Tonali ce lo meritiamo

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Fatemelo dire: Sandro Tonali è l’uomo copertina del Milan, più di Ibra stesso. E’ finalmente il giorno delle tanto attese visite mediche che sanciranno il matrimonio tra noi e il promettente centrocampista delle rondinelle, probabilmente l’azzurro più quotato insieme allo sfortunato Zaniolo (auguri di pronta guarigione!) e a Donnarumma. In questa unione però c’è molto di più di una semplice firma, di un contratto, perchè questo ragazzo di Lodi è ciò che lega il bambino in ognuno di noi alla passione per il calcio e ai nostri colori, l’idealizzazione del poter vestire quella maglia per cui si è sempre tifato, perché per chi ama questo sport non c’è nulla di più bello e appagante.
Sandro Tonali ce lo meritiamo. Il suo acquisto non è solo tecnico o economico, è l’unione di quel filo spezzato da Sheva capace di mandare in frantumi un’ideale, un’illusione romantica e fantastica di vedere legati calciatori e uomini sotto una bandiera. Tonali finalmente riprende i due capi del filo e ci restituisce quell’assurda, quanto meravigliosa, sfera sognatrice ormai inesistente nel calcio business alla quale, nel profondo del nostro cuore, vogliamo ancora credere.
E’ qui che arriva lui e scombussola la nostra fredda razionalità scavando nell’anima perché per Sandro Tonali la chiamata del Milan e di Maldini non è una chiamata qualsiasi, è qualcosa di speciale. E’ per questo che ha pressato come non mai, è per questo che non voleva più attendere: voleva vestire quei colori che ha sempre sognato fin da bambino come ognuno di noi. Sandro Tonali è il nostro essere bambino che ogni tanto sbuca fuori facendo dimenticare tutto il resto, esattamente come la nostra passione per questi colori.
Non so quanto possa diventare forte, mi interessa ancor meno averlo fregato ai cuginastri, ciò che mi colpisce è la sua volontà di far parte di questo club e sono sicuro che senza eccessive pressioni diventerà una colonna rossonera, uno a cui affidare la fascia un domani, perché lui trasuda Milan da ogni poro.
Se lo avesse preso la gobbaglia apriti cielo, avremmo letto qualsiasi cosa, ma non avremmo mai letto quanto affermato da Di Marzio secondo cui il neo rossonero avrebbe contattato Rino Gattuso per chiedergli il permesso (si, ha detto permesso) di prendere il numero che fu suo. Non so se tutto ciò corrisponda a verità o sia stato un po’ romanzato, ma la vicenda ha quel fascino che mi riconcilia con un calcio sempre meno in sintonia con il sottoscritto, ma che con Tonali fa breccia nel profondo del mio cuore proprio per queste cose.
Tonali ce lo meritiamo, Tonali ce lo dobbiamo godere e tener stretto perché lui è ciò che abbiamo sempre desiderato quando un giocatore ci veniva accostato, uno che il Milan lo ha voluto veramente non appena ne ha avuto l’opportunità, anche se un minuto prima sembrava impossibile per lo stesso giocatore. Non mi interessa che assomigli a Pirlo, Gattuso o Albertini, a me interessa la sua seconda pelle e se tanto mi dà tanto da quel punto di vista sarà molto simile a Rino o Demetrio e ci farà innamorare di questo prima ancora delle sue capacità. In questo supermercato di giocatori buoni a far girare strane plusvalenze e poco più, la numero 8 con la scritta TONALI potrebbe far risbocciare quel rapporto tra i piccoli supporter e i nostri colori interrotto dopo gli addii dei vari Nesta e Gattuso, un nome e un numero in cui credere e riporre le speranze di un Milan cercato e voluto e non di semplice passaggio. Dopo tanti schiaffi e rimbalzi da giocatorini o poco più, io dico che Sandro Tonali ce lo meritiamo: per aspera ad astra. E’ l’ora dell’orgoglio, perché se lui crede in noi, noi non possiamo essere da meno.

Per lo stesso motivo la vicenda Donnarumma fa male a moltissimi tifosi e ci riporta precipitosamente al calcio business. Il portierone rossonero è un prodotto del vivaio oltre ad essere un tifoso rossonero e l’avere Raiola come procuratore fa imbestialire un po’ tutti perché non ci permette di idealizzarlo come vorremmo, ossia una colonna del Milan futuro, avendo sempre il timore che se ne vada per qualche dollaro in più. Inutile dire che se mollasse il suo stilosissimo procuratore diventerebbe una sorta di eroe rossonero, la vittoria del bene sul male e la percezione sempre più netta che qualcosa stia veramente cambiando e vestire la nostra maglia sia tornato ad essere un onore secondo a nulla.
Questo però è solo un bel sogno, anche se alcuni giocatori sono riusciti a svincolarsi dalla morsa dell’uomo osdile nello sdile, tra di essi ricordo Insigne, ma soprattutto quel Lukaku accasatosi dai cuginastri. Si può fare? Sì, ma parliamo sempre di professionisti che vogliono monetizzare e lo stesso discorso vale per i Messi, Cristiano Ronaldo ecc. come abbiamo ben visto in questi anni e in questa estate nonostante fossero definiti emblemi di Barça e Real.
Non drammatizziamo per il cinema che farà il suo procuratore, servirebbe solo a fare il suo gioco, aspettiamo con tranquillità l’eventuale firma e nel qual caso avremo un fuoriclasse in porta, per l’orgoglio rossonero avremo sempre Sandro Tonali 8, perché sognare ogni tanto non solo si può, ma si deve.

Forza Milan

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Ricordo Baresi entrare in scivolata e poi l'ovazione del pubblico, da quel momento ho capito che fare il difensore era la cosa più bella del mondo. Ancora mi esalto quando vedo il mio idolo Alessandro Nesta incenerire Ferrara sulla linea di porta mentre credeva di essere a un passo dalla gloria. Se la parola arte fosse compresa appieno le scivolate del n.13 sarebbero ammirate in loop al MoMA di New York.