Che bella giornata!

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Che bella giornata! Dunque, riepiloghiamo la nostra splendida Domenica. Si comincia con la Primavera che ne busca 4 dal Verona. Per fortuna non guardo la partita. Vedo, invece, la performance di Milan Futuro. Riesce nell’impresa di perdere con l’ultima in classifica in circostanze davvero singolari. Passiamo in vantaggio. Il Legnago rimane in 10 e ci batte per 2 a 1. Così ci aggancia. Bon era. Oddo è. Ma lo stesso schifo c’è. La serie D è dietro l’angolo. Con tutto il disastro che comporta. I maledetti che ci tengono in ostaggio sono dei Re Mida al contrario. Lascio alla fervida immaginazione di ognuno intuire in cosa trasformino tutto ciò che toccano con le loro mani immonde. Poi si gioisce, more solito, in serata con la prima squadra. Tre sconfitte consecutive. Direi 4, visto che il pareggio con il Feyenoord ci è costato l’eliminazione. In alto i cuori! Viva Furlani. Sentita l’intervista pre gara? Tutte le decisioni passano da lui, che, purtroppo aggiungo io, è l’amministratore delegato. Quindi è colpa di tutti. Anche sua, concede con sufficienza in un inusuale momento di autocritica che sa di ulteriore presa per i fondelli. Si vede, infatti, che non crede in ciò che dice. Quanto vorrei, Furly, riempire di ceffoni quella tua faccetta da schiaffi. La sai quella dello stupido su un piedistallo? No? Scendi, che te la racconto.

Una parodia di AD

Che bella giornata! La curva era felice per il licenziamento di Maldini e esaltava la dirigenza per il Mercato. Ora, bontà sua, si è accorta che qualcosa non va. Se la prende con tutti. Tutti indegni. Mai che faccia il nome del principale colpevole. Di colui che, assecondato da una proprietà vomitevole, ci ha ridotto in condizioni pietose. Il nome lo faccio io. E pure il cognome. Giorgio Furlani. Se tu fossi un verbo, Furly, saresti il participio presente di deficere. Difficile parlare di calcio, perché il Milan, grazie ai signori, si fa per dire, che lo dirigono, non è più una Società di calcio. E, di conseguenza, di calcio se ne vede ben poco in campo. Hanno ridotto il club a un’azienda priva di ambizioni sportive, in cui si consumano faide tra parodie di dirigenti, preoccupati solo di garantirsi briciole di potere e di scaricare su altri le responsabilità degli insuccessi. Ma il potere assoluto, ipse dixit, lo detiene il bocconiano di ‘sta ceppa. Aiutoooo!!!!!!! Non so voi, ma io, quando lo vedo seduto in tribuna con i suoi compagni di merende, vengo assalita da una rabbia profonda mista a conati di vomito. Questa gentaglia ha creato un ambiente tossico. Un buco nero che fagocita giocatori, allenatori e tifosi. La mia mente viene trafitta da qualche pensiero che vorrei dedicare a costoro. Ibra, se vedessi che stai molto male, correrei subito al telefono. Per ordinare una pizza. Scaroni, sei la risposta più stupida a una domanda mai fatta. Moncada, la testa ti serve per tenere separate le orecchie. Con questo stato d’animo, volendo farmi male, sono andata a sentire due youtubers di cui non condivido, per usare un eufemismo, le idee. Uno dice in tono desolato che, se cadesse un meteorite in questo momento tanto sfortunato, centrerebbe Casa Milan. Ma magari, caro! E il cielo volesse che dentro ci fosse in primis Furlani. E poi anche Ibra, Scaroni Moncada e uno arrivato casualmente da oltre oceano. Poi aggiunge sconsolato e rassegnato che, stante i problemi economici dovuti alla mancata qualificazione Champions, dovremo prepararci a vendere alcuni giocatori per ricostruire la squadra. Peccato, aggiungo io, solo per una cosa. I giocatori in questione, che tanti vorrebbero spedire su Marte, sono stati deprezzati da una gestione folle. E te li raccomando i nuovi acquisti fatti da questi qua. L’altro se la prende con i tifosi che non sostengono la squadra, lasciandola sola nei momenti di difficoltà. Non si fa così. Troppo facile salire sul carro solo quando si vince. Pure la curva ha tradito. Questa perla di Società ha le sue colpe? Sì, perbacco. Non si è opposta alla piazza buzzurra che chiedeva il licenziamento di quel fior fiore di allenatore di Pioli. E’ evidente che resisto poco di fronte a video del genere. Per me il discorso è chiaro. Io non fischierei la squadra. Contesto duramente proprietà e dirigenza! Mamma mia, che fini analisti. Mica come me che sono una tifosotta. Impreco e me ne vado. Secondo me tanti tifosi si meritano questa parodia di Milan. Io no. Ma me lo devo cuccare lo stesso.

