E’ andata bene. Inutile negare che alla pancia del tifoso milanista, questo ultimo periodo, qualche soddisfazione l’ha regalato. Il finale di stagione sugli scudi, dove abbiamo finalmente rivisto una squadra giocare a calcio, l’eliminazione dalle coppe di Giuve e Atalanta prima e la sconfitta in finale di EL dei cugini poi, ha lenito le nostre pene e non poco. Vederli alzare una coppa (anche quella meno importante) sarebbe stato uno scorno pesantuccio da digerire. Non è solo la rivalità tra tifosi, lo sfottò che fa parte del gioco, ma la consapevolezza di essere ancora lontani dal poter giocare ad armi pari contro le prime della classe e vederle collezionare trofei a noi preclusi avrebbe reso difficile uscire psicologicamente indenni da questo periodo. Aggiungo alla lista di quelle più avanti anche Atalanta, Napoli, Lazio e Roma anche se a distanze inferiori alle prime due.
Detto questo non è nemmeno il caso di intonare i nostri peana. Passata la sbornia della coppa Covid e l’euforia da scorno bianco-nero-azzurro in Europa, tocca ritornare alla realtà e pensare alle rogne, parecchie e pesantucce, di casa nostra. Tanto per cambiare la nostra estate è all’insegna della “A” di Attesa… E’ una tradizione che dai tempi del Condor ed i suoi famosi tre giorni, con l’unico intermezzo del Milan targato Zio Yongo (il Signore ce ne scampi…), non riusciamo a toglierci dalle scatole. La nostra attesa è un po’ come il mal di testa della moglie/compagna/amante… Un giorno, non si sa quando, passerà ma quel giorno è meglio farsi trovare nei paraggi perché Lei, liberatasi dal fastidioso fardello, vorrà recuperare il tempo perduto e chi c’è, c’è. Non si può escludere a priori che proprio quel giorno l’idraulico passi per riparare il rubinetto che perde e, di fronte ad una sì disperata richiesta, potrebbe sacrificarsi pur di non vedere soffrire la gentile cliente… . Allo stesso modo noi immaginiamo che l’attesa prima o poi finirà ma quando? Attesa per gli arrivi (perché si spera che ce ne saranno e buoni o almeno discreti), per i rinnovi che non arrivano e per le partenze che auspichiamo. Su quest’ultimo fronte, per la verità, qualcosa è successo perché abbiamo scampato i potenziali rinnovi a cariatidi come Biglia e Bonaventura, venduto RR al micragnoso (copyright della Prof.) Cairon dè Caironi evitando almeno una indigesta plusvalenza, Peppone Reina che pare si accaserà presso Lotitland e, Deo Gratias, la conferma che Piastrelluso rimarrà a Siviglia grazie alla qualificazione CL degli spagnoli, ma ci sarebbe ancora parecchio da fare (e non sarà facile).
Per il resto, al di là di qualche tonnellata di parole sparate più a caso che altro dai soliti bene informati sui fatti che ci hanno accostato millemila giocatori, sui quali però c’è sempre sopra qualcun altro, e ci deliziano con la telenovela dei rinnovi Raioleschi, al momento è il nulla cosmico. Per favore, non tirate fuori le solite storie dell’ottimista e del pessimista. Atteniamoci ai fatti e ad oggi lunedì 24, mentre sto scrivendo, i fatti sono questi. L’unica voce su cui si può fare affidamento sono, paradossalmente, le parole di Raiola che, seppur parli pro domo sua, almeno è parte in causa e sono raggelanti. Non tanto per il rinnovo di Ibra (che credo prima o poi arriverà anche se la società dovrà abbassare le orecchie ed accettare il ricattone) quanto per Donnarumma. “non è il momento di parlare di Zizzo, la società ha adesso altre priorità…”. Ci credo poco. Ho paura che più che per la società la priorità sia quella del panzaprocuratore che cercherà con ogni mezzo di arrivare a Gennaio quando la gallina dai guantoni d’oro potrà firmare con chi vuole. Essendo il suo cartellino a costo zero ci sarà la fila di società in Europa disposte ad offrirgli sempre un milione in più di quanto non sia disposto a fare il Gaz (più ricche provvigioni al pizzapanz) con il rischio fondato di vederlo partire magari, scorno nello scorno, verso l’Alcatraz Torinese.
