E’ un’estate pazza. Un calciomercato fatto, come sempre, di tanti nomi accostati all’una e all’altra squadra ma, di concluso, pochino. Fatto salvo il Chelsea, reduce da due mercati inibiti e che per questo ha fondi da spendere e dalle neo promosse in premier che ricevono una sorta di premio d’ingaggio che però sono costrette ad investire, di affari fatti se ne sono visti pochi. Il tempo scorre, la fine del calciomercato si avvicina e sono tutte in attesa. Di cosa? Di vendere per poter poi reinvestire. Vuoi per motivi di bilancio, vuoi per la diffusa carenza di liquidità, il problema è comune. Per poter comprare è necessario prima vendere e così rimangono tutti in attesa che qualcuno faccia la prima mossa per scatenare la reazione a catena. Una specie di enorme gioco dei quattro cantoni nel quale ognuno aspetta che qualcun altro si sposti dalla casella per correre ad occuparla con il rischio, per chi si muove per primo, di rimanere in mezzo e dover fare penitenza.
Rimanendo nei nostri confini, la lista degli esuberi, o anche solo dei “cedibili” in caso di offerte considerate accettabili, delle varie squadre è impressionante. Anche solo limitandoci in casa Inter o Juve quello che colpisce non è solo il numero (al momento si trovano con rose di 36/37 giocatori) ma il livello degli stessi ed in relativo costo di cartellini ed ingaggi. Giocatori come Skriniar, Bernardeschi, Brozovich, Khedira, Perisic, solo per citarne alcuni (ma le liste sarebbero chilometriche), possono accasarsi solo in squadre con grande disponibilità per garantire loro le prebende cui sono stati abituati e, per alcuni, l’esorbitante costo del cartellino, ma quasi tutte le big Europee hanno a loro volta lo stesso problema e la soluzione risulta difficilissima. La pandemia, sommata ad una situazione già pesante (che probabilmente sarebbe scoppiata prima o poi in ogni caso) ha causato una cospicua perdita di introiti e di soldi veri da spendere ne girano pochissimi.
Anche noi abbiamo una lista relativamente lunga di potenziali partenti. Musacchio, Duarte, Laxalt, Krunic, Paquetà, Halilovic, uno a scelta tra Conti e Calabria chiedono alcuni, o magari Pinello nostro (se si potesse arrivare ad un vero upgrade) tanto per fare dei nomi. In più abbiamo in rosa alcuni primavera (Bellodi, Maldini e Colombo) che al momento dobbiamo tenere vista la mancanza di alternative affidabili nei ruoli e per gli infortuni ma che sarebbe meglio poter mandare a giocare altrove per farli crescere. Ognuno di noi avrebbe i suoi preferiti e con ogni probabilità anche in società ne farebbero fuori una certa parte se ci fossero richieste decenti. C’è di buono che rispetto alle altre “big” la lista è più contenuta e che a parte Paquetà (che ci è costato uno sproposito ed ha un valore ancora alto da ammortizzare) tutti i nominati hanno cartellini e stipendi umani e sarà probabilmente più facile sistemarli da qualche parte senza rimetterci troppo (se non addirittura spuntando qualche piccola plusvalenza qua e là) facendo spazio a qualche nuovo arrivo. Rimango fiducioso e credo che da qui alla fine del mercato due e tre volti nuovi li vedremo e non sono per nulla sicuro che saranno quelli di cui la stampa “istituzionale” ciancia giornalmente alternando passi avanti, moderato ottimismo/pessimismo, rallentamenti, accelerazioni e filtrati di varia natura (e non potete nemmeno immaginare quanto mi faccia godere che la società faccia le cose in silenzio lasciando agli scribacchini solo l’immaginazione condita da qualche flebile traccia).
Purtroppo, se pure arriveranno i tanto sospirati rinforzi, non potremo contarci da subito mentre la stagione inizierà ufficialmente giovedì contro gli Irlandesi dello Shamrock Rovers per poi continuare lunedì 21 con l’esordio in campionato contro il Bologna. Se, con tutto il rispetto, gli irlandesi non mi preoccupano (anche se non bisogna cadere nell’errore di prenderli sotto gamba) i primi impegni di campionato mi angustiano parecchio di più. Le avversarie saranno di livello superiore, avremo ancora qualche titolare infortunato o comunque non in perfette condizioni e non potremo contare da subito sui nuovi (sempre se…). D’altra parte mai come quest’anno un buon inizio sarebbe fondamentale anche perché alla quarta avremo subito un derby “caliente”. Arrivare con il vento in poppa ci darebbe una carica in più e la consapevolezza che anche una eventuale sconfitta (Dio non voglia, per carità) non comprometterebbe il cammino verso l’unico vero, importantissimo per il futuro, obiettivo stagionale.
Diciamocela tutta… Vedo Inter e Giuve ancora troppo lontane (che si giocheranno il campionato) e l’Atalanta terza incomoda perché hanno venduto poco, bene come al solito, ed anche comprato con intelligenza (sempre come al solito), forti dei proventi CL e di bilanci puliti (al di là di qualche scambio di favori con le solite note…). Hanno mantenuto la struttura base della squadra, grande continuità tecnica e, purtroppo, ci hanno abituati ad una elevatissima costanza di rendimento negli anni. Le altre pretendenti, Napoli, Roma e Lazio invece, hanno, ognuna per motivi diversi, le loro belle magagne e quel quarto slot ce lo potremo quanto meno giocare e non ricordo il tempo che non si partiva con qualche solida speranza come quest’anno. Se poi, visto che tra esuberi, mancanza di liquidità e soprattutto un clima non certo idilliaco, anche una delle prime due avesse una imprevista defaillance (che so… uno sclero di Gonde, il maestro che non insegna, qualche arrivo sicuro che non arriva e qualche partente altrettanto sicuro che non parte, tutte cose che creano malumori, problemi ed ancora meno soldi da spendere…) non si può escludere che la forbice delle possibilità non si allarghi. Dalla nostra, come ha ben spiegato Fabio ieri, abbiamo la continuità, una ritrovata (dopo eoni) compattezza di squadra, apparente unità di intenti, una società che sembra finalmente avere le idee chiare (ed i giocatori queste cose le sentono…) e l’entusiasmo derivante da un finale di stagione inaspettato quanto brillante. Questo campionato inizia praticamente senza soluzione di continuità con la fine del precedente, se riusciremo anche noi a continuare con la stessa mentalità e determinazione con cui abbiamo abbiamo chiuso, chissà… Sempre che non rimanga solo il “sogno di una pazza estate”…
PS: a proposito di difficoltà nelle trattative, cito testualmente…
“Sfuma un’altra trattativa calda per la cessione di Mattia De Sciglio. Il terzino che già a Gennaio era stato vicinissimo al PSG ed al Barcellona (nientemeno ndr), per il momento non si muove da Torino dopo lo stop alle negoziazioni con il Villareal. I contatti tra le parti erano ben avviati, ma gli spagnoli (ma come si sono permessi) hanno poi deciso di virare su Pervis Estupinan del Watford. De Sciglio resta in uscita con la Juve che conta sicuramente di racimolare più di 12 milioni di Euro dalla sua cessione”
Rimanga tra noi… anche a me è appena sfumata una trattativa importante; con la cassiera dell’Esselunga. Ma conto di trovare presto un’alternativa. Sicuramente…
FORZA MILAN e… In alto i cuori; si ricomincia !
Axel
Seguiteci anche su