Quel circo chiamato Milan

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In un’intervista alla Gazzetta il manager parla dei difficili rapporti interni. «Non avvisarci di Rangnick è stato irrispettoso. Non da Milan. Unità di intenti? Ci credevo» Un vero e proprio atto di accusa all’ad Ivan Gazidis, alla faccia di chi sosteneva che le divisioni interne al Milan fossero un’invenzione della stampa. Zvonimir Boban sceglie la Gazzetta dello Sport per rendere pubblici gli scontri interni («Gazidis dice che non esistono due anime? Prendendo atto delle differenze di vedute e qualche volta di opposti pensieri, ancora qualche giorno fa pensavo fosse questa la realtà») e rilanciare con un attacco durissimo all’attuale ad: «Non avvisarci di Rangnick è stato irrispettoso e inelegante. Non è da Milan. Almeno quello che ci ricordavamo fosse il Milan».Ora l’ex campione e l’attuale manager dell’area tecnica del Milan chiede un incontro con la proprietà, il fondo Elliott: «Con Gazidis abbiamo già parlato, è necessario che avvenga al più presto il meeting con la proprietà». A cui in qualche modo sembra dettare l’agenda: «La proprietà dev’essere chiara sia nel budget che negli obiettivi. Al momento nonostante gli sforzi nel mercato di gennaio e i tanti tagli, con due cessioni importanti e l’alleggerimento che deriva dai relativi ingaggi, non sappiamo che margini avremo».Ma il fondo Elliott aveva già manifestato il pieno e totale supporto all’ad Gazidis». E quindi? Difficile pensare che l’organigramma resterà lo stesso a giugno. 

Fonte corriere.it

Giovanna d’Arco mentre guarda il Giammaestro

E allora come la mettiamo? Che fregatura questo Boban…, avesse parlato venerdì mattina…, avrebbe dato modo all’esperto di editoria sportiva nei giusti toni, ma anche specializzando in grandi fallimenti editoriali…, di poter scrivere in nottata e difendere il povero Aivan con un bel Piano Marshall in stile radulare. Eh si, proprio un peccato, toccherà aspettare una settimana… magari interviene il suo sodale Guadagnini, scudieri immarcescibili del padrone di turno. Sarà anche una settimana senza calcio, visto il rinvio delle partite per i fatti che ben conosciamo. Un opinato pareggio o sconfitta con il Genoa del Gormitaro, avrebbero fatto cadere Casa Milan…, i cui mattoni sarebbero rotolati fino alla rotatoria delle mignotte, la rotatoria Kilpin. E proprio mentre vi parlo è stato assoldato l’ennesimo manager: Susanna Didietro “Chief Manager Scosciates & Rotatorias Development”.

Quello che serpeggia da tanto tempo, e che sul Night predichiamo da mesi, è avvenuto: il dattilografo della Fifa è caduto dal pero, atterrando duramente, ma fermandosi miracolosamente prima della rotatoria… Boban si è ribellato, dopo Maldini, attaccando duramente Fangazzidis e chiedendo un colloquio alla proprietà. A proposito, proprio mentre vi scrivo, è stato appena nominato un nuovo dirigente Leopold Von Cambialis, docente alla Strozzho University, con l’incarico di Chief Manager Arms & Legs Boroken Development. Francamente è avvilente vedere la brutta fine che abbiamo fatto, finiti in mano a dei presta soldi ai quali Boban chiede un colloquio. Ahahahahahahaha il Tenero Zorro ancora crede che questi abbiano un minimo di interesse nel Milan e quindi nel calcio. A questi non frega un cazzo. Tra l’altro hanno capito che se non vi danno soldi, magari qualche buon prospetto arriva, niente di eclatante, ma almeno scimmiotta calcio. Se invece ve li danno arrivano Leao e Duarte…, e mi fermo qui.

Chiaramente i tifosi sono quasi tutti con Boban, ma io no. Ma non sto nemmeno con Fangazzidis, un ignorante calcistico come pochi. Boban può anche avere ragione ad alzare i toni dello scontro, ma perchè adesso? Io, da 600 chilometri…, ho capito quasi tutto e da tempo, lui no, lui e l’altro illuminato…hanno sbottato al solo pronunciare del crucco Rangnick…che potrebbe sollevarli dal loro incarico. Queste sono le bandiere? Ma smettiamola con questa cazzate, scendiamo i poster dalle stanzette e proviamo a ragionare. Tony&Guy, all’unisono, ci dicono che il teutonico non sarebbe da Milan? E perchè? Si mette le dita nel naso? E’ uso emettere gas di scarico quando pranza con la squadra? Dico questo perché il Giammaestro non ci stava con la testa, vedeva gli Ufo, parlava con Giovanna d’Arco e girava per Milanello con lo scolapasta in testa…e andava bene…

Una bandiera tace…, una bandiera va nello studio di Fangazzidis e gli rovescia la scrivania dopo avergli fatto la barba…, il tutto senza farsi scoprire da Guadagnini e quell’altro che avrebbero chiamato la Polizia. Ed infatti apprendo adesso che è stato nominato un nuovo dirigente: Joseph Von Tigellinev “Chief & General Security Aivan”. A cosa serve, in questo momento, scatenare polemiche così pericolose? Di certo Boban ha il diritto di dire ciò che vuole, ma se lui e l’altro Illuminato credevano veramente a Elliott…, allora non ci fanno una bella figura. Dopo aver millantato per mesi un grande progetto che non esiste, adesso si inalberano perchè gli hanno detto che arriva un altro al loro posto? Anzi, ancora peggio, il progetto del prossimo anno, ammesso che si possa definire tale…, parte già con il timbro della fregatura in arrivo.

Sono venuti al Milan con la presunzione di essere capaci di gestire questa squadra, ma la gestione non è una cosa facile, si apprende negli anni. Prima che qualcuno mi dica che nessuno nasce esperto, vi faccio notare che dopo un decennio di schifo assoluto, preferirei qualcuno già esperto che sappia fare il suo mestiere, se non ricordo male parliamo del Milan, non della Lazio, con il dovuto rispetto. Verso quale futuro andiamo? L’ennesimo ribaltone con anno zero annesso? Così non si va da nessuna parte; in mancanza di un acquirente, basterebbe prendere un DS vero, fatto e navigato, con i contatti giusti, con la serietà di chi sa gestire per provare a mettere le basi per un futuro, magari incerto, ma almeno con qualche certezza in calzoncini che sappia tirare calci ad un pallone. Invece per abbindolare i tifosi si è fatto ricorso a delle bandiere, si…, nessuno lo nega, ma intrise di arrivismo. Forse l’unico aspetto positivo di questo virus cinese è lo stop al campionato, almeno il nostro dovrebbe essere interrotto per meschinità. Una società meschina, gestita da meschini…ha prodotto questo sfascio. Le bandiere dovevano insegnare l’amore per i colori, ma abbiamo visto gente menarsi in panchina, sbeffeggiare l’avversario, chiedere la cessione alla prima panchina, non allenarsi, entrare in campo quando se ne ha voglia, trasformare Milanello in una spa per massaggi. Ha inciso più Ibra che loro. L’ho detto e lo ripeto, finché ci sarà il fondo Cravott, mi accontento di una salvezza sicura. Quando se ne andranno non lasceranno alcun ricordo, una banda di ignavi insieme ai loro sodali comunicativi. Sparissero.

Gianclint

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Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.