“Voglio trovare un senso a questa sera. Anche se questa sera un senso non ce l’ha…voglio trovare un senso a questa situazione anche se questa situazione un senso non ce l’ha”
Così canta Vasco Rossi nella sua bellissima canzone un senso. Perché è veramente difficile dare un senso logico a questo periodo imbarazzante del Milan. Dal famoso minuto 87 contro la Roma è crollato tutto, siamo entrati in un buco nero che ci sta trascinando dentro tutti, nessun escluso.
Come dicevo la settimana scorsa a mio avviso i problemi c’erano anche prima è che bene o male siamo riusciti sempre venirne fuori. Vero che poco prima della sosta abbiamo vinto delle partite tirate o forse immeritate, ma chi non le ha durante la stagione. Persino il meraviglioso Napoli ha avuto le sue partite difficili che magari con un rigore è riuscito a risolvere una situazione ingarbugliata.
“Il Milan non è più un collettivo. Ha vinto lo scudetto giocando come squadra ora ha perso quelle caratteristiche” (Sacchi A.)
Però anche in quelle partite si dava la sensazione di compattezza, di forza e di voglia di vincere, di gruppo, poi certo il Napoli sta andando ad una velocità doppia, forse tripla non solo rispetto a noi, ma di tutti, però noi eravamo lì a meno cinque dai partenopei e nessuno metteva in dubbio la qualificazione Champions.
“Si, è un momento difficile ma dobbiamo stare uniti in questo momento. Abbiamo visto che abbiamo il sostegno fantastico dei tifosi e vogliamo dare tutto perché meritano di più. In questo momento ho la sensazione che tutte le cose non vanno nel verso giusto, ma dobbiamo fare di più, lavorare di più ed essere concentrati. Tutto va male, nel senso che proviamo, abbiamo un atteggiamento positivo ma non abbastanza. Quando subiamo un attacco della squadra avversaria siamo in difficoltà, dobbiamo fare di più come squadra, non solo come difensori” (O. Giroud)
A mio modo di vedere Giroud ha descritto perfettamente il nostro momento attuale perché qui siamo di fronte a delle autentiche imbarcate, nelle ultime tre partite abbiamo subito dodici gol, da dopo la sosta diciotto in sette partite, con degli errori tecnici, tattici e mentali macroscopici. E questo buco nero lentamente sta trascinando dentro tutti, Tomori, Kalulu, Theo, Tonali, Pioli, Maldini ecc.
Qualcuno di voi è giovane, ma a me questa stagione assomiglia sempre di più alla stagione 1996/1997, anche allora eravamo Campioni d’Italia ed in quell’annata perdemmo 6-1 in casa contro la Juventus, in quel Milan giocavano Baresi, Maldini, Savicevic, Desailly, Boban, Simone, insomma gente che sapeva il fatto suo e che aveva già alzato molti trofei e fatto una quantità enorme di finali. Chiaro quella Juve non era il Sassuolo di domenica, ma questo per dire che quando entri in questo buco nero è difficile risollevarsi e bisogna provare a ripartire. Già ripartire da che cosa? Dalle piccole cose, iniziare a porre quei piccoli cambiamenti che in questo momento possono essere grandi.
Per esempio diamo qualche turno di riposo a Tatarusanu? Direi anche di sì, non perché lo ritenga l’unico colpevole della situazione, altrimenti sarebbe troppo facile ma perché in questo momento il ragazzo è impresentabile tecnicamente e soprattutto mentalmente ed è diventato uno dei tanti problemi del Milan. Ma che alternative abbiamo? Mirante? Mi sembra abbastanza impresentabile viste le amichevoli post natalizie. Potrebbe essere Vasquez? Forse si, magari un po’ di freschezza e d’incoscienza ci può fare bene, ma ha senso gettarlo nell’inferno dantesco di un derby? Francamente non lo so, che il buon Tata sia in grossissima difficoltà è palese ma mancano anche le alternative. Qui mi duole dirlo ma Maldini ha sbagliato valutazione nel pensare di proseguire con il portiere rumeno in attesa di Maignain, che io personalmente non conosco ancora i tempi di attesa, come non si conoscono quelli per Florenzi. Un giocatore che a destra sarebbe servito, perché Capitan Calabria è anche lui in oggettiva difficoltà, ma che è sparito dai radar, finito nel dimenticatoio e che a volte ci ricordiamo:” a si c’è pure lui”. Come non si conoscono i tempi di Ibra, che io vedo sempre più lontano dal Milan, dal gruppo. Oramai lo vedo più negli spot pubblicitari che ad arrabbiarsi in panchina. E tutte le domande che mi ponevo nel mio ultimo post sono ancora lì ben fisse nella mia testa.
Un altro problema è il rinnovo di Leao, che si sta allungando notevolmente nei tempi con richieste di cifre esorbitanti che stanno rompendo gli equilibri, chi sta rinnovando lo sta facendo su una base più o meno di 4 milioni arriva lui e tutto il suo gregge e pretende 7.5, anche Giroud in sede di rinnovo vuole lo stesso contratto di Origi, come biasimarlo.
Al di là dei rinnovi, dicevamo cosa fare per provare ad invertire la rotta? Abbandonerei il 4231 perché oramai è dichiarato che questo gruppo in questo momento non può giocare così. Inizierei a coprirmi di più un 433 oppure un bel robusto 442 che nella nostra storia tanta soddisfazione ci ha dato. Inizierei dal non prenderne due a fine primo tempo, proverei a giocare più coperto e contropiede, a prendere un punto con l’Inter perché qui c’è il rischio di prendere 6 gol, e subire un’onta senza precedenti, se ci ripresentiamo come domenica, perché se il Sassuolo (altra squadra odiosa nei comportamenti di Berardi e Frattesi) voleva spingere un po’di più poteva fare gol quando voleva.
E poi ci vorrebbe una spinta emotiva anche dalla parte della società, all’indomani del famoso 5-0 di Bergamo arrivò Ibra a Milanello e diede una sferzata di entusiasmo, e piano piano iniziò un percorso che noi tutti conosciamo e non voglio nemmeno pensare che la vittoria del tricolore di maggio sia stato frutto del caso e non di una programmazione. Mi rifiuto categoricamente di pensare a questo, come il fatto che in quel famoso Milan-Roma noi pareggiavamo e il Napoli vinceva a Genoa per 2-0 contro i doriani e la giornata seguente rifila cinque schiaffoni ai gobbi e i ragazzi abbiano inconsciamente detto che era impossibile vincere lo scudetto e hanno mollato. Non voglio assolutamente credere a questo, significa essere una squadra immatura.
Ecco anche dalla parte della società avrebbe servito un qualcosa, una iniezione di fiducia perché il buco nero ci sta inghiottendo tutti e quando questo buco ti trascina dentro le cose non finiscono bene, anzi.
E noi tifosi? Dal mio punto di vista dobbiamo cercare di stare vicini alla squadra di supportarli, perché criticare o contestare in questo momento non farebbe altro che portare tensione ad altra tensione e anziché risolvere la situazione la complicherebbe ulteriormente. E poi a maggio/giugno si tirano le somme e si può dire cosa si poteva o non si doveva fare. Sono un romantico casciavit? Si un inguaribile romantico di un calcio che non esiste più che sta soffrendo molto nel vedere questa situazione, e che cerca di dare “un senso a tante cose anche se tante cose un senso non ce l’hanno”, direbbe sempre Vasco Rossi.
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