Un disastro annunciato

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In realtà qualcuno a emulare l’orchestra del Titanic è anche rimasto, stiamo ovviamente parlando dei 4 cantori che infestano la sala stampa rossonera e che hanno la radula sempre pronta.

La maggior parte di noi però aveva ampiamente previsto come sarebbero andate le cose già dalla presentazione in contumacia dell’allenatore, presentazione tra l’altro condotta da una persona che non rientra in nessun quadro dell’AC Milan essendo un dipendente diretto della proprietà.

Allenatore che tra l’altro è sempre stato lasciato da solo, al suo destino, fin dal suo arrivo in Italia (dove non c’era nessuno della società ad accoglierlo). Lasciato solo alla vigilia dell’esordio nella nuova Champions League (non ho sentito nessuno dei nostri dirigenti difenderlo dopo l’avvio di stagione balbettante e la querelle Theo-Leao che è stata fatta passare con un NON FATTO); abbiamo solo sentito deliri su leoni e gatti che vabbè, forse è meglio stendere un velo pietosissimo.

Lasciato da solo alla viglia di una partita come il derby, che per carità non deciderà le sorti della stagione, ma come ogni derby è una storia a sé, soprattutto per i tifosi, che dovrebbero essere il CORE BUSINESS di una squadra di calcio oltre ai risultati sportivi.

Scaricato peggio di come è stato presentato, visto che da mercoledì iniziano a rincorrersi le voci dei suoi sostituti, forse perché i fischi di San Siro post Liverpool hanno iniziato a far bruciare il sederino a qualcuno dei nostri oppure hanno ferito l’orgoglio del BOSS.

Dopo aver presentato l’allenatore e gridato ai quattro venti che gli avrebbero dato la squadra pronta e gli acquisti consoni alla sua idea di gioco ecco che arrivano giocatori che forse a questo Milan non servono nemmeno. Salvo Abraham e Morata, il primo perché forse potrebbe essere il centravanti che ci manca, il secondo per carisma e voglia di vincere. Pavlovic e Fofana magari li rivalutiamo a Gennaio e Emerson, signori, cosa volete che vi dica; sarebbe come sparare sulla croce rossa agonizzante. Una rosa assemblata malissimo e che sostanzialmente non lascia a questa squadra che uno spartito: chiudersi dietro e ripartire; perché l’unico centrocampista in grado di impostare s’è stranamente sciancato.

In tutto questo, anche l’allenatore ci ha messo del suo: deliri tattici degni del suo predecessore, quattro linee difensive diverse nelle prime quattro di campionato, nessuna idea tattica se non un pressing alto raffazzonato che lascia le praterie alla squadra avversaria e centrocampo inesistente.

Ovviamente, il risultato di quanto sopra poteva essere solo uno: il Milan attuale è una polveriera a qualsiasi livello, dall’area dirigenziale dove il diversamente alto fa la guerra lancia in resta a chiunque si macchi del reato di lesa maestà all’area sportiva dove i calciatori sono in aperta contestazione verso il Mister (di cui probabilmente non condividono il credo tattico) o verso la società (che probabilmente non ha mantenuto quelle promesse di competitività sbandierate a parole ai quattro venti). E a maggior ragione in un ambiente così esplosivo manca una figura forte, che sappia indirizzare gli eventi facendo anche da mediatore dove e quando serve.

A me di Maldini frega il giusto, grandissimo calciatore e dirigente in erba(visto che comunque ha avuto bisogno di anni di gavetta per ingranare) ma è innegabile che il suo licenziamento ha lasciato un enorme vuoto sia a livello pratico (visto che non è stato tecnicamente sostituito da nessuno, a meno di considerare il GLI un componente dei quadri dirigenziali rossoneri) sia a livello di mentalità, di leadership, di appartenenza all’ambiente Milan. Perché a Maldini si può dire di tutto, lo si può attaccare veramente su qualsiasi cosa, ma era sempre presente a Milanello e\o in sede; in un mondo dove un 21enne è ancora un ragazzino una figura come lui è fondamentale per far crescere bene i calciatori e portarli verso la loro definitiva consacrazione.


Mancate veramente tanto!

Questa è l’istantanea dell’ambiente alla vigilia di una partita che per i tifosi, soprattutto quelli che vivono a Milano, è importantissima.

Importantissima perché veniamo da 6 partite perse di fila senza appello, partite in cui siamo durati quanto un gatto in tangenziale, partite che hanno permesso agli avversari di conquistare trofei tra cui anche lo scudetto della seconda stella.

E magari, si vorrebbe in qualche modo rendere la pariglia, quanto meno giocarsela, anche magari subendo e provando a colpire di contropiede. Purtroppo, per il derby di domenica nutro ben poche speranze di vittoria o pareggio e sinceramente non vedo a cosa si potrebbe aggrappare il tifoso per coltivare anche soltanto una minima speranza.

Speriamo in un moto d’orgoglio dei nostri e, se veramente domenica sarà l’ultima in panchina di Fonseca, la scelta del successore sia ben ponderata perché ormai lo scudetto è andato ma arrivare tra le prime quattro è di vitale importanza per evitare un ulteriore smantellamento della rosa.

Sempre FORZA MILAN!

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Ho scoperto il calcio e il Milan forse un po' troppo tardi rispetto alla media dei miei coetanei, ma questo non mi ha impedito di vedere fior fiori di campioni indossare la nostra maglia e di godermi le vittorie, in Italia e nel Mondo, del nostro amato Milan.