Ragione & Cabaret

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Siamo a pochi giorni dall’inizio del campionato e il Milan non ha ancora completato la sua rosa. All’appello non mancano esponenti di complemento ma pedine fondamentali per l’allenatore Stefano Pioli che -onore al merito- fin qui non ha fatto mai trapelare alcun segno di nervosismo che sarebbe più che giustificato. Sì perché ho l’impressione che qui si stia scherzando col fuoco. E mi spiego meglio. Perché il Milan abbia una rosa completa servono – e lo hanno detto gli stessi responsabili del club- tre pedine fondamentali: un centrocampista che dia il cambio a Kessiè quando partirà per la coppa d’Africa, un “7” che prenda il posto di Castillejo e il sostituto di Calhanoglu. Non sono operazioni di poco conto e quindi vanno preparate per tempo. Se fino al momento di scrivere queste righe non sono stati annunciati vuol dire che il Milan non è in dirittura d’arrivo per sottoscrivere gli accordi sui tre trasferimenti. La famosa strategia (“aspettiamo gli ultimi giorni quando ci saranno molti profili interessanti in soprannumero”) studiata in precedenza si sta rivelando una trappola infernale. Siamo sicuri che i pochi giorni che ci dividono dalla fine del calcio-mercato siano sufficienti per imbastire le trattative definitive e concluderle con le firme e gli accordi necessari?

Fonte Milan News

lo sponsor del nuovo stadio

Che meraviglia ragazzi! Articolo interessantissimo e, per molti tratti, anche condivisibile (qui ne cito solo una parte) se non fosse che a scriverlo sia stato il leggendario Franco Agli Ordini, uno dei più grandi cantori del Giannino, meritevole vincitore del Pulitzer per lo scoop delle “uova al tegamino” che si faceva portare Seedorf di notte. Eeeeehhhhh caro Francuccio, “…la famosa strategia (“aspettiamo gli ultimi giorni quando ci saranno molti profili interessanti in soprannumero”) studiata in precedenza si sta rivelando una trappola infernale” non è proprio una novità dell’attuale dirigenza (che qualche acquisto lo ha già fatto…), ma era una prerogativa dell’ex Amministratore Delegato alle Abbuffate che tu, e altri come te, osannavate giorno e notte come l’imperatore del mercato! Ma come, all’epoca andava bene fare affari all’ultimo secondo (per portare poi bidoni stramorti invendibili…) e adesso storci il naso?

Bellissimo amici miei, la coerenza presa a schiaffoni, sputi e buttata nell’umido; oh, intendiamoci, non è che Francuccio abbia torto, in linea di principio è tutto vero, ma che sia lui a rimarcarlo senza aver mai abiurato  “la cravatta gialla che spesso baciava” fa molto cabaret. In ogni caso, in un campionato che sta per cominciare servono ulteriori rinforzi e servono in tempo utile da consentire a Pioli di provare, su questo non vi è alcun dubbio. Tuttavia Elliott è questo, continua a spendere, ma fino ad un certo punto, onde non depauperare quell’assett (eh si, siamo questo…) su cui hanno investito all’epoca per fare soldi, non certo per puro spirito agonistico sportivo. Potremmo anche affermare che siamo, per loro, un investimento sbagliato per quelle che sono le loro logiche, investimento adesso a lunghissimo termine.

Ed ecco perché il presidente Stadioni non perde occasione un giorno si e l’altro pure per parlare di stadio, della necessità di costruirne un nuovo: “O stadio o morte!” A proposito, ma vista l’attuale “indigenza” dei nostri dirimpettai, che fine fa lo stadio “condiriso”? Lo costruiremo lo stesso fra 500 anni? Stadioni vedrà posare la prima pietra o la sola pietra che vedrà sarà quella della lapide? Lo chiedo perché la questione mi appassiona fino allo sfinimento, magari ci farà sapere qualcosa quello del sabato mattina che arringa le folle (si fa per dire…).

Detto questo, godiamoci questo inizio di campionato post ferragostano con la speranza di vincere subito contro la Samp, magari con doppietta di Oliviero (bomber vero) in modo tale da incatenare in panchina il duo scemo+scemo a me fortemente indigesto (eufemismo). Riprendiamo da dove abbiamo lasciato, con spregiudicatezza e determinazione senza balbettamenti di alcun tipo. In ultimo attendiamo speranzosi e fiduciosi la fine del mercato con qualche bel colpo funzionale che ci faccia progredire; dico progredire perché la prossima stagione ci vedrà impegnati anche sul fronte europeo, ma sembra che interessi solo arrivare tra le prime quattro per poter ramazzare un po’ di soldi e basta. Ragionamento questo figlio della volontà della proprietà di mantenere inalterato il valore dell’investimento, ma progredire significa investire e anche pesantemente, cosa questa che non interessa ai Singer. Lo so, adesso ci saranno quelli che, anche giustamente, mi diranno che in questo periodo i Singer danno stabilità e sicurezza e anche loro hanno ragione; ma per questo noi dobbiamo rinunciare ad ogni velleità di competere e vincere?

Gianclint

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Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.