Prima del derby è difficile scrivere, molto difficile. Se metto mano alla critica meno rogna oppure potrei essere sconfessato 36 ore dopo. Cosa fare? Beh, per prima cosa diciamo che vincere conta come domenica scorsa, battere l’Inter è importante quanto radere al suolo il Verona. E conta anche 3 punti in egual modo, ma non si può far finta che sia una partita come un’altra, Zeman permettendo. Senza cadere nella retorica, che proprio non mi appartiene, per noi milanisti, da tanti e troppi anni sconfitti…, questa volta deve andare diversamente. Lo richiede la nostra storia, il blasone, il presente e il futuro. E’ necessario dare un segnale di rinascita, un segnale di un progetto vero e vivo, un segnale che i giocatori hanno capito che maglia indossano. L’ennesima sconfitta sarebbe una tragedia, dopo un inizio di campionato a dir poco vomitevole sul piano del gioco.
Beati i pazienti perchè è loro il regno dei cieli. Io trovo assurdo che contro l’Udinese (plurisconfitta…) non si sia tirato in porta, trovo pazzesco che il Brescia sia uscito da San Siro con un solo gol sul groppone e trovo offensiva ai limiti dell’indecenza la prova di Verona contro una squadra in 10. Il GIAMMAESTRO non può più nascondersi dietro le sue riflessioni ascetiche. Il calcio è anche semplice, si attacca per tirare in porta e magari segni anche un gol. Si parla di difesa ermetica…, bastava che il Brescia non sparasse alto a porta vuota e che Verre facesse un pallonetto anziché sparare alto che certi numeri si capovolgerebbero, con tre gol subiti e due miseri gol fatti, di cui uno su rigore. Allora il segnale bisogna darlo adesso perché qui non si può aspettare un intero girone per fare una partita calcisticamente accettabile.
La sofferenza è giusta, la squadra ha avuto la pazienza di aggirare il muro difensivo dei nostri avversari che dopo l’espulsione si sono difesi in dieci. In superiorità numerica la squadra ha fatto le cose per bene perché non è semplice trovare spazi quando ci si trova davanti a una squadra che si difende in dieci.
Questo allenatore nel dopo gara è inquietante, riesce a fare peggio di quello che i giocatori esprimono. In pratica la giustificazione che ha tirato fuori, dopo essersi confrontato via seduta spiritica con il Vate Ittico Galeone, è che il Verona in 10 si è difeso e quindi non abbiamo potuto produrre il calcio spumeggiante che sappiamo fare normalmente. Sti stronzi del Verona non solo si sono tolti un uomo per darti una mano, non solo ti hanno regalato un rigore sennò col cazzo che segnavi, ma dovevano anche attaccare così avremmo visto finalmente il verbo del GIAMMAESTRO esplicarsi in calcio celestiale. Non contento ha aggiunto:
“Nessuna squadra è perfetta e i risultati aiutano per la fiducia. Il Milan deve fare il suo percorso. So che ci sono tante cose da migliorare. Giocheremo il derby è sono fiducioso perché la squadra lavora bene”.
Ma ce ne sono alcune che tirano in porta! Sulla diatriba con Paquetà…fondamentalmente sto con il tecnico, qui non si possono rompere i coglioni dopo tre partite, atteggiandosi a prima donna dopo non aver dimostrato nulla! Tuttavia il GIAMMAESTRO poteva limitarsi a spiegare cosa non gli era piaciuto senza andare a toccare il suo essere brasiliano: questo avvalora la mia tesi che costui si atteggia ad asceta, ma non sa affatto comunicare. Voto alla comunicazione? ZERO! Si badi bene, rimprovero il suo modo di comunicare e gli effetti sul gioco della sua guida. Tra essere una squadra spettacolare ed una che non tira mai in porta contro pericolanti e neopromosse…, ci sarà una via di mezzo? La conosco la risposta: si deve aspettare. Mi dispiace per voi, ma non è una risposta, qui abbiamo solo il campionato e gli altri hanno invece altri impegni come stiamo verificando in queste ore e invece ho letto di giorni di riposo a go-go nelle settimane passate. Insegnare quattro schemi di merda e far correre 11 cazzoni inutili non credo necessiti di un lustro. Ma il tecnico ha solo un 20% di responsabilità in questo momento della squadra. Il resto è ascrivibile ai fenomeni illuminati venuti dal mondo dell’iperspazio a portare scienza, calcio e milanismo e ai giocatori che sono veramente inqualificabili; ce ne sono alcuni che cronicamente fanno schifo e sono regolarmente in campo. La proprietà nemmeno la nomino, impegnati come sono a verificare l’andamento del TUS (tasso ufficiale di sconto…o di strozzo…) il cui piano è galleggiare per poi rivendere, altrimenti il mercato sarebbe stato diverso, tra poppanti e pippanti (nel senso di pippe). Spero che arrivi qualcuno che abbia un minimo di interesse anche sportivo e che spariscano tutti i parvenu.
Paolo Maldini, direttore dell’area tecnica rossonera, ha parlato ai microfoni di TUDN, dove ha confessato di aver pensato a Lozano per l’attacco: “Lo abbiamo osservato, abbiamo pensato di comprarlo. Parlammo col suo agente ma alla fine ci fu un problema riguardante il suo posizionamento in campo. L’anno scorso giocavamo col 4-3-3, modulo perfetto per lui, ma ora giochiamo in un altro modo. È stata un’opzione per noi per questa stagione, ma lui ha preso la decisione di andare in un altro grande club come il Napoli e il fattore di avere Ancelotti, che è un maestro, lo aiuta a giocare nella sua migliore e naturale posizione”.
Per settimane ho sentito parlare di mercato condiviso con il tecnico, le solite bugie di servi e guitti prezzolati che infestano la comunicazione di questa società. Invece trattasi di mercato condiriso, con acetelli, cipolline e peperoni per insalate di riso. Trequartista da sempre e gli illuminati pensano ad un giocatore da 4-3-3. Bellissimo. Vedrete che per gennaio arriveranno Ego, Presunzione e Prosopopea. Tutti buoni per il 3-5-2.
Ma mettiamo da parte la critica e confidiamo in una nostra vittoria, semprechè Piatek faccia meno il polacco e Rebic sia meno croato. Ma ci pensate se il nostro GIAMMAESTRO la incarta a Conte e lo spedisce all’inferno? Dai che la fantascienza è ancora a buon mercato. Andrea Conti, che la forza sia con te.
Forza vecchio cuore rossonero.
Gianclint
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