Avevo paura e anche parecchia; temevo che la mancanza improvvisa di Ibra avrebbe fiaccato quelle che io ritenevo labili menti e che ne sarebbe scaturita la solita partita timorosa senza nerbo. Niente di più sbagliato; il Milan ha giocato con un’autorevolezza che non gli riconoscevo e con una “consapevolezza” da me già evidenziata nell’articolo della settimana scorsa. Nulla è cambiato, anzi la squadra ha dato forti segnali di solidità e determinazione. E vi dirò anche che alcune trame, tenendo conto del campo e delle condizioni atmosferiche, sono state piacevoli. Evviva! Evviva su tutta la linea con questi ragazzi. Ho visto l’Inter la sera prima, non mi soffermo sulla prestazione, ma concedetemi di affermare che trattasi di una bella accozzaglia di mesciati, tatuati e pagliacci da fare invidia al Giannino puro. A proposito…ma questo Monza? Speriamo sia inghiottito dai flutti della retrocessione insieme a quel pattume giornalistico che ci propina continui articoli. Francamente del Giannino 2 non ce ne frega un cazzo.
Ci eravamo entusiasmati quando, dopo un decennio di mercato ridicolo, ridanciano, gastronomico e godereccio, il duo Fassone/Mirabelli aveva comprato saccheggiando ogni campionato. Ci sembrò un sogno…che presto finì miseramente con la convinzione che non avessero preso nemmeno uno decente. Convinzione questa è rimasta fino a qualche partita fa, allorquando Kessie e Chala si sono messi a dominare il campo, aiutati da un nuovo modulo che gli assegna una funzione congrua e ringalluzzita dalle lezioni di Ibra. Il signor Pioli merita tutto quanto sta raccogliendo, senza se e senza ma. Kessie, lo hanno scritto i miei amici del blog, è veramente un altro giocatore; sulla nostra chat interna va avanti da mesi il tormentone che Egli non conosca il risultato della partita, che non sappia dove e per chi stia giocando. Un po’ come Niang (Nient) che però era veramente stordito. Oggi penso che, a parte le battute, il buon Frank abbia quell’aria distaccata, quasi presupponente, perché quella è la sua forza interiore.
Si dirà, non abbiamo incontrato nessuno. E’ forse vero, ma che importa? Gli altri anni eravamo già dietro, specie dopo aver perso punti proprio con le neo promosse; le statistiche sono lì. Ci saranno ulteriori verifiche più attendibili, ma francamente se l’impegno è questo dobbiamo essere fieri e orgogliosi come da tempo non accadeva. Anche Rebic si è infortunato, ma io vi dico che anche il mesciato Leao darà il suo contributo perché il gruppo è veramente unito e composto da bravi ragazzi. Io guardo il turco e passo la gomma da cancellare sullo schermo per vedere se è un altro mascherato da lui; era depresso, triste, impacciato e spesso assente. Oggi è l’anima di questa squadra e stramaledico chi lo vedeva all’ala; per non parlare del fatto che ha anche segnato più di Suso, con buona pace di chi faceva stupidi paragoni.
Gruppo sano, dicevamo, gruppo di cui non farà più parte Paquetà; peccato, ma l’operazione che lo ha portato in Francia era necessaria e pazienza se ci sarà qualche minusvalenza, il giocatore non faceva gruppo, le prestazioni ne erano la conseguenza e va bene per un calcio moviolato e bailado che francamente mi annoia. Non mi annoia invece vedere la furia del figlio di Odino, questo norvegese venuto dai fiordi e che sembra una furia della natura. Sono un appassionato del mondo scandinavo ed in particolar modo di quello norvegese, amo pensare che abbia dentro di sé la dispettosità di un Troll, perfida creatura di leggende norvegesi. Applaudo l’operazione, la velocità, l’intelligenza e la determinazione. E se questo fosse veramente la nostra arma segreta? E’ stato il nostro Raul Duke a supplicarne l’acquisto mentre si svolgeva la partita. Finora non ha mai sbagliato.
Concludo dicendo che questa squadra va sostenuta ed incoraggiata anche se dovesse avere qualche battuta d’arresto (mani sul tavolo!), la mentalità è quella giusta e non credo sia incline al catenaccio. I ragazzi mi sembrano gente seria e speriamo che questa stagione ci riporti quello spirito Milan che da decenni è sparito; probabilmente Milanello è tornato ad essere quel luogo in cui si produce calcio e non più acconciature per esperimenti genetici di parrucchieri squilibrati. Facciamoli e lasciamoli correre, non diamogli pesi e responsabilità, a cominciare dal derby che verrà dopo lo Spezia. Lo devono giocare con questa disinvoltura e con la spensieratezza di chi vuole divertirsi. Solo così ci divertiremo anche noi. E lasciamo scorrazzare imbizzarrito il buon Hauge. Se arriva il norvegese mercato sontuoso!
Gianclint
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