FFP; definizione
“l’FFP altro non è che un meccanismo attraverso il quale vengono controllati i bilanci dei singoli club per verificare il principio del pareggio di bilancio (break even), ossia un equilibrio tra le spese, come ad esempio il costo degli stipendi o i cartellini dei giocatori acquistati, affrontate dalle società e i ricavi da essi ottenuti – come diritti TV o plusvalenze derivanti da trasferimenti – il cui risultato deve essere “vincolato”. Nello specifico esso deve risultare in positivo..”
“That was then…”
L’FFP nasce con buoni propositi. Garantire che i team non si possano indebitare e, di conseguenza, siano in grado di far fronte ai loro impegni finanziari verso i creditori (che siano altre società calcistiche per i trasferimenti dei giocatori o fornitori di vario tipo) ma, mi dico da quell’ingenuo che sono, anche verso i loro dipendenti. Non intendo solo i calciatori ed i tecnici (che in qualche modo il pranzo e la cena riuscirebbero comunque a metterli insieme visto quanto sono pagati) ma penso ai “dipendenti” in senso lato. Impiegati, giardinieri, cuochi, operai etc. o ai giocatori delle “piccole” quelli che passano una carriera tra B e C. Una forma di garanzia che doveva salvaguardare il mondo del calcio a 360° rendendolo sostenibile e non quel castello di carta fondato su debiti e pagherò che era salvo alcune eccezioni (ad esempio il Milan di Berlusconi, questo glie lo dobbiamo). Quindi il principio di per sé sembrava una buona cosa. Poi, come sappiamo, hanno trovato tutti gli escamotage. Plusvalenze farlocche, sponsor fittizi, acquisti in prestito con obbligo al terzo starnuto (ma che peseranno sul bilancio successivo) etc. quello che ne è venuto fuori lo sappiamo.
“That was then…”
Leggo Venerdì, su calcio e finanza, che il buon Zio Ceff, ha ben pensato di riformare questo stringente sistema di controllo. Oddio, “finalmente”, penso. Tanto ora come ora l’FFP non se lo fila più nessuno. Vuoi la sospensione dovuta alla pandemia (che ha portato via grandi risorse a tutti i club), vuoi che con trucchi, parrucchi e maneggi, accordi sottobanco, mastruzzi e così via alla fin dei conti riuscivano tutti a farla fuori dal vaso senza pagare dazio (tranne Noi a cui hanno contato anche i peli del culo, ma questo è un altro discorso). Insomma i bilanci “rispettavano” ma soldi veri ne giravano pochi ed i team si indebitavano sempre più.
Dunque dicevano… ben venga una riforma, se seria e che serva davvero a limitare i costi del calcio in senso generale. Calcio che oramai sembra impazzito per termini e valori in gioco, per la quantità infinita di soldi, anche se spesso virtuali, che girano (ed immagino non del tutto lecitamente e nonostante la crisi da pandemia) e che sembra gonfiarsi a dismisura correndo il rischio che prima o poi scoppi facendo crollare tutto il castello.
“That was then…”
Sono informazioni allo stato preliminare ma al momento suonano così.
Sparirà la norma sul break-even che sarà sostituita dal “football Earning news” calcolato come il risultato netto d’esercizio ed “aggiustato delle capital injections dei soci”. Detto così suona complicato ma in realtà dice solo che il patrimonio netto negativo non sarà ammesso e che i soci dovranno ricapitalizzare in caso di perdite. Cioè… in poche parole… se c’hai la fresca puoi fare quello che vuoi basta che la cacci per davvero.
La EUFA sta pensando anche ad una sorta di Salary Cap. Azz, ci sono arrivati? aspettate… cito testualmente. “Salari e stipendi (esclusa la parte variabile) dei 25 giocatori iscritti nella lista UEFA + stipendio del coach+ ammortamento dei diritti pluriennali sui calciatori e costi per gli agenti
Diviso per
Ricavi caratteristici (incluse le plusvalenze) + saldo della campagna lorda.” Non è chiarissimo ma, quale che sia la legge, arriva già con l’inganno. Ovvero, ogni regolamento ha un significato in funzione delle ammende, punizioni, limiti, multe etc. se non lo rispetti. E quindi?
Cito sempre testualmente
“Qualora un club dovesse sforare il limite verrà prevista la Luxury tax, ossia al club verrà trattenuto una porzione dei premi spettanti dalla partecipazione alle competizioni UEFA”
Quindi, udite udite, se mi sfondo di acquisti, costi di cartellini, stipendi miliardari ai giocatori (vedi PSG, sempre lui…), commissioni agli agenti, prebende alle famiglie, di mance agli amici, insomma qualsiasi cosa pur di fare la raccolta delle figurine, mi daranno un po meno soldi. Cioè, per esempio vinco la CL dovrei prendere 100 milioni (faccio per fare cifra pari…) e me ne danno, che so, solo 60?
