Fischi e fiaschi

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Buon compleanno, Milan. Tanti auguri, caro, vecchio, paralitico Milan, caduto in mani ignobili che infangano la tua Storia. Allora, ragazzi, piaciuta la festa? Dai, su, non fate gli schizzinosi. L’abbiamo onorata con un bel clean sheet. Bizzarro che facciano riferimento alla Storia proprio quelli che l’hanno stuprata, con l’avallo di tanti, troppi tifosi complici. Sì, mi riferisco ai tifosi di serie A, a quelli dei carri. Oh, finalmente si è sentito qualche fischio. C’è stato un cenno di contestazione. Bene, ora che ci sono da raccogliere i cocci di un amore tradito, oltraggiato, vilipeso, facciamo così. Voi raccogliete i cocci vostri, che io raccolgo i miei. Non mischiamoli, per favore. Mi sono rifiutata di guardare la festa. Mi repelleva allo stesso modo in cui mi avrebbe schifato una festa dell’Avis, organizzata da Dracula. Perchè di questo si è trattato. Dopo tanti fiaschi sono arrivati i fischi. Ben svegliati, belli addormentati. Ma niente paura. Basterà che i padroni del vapore gettino qualche ossicino, perché i bravi cagnolini tornino a cuccia. I menestrelli sono già pronti a continuare il loro sporco lavoro.

Come si fa a fidarsi di questi?

Il fiasco annunciato è arrivato implacabile. Finalmente accompagnato dai fischi. Dai, almeno stavolta non è stata colpa di Theo. Mi è toccato di sentirne di tutti i colori. Meno male che, avendo un buon carattere, non ho insultato i fini intenditori, propalatori di acute opinioni. Intendiamoci, a me non spiace tuffarmi nelle risse. Ma mi rifiuto di combattere guerre di intelligenza contro gente disarmata. Cappero, Fonseca è davvero un grand’uomo. Dopo la cura Leao, che tanto bene ha fatto a Rafa, ora sotto con Theo. Per carità, vedo che il ragazzo gioca male. Vive un periodo difficile della sua vita professionale e privata. E so che non è più lui da tempo. Semplicemente mi chiederei il perché e cercherei di aiutarlo. I discorsi di quelli che….. questi giocatori del cappero prendono un sacco di soldi e fanno pure i lavativi, in me lasciano il tempo che trovano. Mi parlano i cuori che hanno lasciato sotto al post di Paolo Maldini. Sì, il suo messaggio ha commosso me e anche qualche reprobo. Cosa volete, sono fatta così. E non l’ho mai nascosto. “ Tanti auguri Ac Milan per i tuoi 125 anni. Nessuno potrà mai scalfire il tuo legame con la famiglia Maldini. La storia è memoria.” A me sono venuti brividi a fior di pelle. Avessimo avuto una Società normale, Paolo ne avrebbe fatto parte. E pure Boban. E io mi sarei gustata alla grande la celebrazione. Tutte le corde del mio cuore perdutamente rossonero avrebbero vibrato alla grande. Ma una pagliacciata gestita da chi infanga e distrugge il Milan è una roba che fa schifo e non si può guardare. Sinceramente mi spiace per Franco Baresi, che continua a tenere bordone a sciacalli che banchettano sulle nostre spoglie. L’hai fatto per ragioni quantificabili in euro, Franco? Tu… sei per sempre. E’ molto brutto vederti ridotto così. Fa male. Com’è la faccenda, Gerry? Non eri presente, perché volevi lasciare il palcoscenico a chi la Storia l’ha fatta più di te, che sei l’ultimo arrivato? Che sensibilità d’animo, perbacco. Ma fammi il piacere, squallido personaggio in cerca di autore. Sei vergognoso.

Questa è la nostra Storia, maledetti!

