Parlare di Milan è veramente difficile, quasi impossibile, senza rischiare di parlare del nulla. Infatti noi, in questo momento, siamo il nulla. Nulla societario, nulla comunicativo, nulla sul mercato e nulla circa la squadra che è in vacanza. Insomma, parliamo del nulla prima del patibolo. Eh si perchè ormai di patibolo si tratta, con sentenze già scritte e quasi passate in giudicato. Non entro nei meandri dell’Uefa, l’ex organizzazione di Platinì…mi è sempre stata indigesta, è un coacervo di interessi pubblicitari ed economici, di calcio non capiscono nulla e non hanno alcun rispetto per lo sport, basti pensare a come è congegnato questo FPF che è un inno all’anti sport. Non sto a discutere di piani sovversivi e nemmeno di mosse e contromosse della SPECTRE, ormai terreno per mitomani ed insider che si coprono di ridicolo ogni giorno che passa. Ricordo quando ideai “iCesc”, l’applicazione che emetteva una pernacchia tutte le volte che qualcuno dava per fatto il passaggio di Fabregas al Milan, fu il trionfo dei cazzari, l’apoteosi dei minkioni so tutto, dei fregnacciari che tenevano d’occhio aeroporti e hangar, altri garage ed N.C.C. per vedere se arrivava lo spagnolo; tutti sapevano, di giorno facevano i cassamortari e tra un funerale e una sepoltura belavano di Cesc, altri affettavano carne e tra un rognone e una lingua…sproloquiavano di mercato.
Adesso è così, si aggirano sempre una serie di inutili scienziati della minkia che sanno tutto, addirittura presunti giornalisti che sono usciti dalla naftalina e che sanno di ipotetici soci di minoranza (o minorati), anche se gli indizi sono scarsi e la notizia è da verificare: gli indizi li hai o non li hai? Ma ritirati. Altri mangiano con Elliot e da un momento all’altro arrivano orde di investitori, i più ricchi in assoluto, mica quelli che abbiamo! A sentire questi il Milan è oggetto del desiderio dei peggiori speculatori, dei più imponenti maneggiatori di denaro del pianeta. Talmente tanti che in due anni abbiamo trovato solo degli sfigati orientali che vanno avanti a prestiti. Inutile stare a ricordare le parole di Fantomas che ci avrebbe venduto solo a proprietari solidi per il bene del Milan: le solite fregnacce. Bugiardo fino alla fine. Adesso siamo in mano a questo cinese e da Fantomas siamo passati ad un fantasma vero e proprio che appare anche nei week end milanesi a visionari (?) che lo vedono a Milano intento a fare gli affaracci suoi.
Chiaramente le notizie su costui, sulle sue apparizioni, sulle visioni e sulle allucinazioni si moltiplicano. Il tutto chiaramente in questa atmosfera da patibolo, come dicevo prima, con notizie di mercato che stridono fortemente rispetto alla situazione. Sembra di vivere un’atmosfera da “Miseria e Nobiltà”, con una nobile decaduta che cerca di darsi un tono parlando di cose non più alla sua portata. A leggere un Tweet di Mirabelli che saluta il CT colombiano a Milanello…sotto ci sono una serie di post che inneggiano ad una fantomatica campagna acquisti: #portacidepay #portacipatatinapay #compracipostpay…, manca solo #portacitusorella e siamo al completo. Ma dove vive questa gente? Che quoziente intellettivo hanno? Io sono avvilito, un livello mentale sotto lo zero.
Come scrivevo la settimana scorsa (domani è un altro bonifico…) l’ennesimo aumento di capitale della Spizzicchi & Bocconi S.p.A. sarebbe in arrivo; anche questa volta le vedette lo hanno avvistato nella stratosfera e si appresta ad entrare nell’atmosfera terrestre…per poi atterrare sui conti societari. La solita manfrina, un film già visto che dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) andare in scena più volte in questo mese. Altri aumenti sono necessari e quindi le vedette restano al loro posto con radar e binocoli in mano. Anche questa volta gli avvoltoi della Elliot restano a volteggiare sulla carcassa del Milan, in attesa che arrivi il salvatore dall’oriente. Una situazione surreale, kafkiana che rischia il ridicolo ed il grottesco. Del Milan ipoteticamente fuori dalle coppe non interessa nulla, non mi sembra che Yonghong Lì voglia fare qualcosa, a lui interessa soltanto salvaguardare l’investimento, ormai è una questione di soldi e tigna. Trovo allucinante, in tutto questo bailamme, discettare e produrre calcio. E tra sentenze e ricorsi non vedo come si possa fare mercato. Pazzesco, un anno fa l’entusiasmo per un mercato vero e adesso l’impasse per una situazione inaccettabile.
