Settimana di Europei. Dopo aver spezzato le reni all’Albania, figuraccia contro la Spagna. Mi spiace? No. Oddio, confesso che, sentendo l’inno, ho avuto qualche attimo di sbandamento. Ma è passato subito alla vista di certe facce. Blocco Inter un tantinello di cartapesta? Figuriamoci. Secondo la stampa nostrana le colpe sono di Di Lorenzo, Chiesa, Scamacca. Certo, mi divertono alcuni meme che impazzano sul Web. Per esempio, uno con la faccia di Marotta, la cui didascalia recita: “L’unico interista che poteva fare la differenza non è stato convocato.” Poi arriva il faticoso pareggio con la Croazia, raggiunto proprio sul filo di lana. Contenta per il gol in extremis di Zaccagni? No. E adesso la Svizzera. Come non simpatizzare per Heidi e le sue caprette? Gravina e Marotta, invece, simpatizzano fra di loro. Ormai sono una coppia di fatto. Europei, siete una cosa che non mi interessa. Non mi tange. Eh, sì, la tangente è una retta che tocca una curva in un punto solo. Ecco, gli Europei non solleticano nessun punto della mia anima e del mio cuore perdutamente rossoneri. Cambiamo argomento. De minimis non curat praetor. Parliamo di cose importanti. Di Mercato? Figuriamoci. Grazie agli individui che possiedono e gestiscono il mio povero Milan, a me è impedito di sognare, di sperare. Zirkzee? Mi piace e quindi non arriverà. Implacabile logica aristotelica. Di più. Le leggi di Murphy per noi sono un concentrato di puro ottimismo. Staremo a vedere chi venderanno i nostri mercanti. Theo e Mike mi sembrano ottimi candidati.
Ma qual è la notizia che mi ha colpito? L’incontro in Thailandia tra Gerry nostro e Thoir. Giù il cappello di fronte a due giganti del mondo del calcio. Mi viene in mente il Manzoni, quando descrive l’incontro tra il Conte zio e il Padre Provinciale. “ Due potestà, due canizie, due esperienze consumate.” Mica bau bau micio micio , eh! E poi il pensiero mi vola da tutt’altra parte. Thoir, figlio di Pdohir, nipote di Kmehir, della tribù di Istahir. Può leggere nel presente, nel passato e anche nel congiuntivo. Si nutre del cibo degli dei: la piadeina. Ecco, all’ecclesiastico, invece, non piace la piadeina. Lui preferisce i popcorn. Niente da dire sui suoi gusti culinari. Ognuno ha il suo palato, per carità. Ma perché gli è venuta la malsana idea di venire al Milan? Perchè? Cosa ho fatto io, per meritarmi una punizione così crudele? Cosa, maledizione al secchio? Gerry, chi asino si fa, la Chiara se la mangia. Lo so che non ti metto paura. Volevo semplicemente fare un anacoluto. Da dove arriva la mia improvvisa voglia di anacoluti? Ci tengo a farti garbatamente sapere che, nel tuo caso, si tratta di un anaculuto. Eh, finesse oblige.
Comunque, sei furbo, Gerry. Una faina. Hai voluto fare di Ibra i tuoi occhi. La tua voce. E lui ci si è messo di buzzo buono. Mirabile, rassicurante la sua conferenza stampa. Come hanno gioito i cuori rossoneri. Dimmi, Zlatan, ti senti come Aronne, che fu per un po’ la voce di Mosè? Ti gratifica questo tuo ruolo? Ti piace gettare fumo negli occhi dei tifosi? Sì. Ti ricordi di Vera Spadini, la giornalista di Milan Channel? “Cazzo guardi? Vai a cucinare!”, le dicesti. “Ozzac fai, Ibra?”, ti dico io, che sono più fine. Se mi mandi in cucina, mi va anche bene. Cosa vuoi, mi piace mangiare e, di conseguenza, sono anche una discreta cuoca. Ma non mandarmi a fare la maglia, come fece tempo fa un utente del blog, lui sì sopraffino intenditore di calcio. In quel settore non tratto proprio il prodotto. Dove ti manderei io? C’è proprio bisogno di una fotina? Mamma mia, mi sa che prima o poi Masini faccia valere i suoi diritti per il mio continuo abuso della copertina del suo disco. Zlatan, chi cialtrone si fa, la stupidità, la supponenza lo impersonificano. Alla faccia delle sue montagne di soldi. Ti è piaciuto l’anaculuto?
