Se arriverà…che sia il benvenuto

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Secondo quanto appreso da MilanNews.it, il Milan spinge per chiudere per Fikayo Tomori in presdtito con diritto, difensore classe ’97 del Chelsea. Il centrale naturalizzato inglese è una possibilità concreta ed ora è il primo obiettivo per rinforzare la retroguardia rossonera. Ci sono margini per chiudere ma bisogna ancora trattare sulla cifra del riscatto. Il Chelsea vorrebbe 30 milioni mentre i rossoneri cercano di abbassare il prezzo del riscatto. Per quanto riguarda i rinnovi, dopo il summit molto positivo per Hakan Calhanoglu (grande ottimismo per la conferma del turco), è in programma un incontro per Gianluigi Donnarumma. Si discuterà e tratterà il prolungamento del giovane portiere, in scadenza il prossimo 30 giugno. Gigio ha sempre manifestato l’intenzione di rimanere in rossonero e c’è ottimismo sulla volontà di trattenere il portiere al Milan. 

Fonte Milan News

Urano…dove spedire Mustakkio di Bronte

Soualiho Meité è pronto a rinforzare la rosa del Milan di Stefano Pioli. Se in rossonero troverà due connazionali come Theo Hernandez e Kalulu, risale al 1995 il primo centrocampista francese della storia del Milan, nato in Senegal ma poi diventato grande con la nazionale Bleu. Meité sarà il settimo transalpino in rossonero nel ruolo di centrocampista.

Fonte Gazzetta dello Sport

Un’idea nata quasi per caso, che prende quota ora dopo ora. Il Milan ora fa sul serio per Mario Mandzukic, centravanti croato svincolato da luglio dopo la conclusione dell’esperienza con i qatarioti dell’Al-Duhail. Riavvolgiamo il nastro: come raccontato nelle scorse ore, dell’ex Juve i dirigenti rossoneri ne hanno parlato con Giovanni Branchini, agente vicino all’attaccante in visita a Casa Milan a inizio settimana. A dare sostegno alla trattativa c’è il parziale cambio di rotta del club, che negli ultimi giorni ha modificato la strategia sposata sin dall’estate, quando si era deciso di puntare tutte le fiches su Zlatan Ibrahimovic e, in casi di emergenza, su Leao, Rebic e Colombo. Un piano che ha sì fruttato gli 11 gol in 12 partite dello svedese, al quale vanno però aggiunte le undici gare saltate per infortunio (oltre alle quattro assenze causa Covid). 

Fonte calciomercato.com

Sarò molto breve e diretto come è mio costume, nel bene e nel male. Facciamo una premessa doverosa: chi decide delle sorti del mercato ha ampiamente dimostrato di esserne capace, affidabile e lungimirante, come dimostrano le ultime scelte. Se li incensiamo per aver intuito la bontà di un Kalulu…, dobbiamo ricordarci che era quello che volevamo: un management che arrivasse prima degli altri nel trovare giocatori forti ed emergenti. Ho nominato Kalulu perchè è il più emblematico, sfido chiunque a dire che si sapeva che fosse un tipo di giocatore così eclettico e facile all’inserimento. La lista è lunga e io continuo a credere fortemente in Tonali, il quale va sostenuto con tutte le nostre forze. Il ragazzo ci darà grandi soddisfazioni. Pertanto qualunque possano essere le scelte di Maldini & Massara, vanno sostenute a prescindere.

Detto questo però, permettetemi di dire qualcosa in merito ai probabili nuovi arrivi. Io sicuramente sbaglio, come ho ripetutamente affermato sul caso Ibra, ma Manzukko mi sembra veramente ammuffito. Capisco l’emergenza, ma allora sarei andato più su un Milik che almeno è di prospettiva. Manzukko non gioca in un campionato vero da non si sa quando, fa freddo e non credo che sia prontissimo per questo Milan che va a 200 km/h. Si ma Ibra…, Ibra è Ibra, un caso unico nel suo genere, non replicabile, ma se Manzukko è una scelta ponderata, allora affermo che non capisco, ma mi adeguo. Se arriverà…che sia il benvenuto.

Tomori non lo conosco, lo ammetto, ma qui rientriamo nella fenomenologia alla Kalulu e quindi sono molto più propenso ad essere più benevolo. Sono giocatori che possono costituire un’ossatura futura, fermo restando che Romagnoli non mi piace per niente e Mustakkio di Bronte va spedito su Urano. Quindi, se arriverà…che sia il benvenuto.

Adesso veniamo al caso più spinoso: Meitè. Qui sono veramente contrario, uno dei pochissimi del Night. Spesso seguo le partite del Toro con mio fratello granata e di questo qui ne abbiamo dette peste e corna. Non ricordo quanti gol sono scaturiti per passaggi sbagliati di costui. Uno con quei capelli non lo voglio nemmeno vedere e non mi si risponda che rispetto a Krunic è un passo avanti, altrimenti si ricomincia con quel relativismo che ho combattuto ferocemente in passato. Temo che dovrò rispolverare il nastro adesivo che usavo per Ruttari. Tuttavia ci sta che io mi sbagli e sarò il primo ad ammetterlo, come ho sempre fatto.

Gianclint

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Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.