Eppure sarebbe il momento buono. La pandemia, con tutte le sue conseguenze (mi riferisco al solo mondo del calcio per carità, non voglio sminuire la portata nefasta di quanto è successo e sta ancora succedendo in tutto il mondo) ha rimescolato le carte creando dappertutto confusione ed incertezza e, come ben sanno i pescatori, nel torbido si pescherebbe meglio. L’inter in piena crisi di nervi da sclero Gondiano, la FC Juventus S.p.(malvers)a. alle prese con rinnovi dolorosi (es. Dybala), vendite miliardarie (es. Rugani) che non si concretizzano, cambio dell’allenatore con un uomo di facciata come Pirlo, dismissioni che non si dismettono (es. Pipita) e che pare debba ridimensionare le sue pretese visto il condizionamento che deriva dall’affaire CR7 con i relativi costi giganteschi da sostenere, Roma, Lazio e (in parte) Napoli che probabilmente, seppur per motivi diversi, non faranno pazzie e l’Atalanta che, nonostante il pacco di milioni derivanti dalla CL per tradizione non spende mai cifre gigantesche (gestione saggia perché non possono essere certi a priori di una qualificazione continuativa alla CL con le relative entrate e fanno bene a non impegnarsi troppo finanziariamente), potrebbe non ripetere le ultime super stagioni, potrebbero aprire un pertugio nel quale infilarsi per raggiungere la benedetta qualificazione CL che potrebbe aprire qualche porta per il futuro. Probabilmente non servirebbero neppure investimenti giganteschi per rifinire e completare un rosa buona per uno dei primi quattro posti.
Eppure, al momento, ci siamo ritrovati al raduno con la stessa identica rosa dell’anno passato, con un Ibra temporaneamente assente, un Donnarumma in sospeso, qualche presenza in meno e, con la sola esclusione di un paio di primavera di discrete speranze ed il ritorno di Pobega (questo per me è buona cosa, il ragazzo mi piace un sacco), nessuna vera novità. Ho sempre detto che giudicherò a giochi fatti, cioè a fine mercato, ma sono piuttosto spaventato dall’andazzo del momento anche perché un conto è inserire qualche nuovo arrivo adesso, all’inizio della stagione con il tempo di fare la preparazione coi compagni, ambientarsi e capire come gira il mulino di Milanello, un altro è arrivare a campionato pienamente in corso. Se vogliamo avere qualche possibilità di fare bene la stagione è necessario partire altrettanto bene dall’inizio senza lasciare punti in giro anche contro le più piccole. Ma, mi chiedo per l’ennesima volta, come abbiamo potuto ritrovarci all’ultimo momento in balia dei voleri di un (per quanto ancora determinante) trentanovenne senza avere un minimo di programmazione o una alternativa credibile? Come è possibile arrivare a quattro mesi dalla scadenza del contratto del tuo giocatore migliore senza aver definito il rinnovo? Come possiamo iniziare la stagione con la rosa monca?
Che vi devo dire; speriamo bene…
PS: “I vulcani esploderanno, i fumi esonderanno, gli oceani si ritireranno, le terre sprofonderanno, le stelle si spegneranno ed i pianeti collasseranno. Nostro Signore cederà lo scettro dell’universo al Pirlo predestinato e tutto si colorerà di biancoemmerda. Solo le razze ovine si salveranno razzolando beate nei pascoli del nuovo paradiso bicolore. Bianco ed uno strano miscuglio cangiante tra il giallo-verdolino ed un virile testa di moro.”
Così almeno recitano le profezie dei saggi che ho letto in questi giorni.
Scusate ma ce l’avevo qui…
FORZA MILAN
Axel
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