E tu, esimio presidente Scaroni? Un uomo fatto a stadio. Un decoubertiniano duro e puro, per cui vincere è un di più. Un incidente di percorso, direi io. Tu e il tuo sodale Furlani siete degli anaculuti viventi. Non c’è, perciò, bisogno che mi sforzi a cercarne qualcuno per voi. E colui che Giorgio nostro chiama amorevolmente Jeff? Il buon Moncada, insomma? Uscendo dalla comfort zone francese, ha scovato nella lontana Argentina l’ottimo Pellegrino. Calafiori? Eh, no. Lui è Italiano. Non va bene. Ma lorsignori sanno che, al di là dell’evidente opportunità di avere Italiani in squadra per questioni di spogliatoio, esiste anche un problema di liste Uefa? Sembra proprio di no. Chi lo scouting male fa, la torre di Babele se lo mangia. Questo è l’ultimo anaculuto. Che poi gli anaculuti stancano. Tanto ho reso l’idea. O no? Dai, che voglio chiudere con una spruzzata di ottimismo. Già, ma come faccio? Voi sognate Zirkzee? Siete certamente gente che tutti i giorni va a fare le sue commissioni. Volete capirlo che ai nostri prodi le commissioni vanno di traverso? Non fate gli zucconi, per piacere. Cosa sono queste smanie di attaccante? Rinnoviamo Jovic. Rientrano Origi e Lazetic. C’è pure Colombo da tenere in considerazione. E il giovanissimo virgulto Camarda sta crescendo. Ora è un ragazzino. Non più un bambino. Quindi siamo numericamente competitivi. Più che competitivi. Questa frase vi ricorda qualcosa? E vi dice qualcosa il Mercato della Juve? Douglas Luiz sarebbe musica celestiale per le mie orecchie. E occhio a Zirkzee, se vendono Chiesa. Perchè io devo sentire solo canzoni stonate? Perchè?
A volte mi viene da chiedermi una cosa. Cosa farei io, se fossi la proprietaria del Milan? La prima mossa è scontata. Chiamerei immediatamente Maldini e Boban. Sì, nel mio cuore Paolo occupa un posto di assoluto privilegio. E accanto a lui c’è Zvone. Ho sentito la prima parte della sua intervista con Federico Buffa, un grande giornalista che seguivo con immenso piacere, quando interveniva a Milan Channel. Boban è un uomo di un’intelligenza superiore. E, a differenza di certa gentaglia, ama il Milan. Come e forse più di me. No, più di me è impossibile per chiunque. So che rivedere da noi Zvone e Paolo è pura utopia. Ma a volte i sogni, anche quando sai perfettamente che si tratta di utopie, sono le ragnatele a cui vuoi disperatamente attaccarti. Un tentativo infantile per cercare di liberarti dalla morsa di un presente che ti mortifica e di un futuro che ti terrorizza. Ho finito? No. Qualche parola voglio spenderla per Leao. Il mio Rafa. Certo che vedo i suoi difetti. Ma mi piacciono i suoi pregi. Possibile che sempre su di lui si accaniscano critiche feroci di tifosi milanisti e non e della stampa tutta? All’Europeo non ha fatto sfracelli, d’accordo. Ma neanche i disastri che gli vengono attribuiti. I gialli contro di lui sono sempre chirurgici. Implacabili. Adesso passa addirittura per un simulatore. Mi vengono in mente altri, che simulatori lo sono davvero e passano, invece, sotto traccia. O che giocano malissimo nel silenzio assoluto degli espertoni. Be’, un po’ di rabbia mi viene, eh! Per dirla tutta, a me sembra si tratti di una narrazione mediatica volta a sminuire, mettere in difficili condizioni psicologiche, deprezzare i nostri giocatori. Al contrario, quelli degli Orrendi vengono esaltati, tenuti nella bambagia, ben coperti, per mantenerli sereni ed accrescere il loro valore di Mercato. Sbaglio? Sarà vera la voce secondo cui Daniel Maldini è in scadenza di contratto e quindi lo perdiamo a zero? Oddio, nessun dirigente dotato di normale intelligenza presterebbe un giocare in scadenza a fine anno. Prima lo fa rinnovare. E quindi? Spero non sia vero. Ma, non avendo noi una dirigenza normodotata… Chiudo qui, dai. Anacoluti, perdonatemi. Anaculuti, vi detesto!
Chiara
P. S. Tanti cari auguri di buon compleanno, Paolo.
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