… E che cazzo ci andiamo a fare? Ma le ha viste le partite Pistacchio di Bronte? Il calcio è talmente degenerato che non si festeggia un trofeo, ma si festeggia la partecipazione ad un torneo dove, allo stato attuale, rischieremmo figuracce di merda, umiliazioni, calci nel culo e bastonate all’ennesima potenza. E ti qualifichi non da secondo o terzo che ha detto qualcosa in questo triste campionato, ma da quarto…, risicando e strappando con le unghie rase al suolo l’ultimo posto disponibile. Il tutto dopo aver speso centinaia e centinaia di milioni di euro e giocando il peggior calcio europeo, peggiore anche di quello improvvisato e dilettantesco del Dudelange.

Ma che brutta fine abbiamo fatto? C’è pure qualcuno che ha voglia di festeggiare questo qesto 36 dopo aver speso 30.000 euro in lezioni private? Io non ho un cazzo da festeggiare, il futuro lo vedo incerto con o senza coppe. Che poi…, qualcuno di voi trova delle attinenze tra lo sport visto in queste serate e quella porcheria che ostentiamo noi? Io non vedo nulla in comune. Mi chiedo se lo hanno capito gli “illuminati pettinati” della tribuna e se c’è qualche remota possibilità che lo capisca l’inadeguato tecnico che siede tristemente nella nostra vituperata panchina. Ma ve la immaginate una conferenza di questo qui in Europa? Mamma mia, non oso pensarci. Io mi vergognerei di andare in Europa con un personaggio simile, il quale dovrebbe impiegare il suo tempo in lunghe sedute in aperta campagna, tenendo compagnia ad animali dal pelo tosabile. Non può rapportarsi con professionisti che guadagnano milioni, non è minimamente accettabile.

Basta vedere la gazzarra scatenata in panchina, dove la società, totalmente assente ed imbelle, ha finito per fare un papocchio indegno. Se Ciokko Baiokko ha sbagliato allora non deve giocare, altrimenti si giustifica qualunque ribellione. Se invece non ha sbagliato, allora perchè verrà multato? Troppe discussioni, troppe liti e tutte in diretta tv, tanto che riprendere la partita è alquanto futile, meglio sarebbe inquadrare la panchina, almeno ci si diverte di più. E’ evidente che questo presunto allenatore ha perso il controllo della situazione ed è riuscito a distruggere quel poco di buono che aveva costruito. Avere un impianto di gioco significa poi modularlo in funzione dei giocatori che si hanno; se hai i titolari raggiungi il miglior risultato, ma se hai le riserve giochi lo stesso un buon calcio e te la gioichi. Concetti del tutto astrusi e sconosciuti per lo Sterminatore di Centravanti, il cui calcio è non far giocare l’avversario nella speranza che questi commetta un errore e ti faccia vincere. Inaccettabile ed indecente.

Un calcio di questo tipo meriterebbe, da parte degli “illuminati”, una ricerca sul mercato molto attenta, atta a trovare un tecnico che ci restituisca una dignità calcistica ormai defunta e tumulata. Se non si ripartirà da un vero tecnico che porti calcio e divertimento, e di conseguenza risultati, allora la morte di questa gloriosa società vedrà l’ennesima puntata. Se tutto dipende da questo quarto posto, allora mi chiedo che cosa si sia fatto per ottenerlo. Ad oggi non ho visto nulla. Solo visite pastorali, schieramenti in tribuna, gestione inesistente della squadra, colloqui inutili ed un silenzio che la dice lunga sulla personalità degli elementi in questione. Europa? Ma lasciamo perdere, per favore…

Gianclint

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Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.