Dopo un periodo che definire apocalittico sarebbe come considerare Ali Akbar come un simpatico prete di di campagna, abbiamo ricominciato a vedere la luce. Inutile far finta di niente ma Gennaio, alla ripresa dopo la pausa natalizia, sembrava fossimo sprofondati in un abisso di nullità. Se perdere col Toro in coppa Italia ci poteva anche stare, pareggiare a fatica col lecce, perdere senza appello la supercoppa contro gli odiati cugini, subire 4 pere dagli aquilotti, incassarne 5 da un sassuolo qualsiasi in casa e riperdere il derby (questa volta in campionato), sembravano apparire come una sentenza definitiva. Il Milan sbarazzino e divertente, il Milan di Pioli che, inaspettatamente, si era cucito sul petto lo scudetto l’anno scorso era sparito, defunto, inghiottito nel nulla.
Poi la lenta ma costante ripresa. Battere il Toro ed il Monza, inframmezzate da una buona prestazione contro il Tottenham in coppa, seppur a fatica e di misura, qualcosa lasciava sperare nonostante le prestazioni fossero state tutt’altro che esaltanti. Poi i 90’ contro gli orobici. Una vittoria, invece, senza appello e che con un poco più di determinazione nell’area bergamasca avrebbe potuto esse ancor più larga e serena. Ma, gol a parte, sin dalle prime battute sembrava chiaro come sarebbe finita. Un lusso che non ricordavo da molto tempo.
Non calpesto i corridoi di via Aldo Rossi né tantomeno frequento le stanze segrete di Milanello, ma il sospetto che un richiamo atletico pesantissimo durante la pausa invernale per dare ai ragazzi lo sprint per poi finire la stagione in carrozza fosse stato attentamente programmato mi ha sfiorato. Provate ad immaginare.. Sacrificare a tavolino qualche partita all’inizio per poi avere una squadra con muscoli sciolti e carichi fino a fine stagione poteva essere una strategia. Giusta, sbagliata non lo so ma… proviamo a dare un occhio alla classifica. 1° Napoli 65, 2°/3° Inter/Milan 47, 4° Lazio 45, 5° Roma 44 e poi le altre.
Ora, mi sovviene… Se non fosse per quel Napoli sorprendente e che onestamente non avrei immaginato così in palla fino ad adesso, che senza un crollo improvviso ed impronosticabile, con 18 punti di vantaggio sulle seconde, l’ha di fatto già messo in cassaforte alla 24esima, la strategia, sempre ammesso che sia così, avrebbe potuto anche avere un suo senso. Ipotizzando un Napoli “normale” che sarebbe stato più o meno allineato con le altre, ci saremmo comunque trovati nelle posizioni alte della classifica con una condizione atletica ottimale e, presumibilmente, mantenibile fino a fine stagione. Lascio a Voi ogni considerazione e commento ma, permettetemi…
Chi mi legge sa bene la passione personale che ho per IronMike, quanto da amante (ed ex giocatore e preparatore) del ruolo, lo ritenga il più forte (insieme al miglior Dida) che possa ricordare in rossonero (di Cudicini ho un ricordo troppo sbiadito e preferisco non sbilanciarmi), ma, guarda caso, la miglior partita che abbiamo giocato da mesi a questa parte è coincisa con il suo ritorno in campo.
Intendiamoci bene… Non nego tutte le cose positive a cui stiamo assistendo. Prima fra tutti una condizione atletica che è sembrata ritornare ottimale, la crescita di Thiaw (come giustamente ha sottolineato la nostra Prof.), Messias che sembra di colpo essere diventato un giocatore di calcio, Kalulu e Tomori tornati vicini ai loro livello ottimali, persino CDK che non ha sfigurato e via così ma…
IronMike non è solo un grande portiere nel senso stretto del termine. IronMike non solo tra i pali è una sicurezza per tutti i compagni. Provate ad immaginare, mettetevi nei panni di un difensore, di un centrocampista… L’anticipo lo tento sempre tanto se per caso sbaglio dietro c’è lui. Sono pressato e mi scotta la palla tra i piedi? Non la butto avanti a caso ma l’appoggio a lui che sa sempre cosa farne. Scelgo di lasciare lo spazio per un tiro da 30 metri per marcare più strettamente l’attaccante avversario che si sta inserendo anzichè aggredire chi ha la palla? si , tanto, anche se gli riesce il tiro “Mike” non se la fa scappare. E via così, utile ai compagni in mille e mille occasioni ma, soprattutto, permettendo a tutti di giocare con tranquillità e, se giochi in tranquillità, sbagli meno e nell’arco dei 90’ significata tante palle che non vengono perse inutilmente, tante azioni in più che riesci a creare, tanti km che fai correre ai tuoi avversari e, nell’arco di 90’, tutte queste palle, che perse singolarmente possono apparire ininfluenti, alla fine fanno la differenza. Fai stancare gli avversari e ti stanchi meno tu, nel contempo portando in modo naturale e senza sforzo il baricentro 20 metri più avanti.
Questo Milan ha di fatto una rosa ampia per quanto giovane e “low cost” che può sopportare anche un certo numero di infortuni con ricambi che si stanno dimostrando piano piano all’altezza ma ce né uno che non ha sostituti che tengano. Non è solo una questione di capacità di recitare nel ruolo, ma la sicurezza che sa infondere a tutti i compagni che fa giocare meglio tutta la squadra. Per quanto per il Tata non abbia questa grandissima stima devo ammettere che non è tutta colpa sua e forse siamo stati persino troppo critici. IronMike ha un modo di interpretare il ruolo così particolare da renderlo insostituibile e posso immaginare una squadra abituata ad averlo dietro le spalle che di colpo si trova a dover giocare con un altro, a prescindere da chi possa essere. Non significa solo prendere presumibilmente qualche gol in più ma ti obbliga a ripensare in modo diverso al tuo ruolo in campo.
Ora, e finisco… le moine per il rinnovo di questo e di quell’altro mi interessano fino ad un certo punto… Di veramente insostituibili ne abbiamo solo uno… Wellcome back MIKE !
FVCR
Axel
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