Sono anni che scrivo su questo blog e porto avanti tesi anche antipatiche e oltranziste, ma sempre ed esclusivamente in buona fede. Purtroppo qualcuno non lo capisce, ma è un problema suo. Di certo non mi difetta la coerenza e la ragione cartesiana. Siccome non gioco mai per il pareggio, non è nelle mie corde, ho sempre sostenuto che puntare sui ritorni e su giocatori avanti con l’età fosse sbagliato e continuo a pensarlo. Io ero per l’ispettore Rangnick, unico vero progetto da oltre un decennio; ma Fangazzidis, il quale cambia idea in poche ore, tradendo la sua parola, ammesso che conti qualcosa, ha lasciato perdere per non spendere nulla. Lo stesso investimento Tonali prevede l’acquisto di un giocatore giovanissimo con un esborso, quello iniziale, non certo fantasmagorico. Bravo Maldini (con Massara) a prenderlo, ma non pensate che Elliott voglia svenarsi.
Finito in malora il progetto Rangnick, è perfettamente inutile stare qui a rivangare: Pioli è il nostro allenatore? Evviva Pioli. Ibra ieri sera ha fatto la differenza, contro ogni mia previsione: sono in malafede? Si! Lo ammetto senza remore. Inutile parlare di calcio moviolato o altro, davanti all’evidenza c’è poco da dire. Li ha disintegrati. Il Bologna fa schifo? E’ vero, ma abbiamo perso con squadre peggiori, vedi Benevento. A proposito, ma dopo il calcio solido di Gattuso e quello liquido di Pirlo, ma vogliamo parlare di quello gassoso del GIAMMAESTRO? Povero Toro, tristissima fine. Resta il fatto, non distraetemi con il GIAMMAESTRO, che la prova di ieri sera è stata fortemente incoraggiante. Non ho mai creduto alla Covid Cup, ma adesso i ritmi mi sembrano più alti e forse siamo veramente cresciuti.
Chiaramente è prestissimo, ma godiamocela questa vittoria, specie se la prendiamo come minimo risarcimento di tutte le incazzature di questi anni, tutte le partenze con figuracce indegne. La serata è stata perfetta, anche se funestata dalla presenza allo stadio (perché?) dell’amministratore delegato del Monza, quello che ci ha affossato con la sua ignoranza calcistica. Adesso ci concentreremo sulla prossima, sperando che la società voglia prendere qualche altro rinforzo: io un Callejon lo avrei aggiunto, specie se guardo questo Castigliokko veramente scarso, ma lascio fare chi ne sa certamente più di me e sto zitto. Il silenzio me lo merito e rispetto la consegna.
E’ evidente che molti giocatori beneficiano dell’assenza di pubblico; Calabria, per esempio, guarda la balaustra e si sente un altro giocatore; lo stesso dicasi per il turco che inanella prestazioni sempre più convincenti da quando a San Siro non c’è nessuno che ne critica le prestazioni. Non credo che se la cosa dovesse continuare sia un problema: per prima cosa faremo punti e bene; in secondo luogo i ragazzi possono crescere, fortificarsi e immunizzarsi da future critiche. Non sto a guardare i difetti, ma mi godo la bella prestazione, la consapevolezza di forza, la bellezza di certe giocate (la tecnica utilizzata nel rigore?), l’allegria e la spensieratezza. Avanti così.
Si va a Crotone, sono sereno e certo che la consapevolezza sia la nostra forza e abbia pervaso anche chi, in questi anni, mi ha fatto solo incazzare. Aggiungo di più: domenica sera aspetto con grande trepidazione la partita in terra calabra; non conterà nulla per voi, ma per me, eterno deluso e feroce critico a prescindere, è una bella sensazione, non mi sento appesantito dalla responsabilità di colpire e provo un senso di leggiadra libertà. Che il buon Ibra mi faccia stare zitto, il più possibile.
Gianclint
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