Vediamo e rivediamo

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Il titolo vi fa capire di godere appieno di questo meraviglioso momento calcistico dei nostri amati colori. Io ho smaltito soltanto oggi la rabbia della partita contro la Roma che strameritavamo di vincere senza se e senza ma. Non parlo di arbitri e non comincio adesso, ma contro i capitolini siamo stati danneggiati mentre eravamo in vantaggio. Non aggiungo altro e oggi eravamo a punteggio pieno; tuttavia il secondo tempo di Udine mi ha riconciliato allorché ho visto una vera squadra di calcio voler vincere attraverso il gioco. Bravo, bravissimo Pioli a cambiare alcuni giocatori per avere ancora di più. Cito un ottimo Tonali che mi piace tantissimo perché pensa in verticale (mediocampista vertical) e un Diaz a tratti imprendibile. Li ha voluti questa dirigenza, li hanno voluti fortemente così come tanti altri; batto le mani e mi inchino.

Il liquido del suo calcio…

Riguardiamole queste partite e ripensiamo al calcio vomitevole e schifoso che ci costringeva vedere quella piaga di Suso stare ore ed ore a cambiare piede e a farci perdere pazienza e partite. Sparito lui questa squadra è risorta e perfino il turco è tornato un vero giocatore. I grandi detrattori del turco si sono dissolti, peggio per loro, io almeno quando sbaglio lo scrivo e lo ammetto (Ibra). Belle queste partite, bellissime. A Udine la Roma ha vinto, ma meritava di perdere, noi invece abbiamo legittimato una splendida vittoria anche in faccia a Deulominkia, altro insulso ed evanescente prodotto escrementale di quel Condor che perde penne in Brianza.

Vi ricordate di Staminkia? E’ una città popolata da ebeti in cravatta gialla e guidata da un essere mezzo uccello e mezzo amministratore delegato che passa il tempo a rimpinzarsi insieme ad un branco di famelici amichetti suoi…; molti sono nati e cresciuti a Staminkia, tra questi Andrea Pirlo, detto appunto il Maestro di Staminkia…, capace di assurgere agli onori della cronaca per esser un allenatore straordinario senza aver mai allenato. Per me dovrebbe ricominciare dai bambini, magari litigando con quei genitori che lo sfanculano perché non fa giocare i loro figli. La stampa serva e venduta ne ha cavalcato la tesina…, facendolo assurgere a quello che realmente non è: un allenatore. Nemmeno apprendista. Ma aspettiamo.

A Ibra rivolgo sempre le mie scuse; dopo quanto visto a Udine…le frustate si sprecano, ma devo essere obiettivo. E lo farò tutte le volte che mi darà torto, tutte le volte che scenderà in campo onorando la maglia, la professione, i nostri occhi estasiati. Gli aggettivi metteteli voi. Io mi limito ad applaudire uno che alla sua età è un professionista stratosferico…, a differenza di quel fallito che è finito al Grande Fratello. Parlando di calcio, di tecnica e di quello che cazzo volete…, lo stop di petto, in occasione del primo gol, rimane un gesto che allieterà la mia esistenza futura. Prima c’era stato quello del divino Van Basten, adesso fatemene usare uno nuovo.

La spensieratezza di questa squadra rimane la sua arma migliore, vanno in campo, corrono, le danno, le prendono, cadono, si rialzano e puntano la porta; dopo oltre un decennio di critiche feroci…io questo volevo, questo chiedevo; la classifica? Fino ad un certo punto. Bisogna continuare così, bisogna continuare a credere nel gruppo, nel gioco, nella voglia, nel pensare semplice, nel rispettare se stessi, la maglia, l’allenatore e i suoi dettami. Bisogna continuare a vedere il futuro negli occhi di Maldini e perché no, del buon Massara. Servirà un altro Romagnoli che a me, da sempre, non convince. Una volta dissero a D’Alema di dire qualcosa di sinistra, io vorrei che Romagnoli facesse ogni tanto una cosa da difensore. Bisogna continuare a credere in noi stessi dicevo…, ma il Covid non è d’accordo e a tal proposito:

Per il resto smettetela di fare terrorismo sulla pelle di un Paese civile: 5000 positivi con 130mila tamponi, attenzione, ma non siamo ad aprile. Perchè se ad aprile facevi 130mila tamponi, ne trovavi 30mila di positivi, non 5000. Perchè oggi la carica virale è diversa soprattutto nel mondo del calcio, così come è diversa la pressione sugli ospedali visto che le terapie intensive oggi sono 387 e a marzo non ne bastavano 4000. La guarigione di Ibra è un segnale di vita, di riscatto, di vita che si riappropria di sè stessa, rispetto al terrore, rispetto alla mistificazione, rispetto alla creazione di un clima cupo e pessimista che si vuole a tutti i costi, con strategia, e questo preoccupa, in Italia. Avrei detto la stessa cosa se il Covid l’avesse avuto Lukaku e fosse guarito lui. il derby, il campionato e il calcio italiano oggi sono il vero bene comune, non le nostre fazioni e le nostre rivalità. Perchè è la casa comune che stanno minacciando, perchè è quella che vogliono chiudere. E a questo punto sia chiaro: se il calcio italiano si ferma, potrà tornare solo quando ci sarà il vaccino. Quando? Non si sa, guardate come si infastidisce il professor Galli quando gli chiedono del vaccino, il vaccino chissà come, chissà quando, non fateci conto, dovete stare chiusi in casa e non fiatare. E se possibile “beccarsi” i suoi collegamenti così simpatici. 

Fonte Milan News

Così parlò il “virologo di Casa Milan”…, il grande esperto di virologia sportiva nei giusti toni. Come sempre accade i fatti lo hanno smentito e umiliato profondamente e giustamente e mi chiedo come simili messaggi siano consentiti da editori e direttori responsabili. La sua scienza è sicuramente superiore a quella del professor Galli di cui critica anche la sua presunta antipatia; detto da uno che non credo sia capace di ridere, di avere senso dell’umorismo e che sta antipatico a mezzo globo…, trovo che sia veramente esilarante. Un virologo non deve essere simpatico, ma dire come stanno le cose e le cose si stanno mettendo male, visto che si parla di un imminente nuovo lockdown. Il problema è che le mascherine non bastano, non sono sufficienti, servono le museruole. Ma presto verrà teorizzato, dopo il grande successo del Piano Marshall…, un Piano Recovery Fund per la Juve messa male, giusto?

Gianclint

 

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Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.