Per ora tutto bene

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Sabato mattina...

Il nuovo Milan piace, convince, diverte e si diverte. E ha già i nuovi acquisti come fattore. I rossoneri arrivano alla sosta nazionali in vetta alla classifica assieme all’Inter, che sarà proprio il prossimo avversario in campionato, in un derby da antipasto per quella che potrebbe essere la lotta per lo scudetto. La Gazzetta dello Sport analizza le prime settimane di A della squadra di Stefano Pioli, che si gode la rivoluzione e l’inserimento dei dieci acquisti estivi, che hanno cambiato il volto della squadra. Reijnders è già padrone del centrocampo, Loftus-Cheek è il re dei duelli e con il suo fisico è dominante, come ha dimostrato a Roma e contro il Torino. Pulisic è dinamite, mentre Chukwueze, Okafor e Musah sono tutti da scoprire, ma anche il loro impatto da subentrati è stato fin qui importante. A quel punto le soluzioni di Pioli saranno molteplici: il tecnico aveva chiesto qualche cambiamento in estate e il club ha tagliato 19 giocatori, inserendone altri 10. La panchina è più lunga e omogenea, con caratteristiche specifiche, offensive, di rapidità. Pioli si gode la sua nuova creatura e dopo lo scorso anno punta ad azzannare il campionato e mandare un messaggio a tutte le altre, a partire dall’Inter e dal derby della ripresa.

Fonte Milan News

Cani a cui descrivo la panchina dello scorso anno

Non saranno un inedito, ma poco ci manca. Diciamo che dalle parti di Milanello si sono viste coppie difensive centrali più collaudate. Ma la squalifica che piomberà nelle prossime ore sulla testa di Tomori, costringe Pioli alla prima vera scelta forzata di questa stagione: davanti a Maignan, al centro della linea a quattro, ci saranno Pierre Kalulu e Malick Thiaw.La prima cosa che spicca è l’anagrafe: 23 anni il francese, 22 il tedesco. Messi insieme, l’età media è 22,6. Notevole, ma fino a un certo punto: in difesa – ma non solo in difesa – il Milan ha attuato una programmazione che già nelle ultime stagioni ha portato a proiettare il reparto nel futuro. Un reparto dove Kjaer è l’eccezione che conferma la regola e l’ultimo arrivato Pellegrino rappresenta la linea di continuità anagrafica. Pierre e Malick si ritrovano improvvisamente di fronte un derby che se ne frega del calendario: siamo solo alla quarta giornata, ma visto il modo trionfale con cui ci arrivano le due squadre, conta già tantissimo. L’obiettivo è disarmare la neonata ThuLa – Thuram e, soprattutto, lo scatenato capocannoniere del torneo Lautaro – e chiudere a chiave quella porta che da luglio in avanti ha scricchiolato più di una volta. 

Fonte Gazzetta dello Sport

Io non so perchè ci toccano subito i derby, perchè non possiamo mai goderci qualche turno semplice per poi dare il meglio più avanti. Mi si dice che Marotta incide sui calendari e che è studiato apposta per danneggiarci. Io non ho mai creduto a complotti, servizi segreti deviati, massonerie, carbonerie e quanto altro; lascio volentieri queste lagne a quello che arringa i fedeli alla preghiera del sabato mattina. Tuttavia non posso non rilevare che c’è sempre un derby pronto a spezzarci le gambe, in campionato o coppa; se proprio voglio trovare un vantaggio, forse è quello che, venendo così presto non può arrecarci un danno enorme, qualora dovessero sopraffarci. Ma pensiamo positivo, non può sempre piovere. Molto dipenderà dall’atteggiamento e da Pioli.

Per ora il Milan non ha deluso, anzi, è andato ben oltre ogni più rosea aspettativa, smentendo tutte quelle cassandre che ci vedevano pieni di figurine senza senso e con un insieme difficile da assemblare. Io ho sempre sostenuto che se ci fossimo tolti dai coglioni delle pippe cancerogene come Rebic e Origi saremmo stati automaticamente i favoriti del torneo. Inoltre sono spariti Messias e Salamelekko, insieme a qualche altra figura minore. In tutta sincerità non me ne frega un cazzo se ce li pagano o se li regaliamo, non sono problemi miei, basta che non vedo più le facce di queste vomitevoli mezze seghe.

Se alla sparizione delle forze del male poi aggiungiamo gente seria e di talento, ecco che allora ti spieghi il Milan attuale: inutile negarlo il duo ex Chelsea sta facendo la differenza insieme a Reijnders. Questi tre, affiancati ai più forti della rosa dello scorso anno, hanno permesso un salto di qualità enorme. Gente che sa giocare a pallone, gente che sa stoppare, passare, guardare, tirare; insomma…dei calciatori veri. Ora rimangono altre cose importanti, per prima cosa cercare di inserire altri giocatori, in particolare Musah, Chukwueze, Okafor e quel Jovic che, se ben allenato, non potrà mai essere peggio di quei due ributtanti e ripugnanti che abbiamo appena cacciato. Non ci credo, non ci crederò mai.

Adesso tutto ruota intorno a Pioli, a come preparerà questo derby, a come imposterà la squadra, a come registrerà la difesa. Non nascondo che l’ultimo Tomori non mi piace, peccato perchè non capisco i motivi di questo scadimento che dura già da parecchio. Kalulu se concentrato non lo farà rimpiangere. Purtroppo il mio cruccio e la mia croce hanno un nome e cognome: Davide Calabria. Non mi piace per niente, ogni partita mi fa arrivare i nervi allo sfinimento; possibile che di tanti acquisti non si sia cercato un altro terzino? Spero di sbagliarmi.

Gianclint 

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Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.