Silenzio assordante

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Ce ne sarebbe da scrivere ma sarei troppo lungo e vi annoierei, adesso vediamo di non fare i cazzoni con il Lecce (non vince dal 22 settembre: 2 pareggi 5 sconfitte) e come al solito al ritorno dalla sosta perché di rivederci in versione Drugo seduto sul cesso non avrei proprio voglia.

E invece eccoci qua.
Come al solito questa squadra non impara dai propri errori, ma ciò che personalmente mi dà più fastidio è il silenzio assordante che avvolge questo club.
E’ passata quasi una settimana dalla trasferta al Via del mare e voi avete visto qualcuno metterci la faccia a parte le solite due fesserie? Avete visto prendere decisioni? Prima la scusa era di uno a Dubai (esticazzi?) e l’altro a vedere giocatori (esticazzi?), adesso quale sarebbe? Faringite, mancanza di connessione o cosa?
Le uniche mezze notizie vengono buttate lì alla rinfusa all’informazione di ambito rossonero che tra l’altro non perde mai l’occasione per definire tastieristi chi non la pensa come loro, nonostante da quasi un anno prendano tranvate su tutta la linea, perché si sa possono dire tutto e il contrario di tutto, loro detengono il verbo della verità o in vino veritas chissà.
Così questi fessacchiotti di tastieristi si domandano ad esempio come possa essere minimamente accettabile un allenatore che meno di tre settimane fa dichiarava “da inizio stagione abbiamo avuto quattro infortuni muscolari: se continuassimo con questa media sarebbe eccezionale” per poi passare dopo la partita in salento a “non ho una spiegazione, non può essere solo sfortuna”. Toc, toc: società ci sei? Qui altro che frutta, siamo all’ammazzacaffé se pensiamo che con tutta probabilità ad esempio loftus-cheek è andato in panchina a Lecce giusto per far numero.
E’ passata quasi una settimana e ci parlano solo di summit per vederci chiaro. Ma cosa vuoi vedere dico io, non troveranno certo i campi minati o uno con la maschera di Saw, basterebbe non svegliarsi ora e aver analizzato per tempo uno storico agghiacciante e aver preso già da tempo contromisure (tra l’altro ribadite ogni anno e puntualmente disattese).
Perchè non parlare del gioco allora, con una squadra scesa in campo in un modo col psg e in un altro con lecce, ripetendo i soliti errori. Perchè non parlare proprio dico. Mutismo che regna sovrano, specie dopo l’ammiccamento con Ibra.
Per tranquillizzare le acque tutti a scrivere, postare, lanciare veline sul ritorno dello svedese come elisir da infortuni, gioco, leadership e ambizioni. Tutti a dire che l’annuncio fosse imminente, questione di dettagli e comunicato a brevissimo. Si vede che dalle parti Casa Milan i tempi brevi non sono come li immaginiamo noi, un po’ come per gli infortuni, anzi scusate affaticamenti se no qualcuno si risente, che son così brevi da non sapere mai quando rientrano.
Nessuno che ci mette la faccia, anzi arriviamo al paradosso di leggere Pioli non rischia ma seguito da vari finali alternativi:
– il club è preoccupato per gli infortuni
– si incontrerà con Furlani
– serve una svolta
– deve far risultato
insomma il famoso morto che cammina, senza che la società faccia nulla di concreto, nessun intervento forte per ridare autorevolezza al mister e nemmeno decisioni drastiche come l’esonero . Niente, tante parole dette sottovoce da chi lavora vicino al Milan e stop, come se tutto fosse rimediabile con una bella dormita e via belli freschi il mattino. Oh io me lo auguro, ma mi ricorda tanto il sassolino che rotola dalla montagna e poi diventa un macigno.

In questo mare tempestoso con nessuno a governare il timone, possiamo però scorgere quantomeno un isolotto in lontananza, cioè Bennacer tornato a calcare i campi di allenamento. E’ un’ottima notizia e sono sincero non credevo avvenisse già ora. La sfortuna è che il giocatore quasi sicuramente partirà per la coppa d’Africa non avendolo a disposizione almeno per tutto gennaio, ma se davvero il recupero stesse procedendo spedito chissà che prima della primavera non ci troveremmo un giocatore fondamentale per il nostro centrocampo recuperato al 100%. Forza Ismael!

Seal

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Ricordo Baresi entrare in scivolata e poi l'ovazione del pubblico, da quel momento ho capito che fare il difensore era la cosa più bella del mondo. Ancora mi esalto quando vedo il mio idolo Alessandro Nesta incenerire Ferrara sulla linea di porta mentre credeva di essere a un passo dalla gloria. Se la parola arte fosse compresa appieno le scivolate del n.13 sarebbero ammirate in loop al MoMA di New York.