Immagino Eraclite, Socrate e Aristotele, immagino Hegel e Kant, immagino Simone de Beauvoir e Albert Camus tutti rivolti verso il basso ad ascoltare la prima conferenza stampa del nuovo allenatore rossonero Marco Giampaolo. Il filosofo nativo di Bellinzona ma abruzzese a tutti gli effetti ha letteralmente coinvolto ed abbeverato tutti della sua sapienza affascinando e coinvolgendo.
Mi hai convinto Mister!
“Giampaolo” deriva dal nome ebraico Gianni ovvero “dono di Dio” e Paolo, di derivazione latina “paulus”, che vuol dire “poco grande”. In pratica un piccolo dono di Dio che: “Cuore di drago”, “Il figlio di Cesare Augusto”, “La panacea di ogni male”, “Acciaio e seta”, “Un discendente della stirpe d’oro”, “Uno dei fondatori della patria” ovvero Paolo Maldini insieme a “Milano vende moda” Zvonimir Boban hanno deciso di regalarci.
I giocatori sembrano già seguire alla lettera i dettami tecnici del tecnico amante di un calcio arioso e delicato, soffice come i cross del “guelfo di Pistoia” Stefano Carobbi o come una criniera di una giovane Principessa della Mesopotamia.
Il mercato finora ci ha portato due futuri campioni come Theo “ruota fumante” Hernandez lui giocatore che proviene da Calle de Ruiz de Alarcon a Madrid dove ha sede il Museo del Prado e Rade “ago e filo” Krunic che arriva dall’accademie del bel calcio di Empoli.
Sarà importante confermare a centrocampo quel Frank Kessie che divora e mastica filo spinato a centrocampo, sarà importante e fondamentale tenere Gigio Donnarumma col suo petto ampio come la chiglia di una nave dell’Eubea, come fondamentale sarà puntare tutto su “l’etoile” Andre Silva vecchio pallino dell’ottimo Raoul Duke amante della danza e del muscolo lucido di Roberto Bolle.
Il portoghese potrà finalmente mostrarci ancora quelle favolose torsioni scopadee che solo lui produce.
Sono davvero ottimista di poter arrivare a 50, che non sono i gradi mostrati dal termometro dei coniugi Moukthali all’ombra del loro gazebo nella periferia di Al-Hudayda in Yemen ma sono le partite che mancano alla finale di Champions del 2021.
E allora mi unisco al coro “Mar-co, Mar-co” bisillabo di felicità intonato dai tifosi al raduno di Milanello, riportaci ai fasti di un tempo per poter di nuovo sederci al tavolo degli dei.
Tarlo Paneaigatti
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