Centonovantacinque milioni di dubbi. Si potrebbe riassumere così lo stato d’animo dei tifosi dopo l’anticipazione sul passivo di bilancio grazie anche ad una serie di personaggi più o meno esperti lanciatisi in previsioni sul perché e sul come si sia arrivati a questo numero. In realtà sarebbero gli stessi che non più tardi di qualche mese fa spergiuravano di avere dati, di cui erano venuti in possesso, relativi a un passivo di circa 100 mln di cui 20 causati dal covid-19. Vien da pensare che fossero dati sulla somma della gradazione alcolica delle bevande bevute la sera prima.
Così nonostante le innumerevoli figure di palta collezionate negli anni su passivi di bilancio e stipendi, hanno continuato a snocciolare numeri come dei novelli nobel per l’economia. Un altro esempio sono gli stipendi dove si fanno previsioni non in linea coi numeri ufficiali dei bilanci, prova ne sia che ci si ostina a considerare gli stipendi lordi dei calciatori della scorsa stagione pari a 121 mln quando a bilancio ne risultano 141. Boh, io tenderei a fidarmi del bilancio non so voi.
Insomma avrete capito che l’affidabilità di certi economisti della carta e della tastiera non è poi così elevata e andargli dietro non è proprio la cosa migliore da fare.
Rimane però il problema di quel -195, una cosa non esattamente di poco conto. Lasciando perdere il discorso Roma, società appena ceduta da Pallotta, non si può non vedere come due proprietà forti come quella agnelli e zhang registrino passivi impressionanti. Senza voler entrare nel discorso dei 170 mln di ardite plusvalenze, quello della juventus non arriva in terza cifra solo per un’accordo sulle mensilità dei calciatori di marzo, aprile, maggio e giugno con un impatto positivo a bilancio di circa 90 mln. Sommandoli al passivo presentato avrebbe portato il bilancio a un più congruo -180 mln nonostante i soldi incassati dalla champions league che come sappiamo non sono bruscolini (ad esempio furono circa 95 mln nel 2018/19 per arrivare fino ai quarti di champions league).
Discorso similare si può fare per l’inter dove le stime parlano di un -150 mln nonostante gli incassi del girone di champions league e la cessione vera di Icardi per circa 60 mln.
Ad oggi il problema reale non è il ffp perché proprio a causa della pandemia è stato rivisto il modo di conteggiarlo, tanto che per la uefa i bilanci 2019/20 e 2020/21 verrà accorpati in uno solo e il valore ottenuto dimezzato (in caso di passivo) tenendo come fatturati non quelli reali ma un fatturato ipotetico ossia l’ultimo “vero” relativo alla stagione 2018/19, il tutto al netto delle plusvalenze. In poche parole chi non viveva di plusvalenze non dovrebbe incontrare grossissimi problemi in fatto di rispetto del ffp. Lo stesso Milan che di plusvalenze ne ha sempre fatte poche e ben veritiere, se davvero avesse apportato importanti tagli come ci viene raccontato da più parti dovrebbe vedere un’importante riduzione del passivo ai fini del financial fair play rispetto all’ultima stagione.
In realtà credo che ad oggi questo sia l’ultimo dei problemi per i club perché il primo e unico è quello relativo al cash, al verdone, il denaro sonante. Nonostante il tifoso sia spesso bistrattato e trattato come l’ultimo ruota del carro con partite ad orari e giorni strambi, merchandising dai prezzi sempre più alti ecc. è lui che muove la baracca. Lui si sobbarca il viaggio per lo stadio, il mangiar fuori, comprare gadget per sé e per i figli, frequentare stadi e musei, consumare, vedere le partite alla tv per la gioia degli sponsor ecc. Lui è l’unica macchina che conta davvero e adesso se ne stanno accorgendo. Direi il peggior modo per capirlo ma così è.
Come detto non mi lancio in previsioni sul come si sia giunti a -195 mln, quel che però posso dire è che mi aspettavo qualcosa in meno sinceramente, una cifra più vicina ai 150 mln che ai 200 mln per una serie di motivi deducibili dall’ultimo bilancio disponibile (2018/19) che oggi non sto qui a spiegarvi per non detiarvi troppo. Diciamo che se davvero già nel bilancio 2019/20 c’è stata una significativa riduzione dei costi passando, ipotizzo, dai 367 mln del 2018/19 a 310 mln, ciò vorrebbe dire che il fatturato si è ridotto a 125 mln (comprese plusvalenze) rispetto ai 220 mln dell’anno passato, una differenza abbastanza elevata ai miei occhi. Vedremo cosa racconteranno le carte quando saranno disponibili.
Di certo bisogna ammettere che oggi come oggi avere proprietà forti come quelle di Milan, inter e juventus è l’unico modo per passare indenni un periodo economicamente nefasto che potrebbe far saltare per aria più di un club, per cui teniamo le cinture allacciate perché di scossoni ne potremmo sentire parecchi attorno a noi.
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