Tra un mese esatto inizia il campionato e potremmo dire che la famosa programmazione è quantomeno in ritardo. Una programmazione basata principalmente su una rigidità economica che fa a pugni con la situazione finanziaria del Milan e con le (eventuali) capacità del management sportivo impossibilitato a prendere un parametro zero con un alto ingaggio piuttosto di un giocatore con un cartellino costoso o una commissione elevata. In questo Milan appare tutto ingessato, è come andare a fare la spesa con 50 euro ma essere costretti a spendere non più di 3 euro a prodotto indipendentemente dalle reali esigenze, eventuali offerte o promozioni. Così sai di dover comprare il detersivo perché indispensabile ma se non superi i 3 euro come cavolo fai, eppure il diktat è preciso e non si può sgarrare.
Non giustifico i vari Moncada o Ibra tanto per fare due nomi, soprattutto il primo ha gettato al vento una quantità di soldi incredibile con calciatori rivelatisi imbarazzanti o inadeguati, ma è chiaro che operare così è troppo complicato non avendo libertà di manovra. Sarebbe molto più logico far gestire i 50 euro a chi fa la spesa come meglio crede un po’ come succede nelle altre società, ma noi come sappiamo abbiamo gli americani geniali ma che dico geniali, visionari!
E’ di ieri l’ultima dichiarazione sconnessa dalla realtà. Per i 125 anni del Milan a Furlani è scappata un’altra volta la frizione perché dalle frasi di circostanza si è passati alla sboronata a cui mancava solo il ue figa: “Oggi il Milan, grazie alla visione di Cardinale e Red Bird pone le fondamenta per i suoi prossimi 125 anni”.
Perchè sta ca**ata, perché? Ad oggi la visione di Cardinale e Red Bird è quantomeno fallace ma ciò che dà più fastidio è come ogni volta il discorso sembra partire da un sottinteso, da un “c’era un disastro, adesso noi salvatori della patria rossonera vi lanciamo nel futuro”. Basta cazzate: Gerry Cardinale si è presentato con una foto in piazza Duomo durante la festa scudetto non dopo la promozione dalla serie B. Le fondamenta e non solo c’erano già da un pezzo, bastava non gestire il tutto in maniera arrogante e dozzinale. Poi qualcuno dovrebbe anche spiegare quali siano queste famose fondamenta perché ad oggi non c’è nulla: rinnovi dei migliori, management di alto livello, sfruttamento della crescita del fatturato per aumento degli investimenti nella squadra. Zero di tutto questo.
Alla fine l’unica interpretazione in qualche modo verosimile di quella dichiarazione può essere alla milanese imbruttito: ue figa oggi il Milan col Cardi e RedBird sa cosa vuol dire fatturare e taaac pone le fondamenta del business per i prossimi 125 anni. Ecco così potrebbe avere un senso per loro, solo che a noi tifosi non frega di nulla ed il mancato sold out degli abbonamenti è un primo avvertimento di scollamento.
In questa perenne lotta per dimostrare al tifo che loro sono bravi e belli e prima di loro solo macerie, qualcosa si muove. E’ notizia recente che tre fisioterapisti storici non faranno più parte della prima squadra così come Tony Roberts il preparatore dei portieri arrivato giusto un anno fa. Tutto ciò mi dà un minimo di fiducia perché si è preso atto che a Milanello ci fossero problemi sugli infortuni che andassero oltre la sfiga o i campi di allenamento troppo duri, l’unica cosa che mi fa dubitare è la taccagneria lato sportivo di questa società che potrebbe rimpiazzarli con gente ancor meno qualificata e non sarebbe certo una novità.
A meno di clamorosi ribaltoni a breve vedremo almeno una novità nella rosa ossia Alvaro Morata a sostituire Olivier Giroud. Vi dirò, non mi entusiasma ma nemmeno lo giudico un cattivo giocatore anzi, solo che qui sembra sempre un continuo accontentarsi. Giusto per fare un esempio, nell’anno dello scudetto con nemmeno 300 mln di fatturato l’attacco del Milan era Ibrahimovic/Giroud, Leao/Rebic, Brahim Diaz/Saelemaekers/Messias. Giroud, non uno qualsiasi, venne prese per fare il co-titolare con Ibra mentre oggi Morata, che ritengo in termini assoluti inferiore a Giroud, viene per fare il titolare con Jovic cambio al momento. Certo con Pulisic al posto di Diaz il nuovo tridente è più forte ma non così tanto e soprattutto con un fatturato che si attesterà su una cifra non lontana dai 450 mln (50% in più dell’anno dello scudetto) noi tifosi avremmo il diritto di vedere qualcosa di meglio in tutti i reparti soprattutto come qualità tecnica perché quanto costruito ha fondamenta molto fragili come piedi. A proposito di fondamenta in ogni squadra di calcio sono i rinnovi delle pedine cardine a rappresentare il primo punto fermo così come i manager di livello, ad oggi ad essere fermi sono soltanto i nostri cordoni della borsa chiusi e come manager ci affidiamo a novizi o inesperti. Dove sono questa fondamenta?
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