Non si capisce un cazzo

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È questo il pensiero dominante da quando, con l’estinzione del Giannino, questa società è stata messa in vendita. Le trattative sono state segrete, confuse, mistificate e terreno fertile per cazzoni della minkia che credevano, e credono ancora, di sapere tutto. Nulla è stato normale, dalle cordate alle condizioni di pagamento. Non si è mai capito un cazzo di niente, tranne che Fantomas si è intascato 740 milioni, millantando amore eterno e fiducia in questi occhi a mandorla che subentravano a lui. Non commento nemmeno, ma il primo che mi parla di gratitudine lo spedisco su Saturno. In pratica siamo passati da un gruppo di buffoni ad una manica di ciarlatani. Adesso sono molto stanco e non ho né voglia e né tempo per approfondire. Ci sarà tempo per capire e trovare i colpevoli. Chiaramente molte colpe ricadono sugli illuminati del Giannino a cui una stampa servile e venduta non ha mai fatto i conti in tasca, ma la gestione successiva della questione Uefa è stata dissennata e suicida, dimostrando soltanto un’incompetenza strategica che non trova eguali. Sono mesi che Fassone ci racconta favole e fregnacce ed il risultato è davanti a tutti. Una società allo sbando che prende schiaffi ovunque, ma soprattutto con un discredito planetario. Tutti colpevoli, nessuno escluso, compreso io che riponevo in questa proprietà molte speranze. Siamo in mano ad un pazzo giocatore di poker che, per il suo utile speculativo, ci sta portando all’estinzione sportiva. Era bello quando ero piccolo, i cinesi all’epoca erano poveri in canna e si nutrivano di riso. Oggi fanno il bello ed il cattivo tempo sulla pelle di una società gloriosa. Ce l’ho pesantemente con me stesso, avrei dovuto alzare il tiro contro questi ciarlatani molto prima, perdonatemi.

La difesa di Fassone

Per fortuna i cattivoni e malefici stupratori di squadre dell’Uefa ci hanno dato un solo anno e non ci hanno punito con pene pecuniarie e accessorie, tipo restrizioni di mercato. Saranno serviti i complottisti che hanno imperversato e da cui prendo decisamente le distanze. Del resto è stato terreno fertile per l’esperto di editoria sportiva nei giusti toni e per i suoi piagnistei, che trasudavano stipendio per parlare di Milan. Ma non c’è problema, ci penserà lui sabato mattina e basterà spedire il suo vomitoriale all’Uefa per far annullare la sentenza. Dispiace per chi è dotato di una normale intelligenza ed è andato dietro a certe infondate teorie complottiste che offendono l’intelligenza. Io Uefa avrei anche chiesto nella sentenza il silenzio per questi esemplari. Come era immaginabile, il Muezzin di Casa Milan ha cominciato ad attaccare la vecchia proprietà, tutto previsto, tutto secondo i piani. Ma è quello che si merita una comunicazione che tiene ancora questo residuato bellico del Giannino, se si tengono uno così o sono come lui o peggio di lui. Per me tutta la comunicazione di questo barcone può tranquillamente andare all’inferno. Dove stava il Muezzin quando Seal analizzava i bilanci? Perchè non viene qui che gli diamo qualche ripetizione gratuita, visto che, quando sul Night si gridava allo scandalo per i bilanci del Giannino, se ne stava bello  caldo “nella cesta” o sotto il tavolo del Condor. Gattopardi e voltagabbana, roba da spedirli nella stratosfera insieme agli adepti completamente minorati che ancora gli reggono lo strascico.

Fortunatamente non ci sono i trenta milioni di multa, paventati dai soliti so tutto che non sanno un cazzo, come certi giornalisti ruderi di un’epoca che non esiste più e che ancor si atteggiano a “so tutto”. Liberateci da questi vegliardi, abbatteteli. Io li detesto. Fassone adesso ci spieghi qualcosa, senza tirare fuori che sta rimodernando Milanello o che ha comprato la squadra femminile; io Uefa, davanti a queste fregnacce, avrei dato un intero lustro di squalifica. Ci spieghi Fassone che cazzo di fine farà il Milan, dal momento che addirittura ci sono dei gruppi interessati a rilevare questo barcone alla deriva, ma Yogurt gioca al rialzo. Questo vuole fare business sulla nostra pelle, ma sta facendo male i suoi conti, si ritroverà contro un intero popolo rossonero, stanco e provato da anni di prese per il culo. Non so se chi vuole subentrare ha buone intenzioni o è un altro ciarlatano, ma almeno costui ha un indirizzo, un codice fiscale, un’attività chiara e delineata, cioè delle credenziali e non una credenza…

Chiedo a tutti di stare uniti, usiamo questo blog come un maglio da assestare a questa proprietà indecente e deficitaria sotto ogni punto di vista. Se Yogurt trovasse i 32 milioni da dare a Elliot, troverà anche 32 milioni di vaffanculo. Sono deluso, sono avvilito, ne ho i coglioni pieni di una società che da anni vive nella segretezza e nella più totale mancanza di trasparenza verso i tifosi. Questo è l’aspetto che più mi addolora. Adesso ricorreranno al Tas e mi viene in mente la storia di quello che si lamentava perchè il figlio andava al casinò: “Perchè perde?” – gli chiese un amico e lui rispose: “No…, perchè si vuole rifare…”. Evitiamo sul blog le solite diatribe, pensiamo al Milan…del quale non frega un cazzo a nessuno.

Concludo spiegando un paio di concetti semplici al solito cretino del web, che dall’alto dei suoi tre commenti (di cui uno suo) ha detto che sono sceso dal carro. Io non salgo e scendo da nessun carro, perchè il concetto di carro è tipico e proprio del tuo mentore, quel fenomeno mutante amico dei blog stramorti che con la sua amicizia li porta al fallimento totale. Nessuno si permette di ridermi in faccia, a differenza tua che ti ride dietro un mondo intero, specialmente quando difendevi un vegliardo per necrofilia, esaltavi Brocchi, Ruttari e Montolivo o attaccavi Maldini per le interviste “ad orologeria contro Galliani”, Maldini che oggi osanni. Stai nel tuo recinto e chiudi il becco, eviterai figuracce di questo tipo, specie se usi sempre il pallottoliere per contare il numero irrisorio dei tuoi commenti, indice inequivocabile della tua incapacità. Necessiti di un piano Marshall.

Gianclint

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Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.