Ma avete visto che schifo di maglia?

Solo per la maglia, curva mia? Bah, gli indegni che ci guidano hanno insozzato e vilipeso pure quella, anche dal punto di vista cromatico. Piace quella panafricana molto inclusiva? E’ una roba orrenda e a me fa schifo. Chissà quante magliette siffatte venderanno gli scaltri affaristi, maghi del businnes. Io contesto loro pure le quasi universalmente riconosciute capacità di strategia economica. Insomma, per far quadrare quest’anno il bilancio, cederanno qualcuno, sappiamo chi, a prezzo di saldo, perché i giocatori sono deprezzati e loro non sanno vendere. Poi acquisteranno qualche mezza figura, prenderanno un mezzo allenatore e ci faranno andare incontro a un’altra stagione calvario. In questo modo il valore patrimoniale della rosa diminuisce e quindi il Milan vale di meno. Non ci sarà nessun compratore disposto a versare le cifre che loro richiedono. Lo stadio? Sì, campa cavallo…. Questi sono degli imbecilli a tutto tondo. Anche come speculatori. Rappresentano quanto di peggio possa toccare a una squadra di calcio. Sono semplicemente inverecondi. Altri, invece, sono invarecondi. Della partita di ieri sera, che ha così meravigliosamente completato la nostra bella giornata, non voglio parlare. Primo tempo indecente. Secondo un po’ meglio. Ma siamo sempre lì. Non abbiamo un equilibrio di squadra. Non abbiamo un’idea di gioco. L’espulsione di Pavlovic, secondo me, è troppo severa. Il rigore ci poteva stare. Ho ammirato il tempestivo ed efficace intervento del Var. A Bologna, invece, è stato silente. Strano. Ma quel che più mi ha fatto imbestialire sono i commenti di Marelli e di tutta la canea mediatica. Il gol di Castro è regolare, dice la narrazione, perché è cambiato il regolamento. Regolare un cappero! Sono andata a leggermi il nuovo regolamento. “ Il tocco di mano diventerà punibile soltanto in caso di immediatezza tra infrazione e realizzazione della rete.” E come fa a non esserci immediatezza, se il tocco di mano è stato l’assist?

Vogliamo parlare del gol “regolare” di Arnautovic e del fallo di mano “ non punibile” di Dumfries? Qui ci prendono tutti per i fondelli. Il combinato arbitro, Var, narrazione mediatica rema in un’unica direzione, quella della Marotta League. Questo, comunque, non attenua la gravità delle colpe della nostra indegna sottomarca di Società. Anzi, anche qui c’è il dolo di chi sciaguratamente siede nella stanza dei bottoni. Se tutti ci trattano a pesci in faccia, è perché gli viene permesso. Non avendo loro rispetto per il Milan, la sua Storia, i suoi tifosi, lasciano che anche gli altri li calpestino. Sergio, non ti parlo più, perché tanto non capisci. Entrato nel tritacarne, sei andato in confusione. Pessima la gestione del gruppo. Rivedibili le scelte tattiche. Non hai dato un barlume di gioco alla squadra. E adesso ci aspetta il Lecce. Subiremo una lezione anche dal Maestro Giampaolo? Probabile, purtroppo, visto che siamo allo sbando. Dai, che allo Stadio del Mare ci aspetta un’altra bella giornata. Altro che Champions! Qui non si entra neppure in Uefa League. Ci troviamo di fronte a un sanguinoso bagno economico determinato dai presunti esperti in questioni finanziarie. Ehi, geni di ‘sta ceppa, ci vuol tanto a capire che i risultati sportivi portano soldi? Il DS? Conta ben poco, se deve sottostare agli illuminati diktat del bocconiano contornato dallo splendido, competente, non acrimonioso GLI. Mamma mia, che rabbia e che amarezza! Io detesto questa gentaglia, perché…. Je suis Paolo Maldini.

Chiara

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Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.