
Stavo pensando a come scrivere il mio solito articolo. C’era la gioia per il risultato di Bologna. E c’erano pure la rabbia, l’avvilimento, il disprezzo per chi gestisce in questo modo indegno il Milan. Ma è arrivata la notizia della scomparsa di Papa Francesco. E allora in questo momento non me la sento di parlare di calcio e di tutte le tempeste emotive che il calcio scatena dentro di me. Presto tornerò a farlo. Ora, però, ritengo giusto fare un passo indietro in segno di rispetto. Penso che il profano oggi debba lasciare spazio alla sacralità della morte. Non è nella mia natura essere ipocrita e retorica. Non riesco neppure ad essere diplomatica… Dico quel che sento e, casomai, taccio. Non ti amavo particolarmente, Francesco. Il mio Papa è Giovanni Paolo II. Con lui sono passata dalla giovinezza all’età matura. Ma sono molto spiaciuta per la tua morte. Con te se ne va una persona che, si sia credenti oppure no, per il ruolo che ricopre è una delle più importanti al mondo. E se ne va un uomo a cui mi sono sentita molto vicina, vedendolo fragile e sofferente nella malattia. Buon viaggio, Papa Francesco. Che la Terra ti sia lieve.
Chiara
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