Per fortuna che ad allietare il periodo viene in mio soccorso l’esperto di editoria sportiva nei giusti toni, miracolosamente scampato all’epurazione sabaudo/cinese. La scelta è stata oculata e necessaria per difendere la società dove non basta la ragione, ma serve l’invettiva e la sceneggiata, dove l’indifendibile diventa argomento principale. In quest’ottica rientra l’intervento del Muezzin di Casa Milan, depositario del verbo e dell’elegia, che è stato intervistato a “Tutti Convocati” su Radio24 nella puntata del 27 maggio. Argomento? La Uefa cattivona che (come gli arbitri, il palazzo, Sergio Rossi, la Var, i servizi segreti deviati, la massoneria, il Mossad, la Stasi, il KGB, la Cia e l’FBI) congiura e cospira contro il Milan. Non entro nel merito che ho appena cenato e me lo impedisce l’ABS che ho nel cervello, ma mi limito a sottolineare l’incipit dell’intervista, allorquando l’ex direttore del defunto Milan Channel ha così commentato:”…ci sono alcuni settori curiosi della tifoseria rossonera che da sette/otto anni mi rinfacciano il Piano Marshall…curiosi ma ci sono”, il tutto riferendosi agli altri tifosi che dovrebbero sostenere il Milan come patrimonio.
Se per “settori curiosi” si riferisce a noi…, beh…saremo anche curiosi ed è stata proprio la nostra curiosità, non certo l’ottusità e il talebanismo di quei tifosi che lui tanto ama e sostiene, a raccontare come stavano le cose. Talmente intelligenti, di cui la curiosità è sintomo, che abbiamo in tutti questi anni combattuto il Giannino dove lui spadroneggiava, azzeccando ogni previsione e raccontando per filo e per segno il perchè delle cose, il tutto nonostante lui abbia fatto di tutto per chiuderci la bocca, cosa che continua a fare. Per quanto concerne poi i settori…, beh…il settore è molto ampio visti i 2 milioni di contatti che fanno i curiosi del “buco nero del web” a differenza dei suoi blogghettini amici che sponsorizza da anni e che da anni fanno 4 visite, anzi non fanno un cazzo. Questo con ogni proprietà, con ogni risultato, con ogni classifica. Dieci anni sono uno spazio di tempo congruo per stabilire che i nostri numeri non sono una tendenza, ma una legge.
Venendo alla sostanza della questione se ad un tifoso della Roma, della Lazio, del Toro, dell’Inter chiedi se vuole un piano di salvataggio per la squadra nemica…, io credo che oltre il 99% direbbe di no, dopo essersi fatto quattro risate. Se poi l’idea di un Piano Marshall venisse da una persona che fa sfoggio 24 ore su 24 di sportività la cosa avrebbe senso, ma siccome viene da uno che nelle telecronache non fa altro che attaccare gli avversari, gli arbitri fino ai piccioni della tettoia…, allora questa intemerata radiofonica non ha alcun valore. Ricordo perfino un insulto all’arbitro Giacomelli reo di aver avuto problemi da piccolo. E se li avesse avuti veramente? Come si permette questo qui? Poi però la querela me la becco io. Inutile poi sottolineare come la Juve, dopo quello scritto assurdo, abbia vinto 4 scudetti, 3 coppe Italia (due contro di noi e con gol di Matri che il Piano Marshall dava in prestito). Non conto nemmeno i punti di distacco che ci hanno dato in questi anni per pietà e compassione, anche grazie all’illuminata dirigenza che costui difendeva contro tutto e tutti, anche contro i curiosi. Saremmo “curiosi” di sapere quando ci libereremo di costui da Casa Milan. Il buon senso avrebbe consigliato di non tirare fuori di nuovo il Piano Marshall, la logica di abiurarlo.
Mi scuso se questa sottolineatura nei confronti dell’esperto di editoria sportiva nei giusti toni ha turbato l’anima di qualche buonista revisionista. Se è vero che non si può chiedere ad Israeliani e Palestinesi di addivenire ad una pace, non lo si può chiedere a noi. Non è un concetto difficile.
Gianclint
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