Direi perfetto, giustizia è fatta, aggiungerei “perché il calcio è dei tifosi” ed abbiamo risolto tutto. Quindi, per concludere se lo sceicco proprietario di fatto di uno stato sovrano (una sorta di Re assoluto dei tempi moderni) per di più ricco perché saturo di petrolio a) ripiana o b) se non ripiana gli danno la multa (e suppongo che solo all’idea sarà terrorizzato; si, uno che spende centinaia di milioni di cartellini e stipendi sarà certamente terrorizzato…), può prendere chi più gli aggrada quando gli aggrada e senza limite alcuno. Mi chiedo per il suddetto cosa saranno mai qualche decina di milioni di premi in meno, boh, se lo sapete ditemelo, io non ci arrivo. Nel frattempo loro hanno preso anche Messi, così, giusto per completare l’album…
Ora, sono solo le prime voci e spero proprio che ci sia altro dietro altrimenti rassegniamoci. Il calcio, quello importante, quello che può competere a certi livelli, sarà solo dei pochissimi ultraricchi ed agli altri rimarranno si e no le bricioline. Non che non fosse già così, intendiamoci, ma almeno formalmente una sorta di limite c’era… C’era, per l’appunto.
“That Was Then”
Mi fa notare SEAL (sempre sul pezzo CVSD) che in realtà in questo nuovo regolamento c’è qualcosa di buono, cioè, obbligando a ripianare per non avere debito non si dovrebbero più verificare situazioni al limite del fallimento come l’Inter quest’anno (ma anche Barca e Real se per questo). Aggiunge che, nel caso il riccone di turno (vedi Zhang) si stufasse di cacciare soldi o non potesse più farlo, vendesse la squadra e non ci mettesse più i quattrini basterebbe vendere quei due/tre giocatori ad alto stipendio per rientrare nei canoni. Concordo ma…
Il punto è a mio avviso un altro. Che l’FFP come lo conosciamo fosse fallito era chiaro a tutti, che andasse riformato una necessità ed era il momento giusto per emettere un regolamento vero e serio che mettesse freno alle follie e ridesse un poco di dignità al calcio. Ma, il sospetto ci viene ed anche su questo concordiamo, forse a non volerlo sono proprio loro. I presidenti, la UEFA, le leghe, i procuratori e più in generale tutti gli addetti ai lavori che ci sguazzano. Come dicevano i nostri vecchi: “nel torbido si pesca meglio…”. Le considerazioni le lasciamo come sempre a Voi.
Come ha sapientemente messo in musica Andy Timmons (uno dei miei chitarristi preferiti)
…“That was then, This is now…”
Appendix one: neanche il tempo di scrivere che mi capita sottomano il testo (in inglese) dell’appello dei soci del Barca. Sintetizzo; chiedono alla commissione Europea di intervenire presso la Lega Francese per bloccare “l’assunzione” di Messi da parte del PSG. Motivo, le perdite di bilancio del PSG che sarebbero molto superiori a quelle del Barca il quale, in ossequio alle leggi vigenti, proprio per quelle non ha potuto rinnovare al fuoriclasse argentino, in spregio alle leggi comunitarie sulla concorrenza leale (nell’appello se volete sono citati i numeri) mentre la federazione francese le avrebbe sospese per la pandemia fino al 2023 spalancando le porte alle follie parigine. L’appello chiude così:
“it is unconceivable that national and european rules that are meant to increase the financial fair play end up reinforcing the actors that disrespect the most of those rules. It is why the complaints have been lodged”
Magari mi sbaglio (la mia conoscenza dell’inglese è piuttosto approssimativa…) ma mi sembra che il nuovo FFP così come si prospetta non debba piacere troppo anche a loro e dato che c’erano l’hanno buttata li, però, mi chiedo, non avessero sprecato centinaia di milioni in acquisti a caso (Dembelè ad esempio) forse Messi avrebbero potuto rinnovarlo…
Appendix two: Anche il Real si appella. Questa volta contro la sua stessa lega che avrebbe votato a maggioranza la vendita del 10% di se stessa ad un fondo (l’ennesimo..). Ne so poco e mi fermo qua ma vi giro il pensiero che ho condiviso con SEAL: “Ormai cerchiamo spiegazioni in cose che non siamo in grado di capire perché sono interessi troppo in alto che ci sfuggono…”
Appnedix three: Non so dire se in punta di regolamento Barca e Real abbiano delle ragioni, penso solo che fino a ieri hanno giocato lo stesso gioco. Ora che non riescono più a stare dietro alle pazzie “petrolifere” di PSG, Chelsie (ed in generale delle inglesi) si ribellano e sfornano appelli come il panettiere sotto casa sforna le michette. Cane mangia cane cari miei…
Appendix four; la frase non è mia ma prendo spunto “il sogno di ogni tifoso non è avere la squadra più forte, ma di batterla”. Io sogno di incontrare il PSG in Cl e dargli 4 pere al parco dei principi…
“This is now…” FORZA MILAN
Axel (con la preziosa collaborazione di SEAL)
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