Spero di non incontrare mai nella vita il bocconiano di ‘sta ceppa. Ma l’avete visto in tribuna ridere con la faccetta da schiaffi di chi prende la gente per i fondelli? Ecco, non so come reagirei, se lo incontrassi di persona. Probabilmente farei cose non belle. Sarebbe davvero grande la tentazione di cancellargli a legnate quel sorrisetto da “ Io sono io e voi non siete un ozzac.” Difficile limitarsi ai fischi e reprimere l’impulso di rompergli fiaschi in testa. Quanto è odioso Furlani. Signore Iddio, ti prego, tienimi lontana da lui. Preferirei evitare il carcere. Il Pastel de Nata è diventato idolo di molti dopo l’intemerata post Stella Rossa. Io, invece, gli avrei consigliato con garbo dove ficcarsela la sua intemerata. Eh, sì, è un uomo con le palle, perbacco. Un sergente di ferro. Lo stratega si è messo contro i giocatori più forti, frustrati da una fetecchia di Società che, non a caso, gli ha rifilato lui come allenatore. Certo, i ragazzi saranno felici proprio come me, per essere passati da un asino a un somaro. Il genio con gli Emerson Royal non litiga e li schiera sempre in campo. Bravo! Come si fa a non apprezzare un fine conoscitore di calcio che non è riuscito a dare uno straccio di idea di gioco alla squadra? Eh, ma il problema non è né tecnico né tattico, dice lui. Semplicemente i giocatori sono dei lazzaroni lavativi. Questo il messaggio mandato al popolo bue. E, parte di esso, se l’è bevuto. D’altra parte, il buon Paulo mica può conoscere la Relatività Ristretta. I tempi di gioco si dilatano e gli spazi si contraggono. Troppo facile accorciarli per gli avversari Cosa ne sa lui nella sua smania di duminiu e di possessu? Di’ la verità, Pastel de Nata, tu il patentino di allenatore l’hai comprato?

Questa è la nostra Storia. E voi la infangate, maledetti!

Qualche illustre giornalista, invece, è allergico ai fischi ma non ai fiaschi. Vietato contestare questa parodia di Società. Altrimenti si è ex tifosi. Franco agli Ordini dixit. Mica uno bau bau micio micio, eh! Che dire del leone spelacchiato e addomesticato? Ha trovato un’accogliente sistemazione presso un padrone amorevole e generoso. Non va più a cercarsi cibo nella savana. Emette qualche debole e innocuo ruggito prima delle partite. Poi tace. Ha ricevuto fischi per i suoi fiaschi. Ma lui è ben pasciuto e se ne frega. Ibra, la Svezia è un bel paese. Tornaci! E non farti più vedere. La partita l’abbiamo vista tutti. Stendiamo un pietoso velo, anche se tante altre volte abbiamo giocato peggio, a dire il vero. La squadra trasmette sensazioni di fragilità e impotenza. Della folta batteria di centrocampisti messa a disposizione dalla nostra perla di Società se ne sono infortunati 2. Così ha giocato Liberali, un ragazzino imberbe di belle speranze. Fofana e Reijnders sono alla canna del gas. Jimenez ha fatto bene a sinistra. Ma lui è un terzino destro offensivo. Io, che sono una persona normale, lo schiererei centrocampista di destra, al posto di Musah, con Calabria dietro. Bisogna arrangiarsi come si può. Figuriamoci…

Mi sono rifiutata di guardare quella specie di festa nata morta. Mi avrebbe portato solo tristezza e angoscia. Mi hanno riferito che è riuscita proprio male. Neanche Rivera hanno invitato. E i premi sono stati consegnati non dai dirigenti ma da delle hostess. Fuori Dracula dall’Avis! Io, della curva che è stata fino a ieri una complice canterina della Società, non mi fido. Individui che hanno approvato il siluramento di Maldini e di Tonali non mi piacciono. Tuttavia, se si organizzasse una manifestazione come si deve sotto Casa Milan, cosa che avrebbe dovuto essere fatta già da un anno e mezzo, ci andrei di corsa. Tifosi di serie A, che aspettavate prima di giudicare, posate i fiaschi e passate ai fischi. Ve ne rendiate conto oppure no, questi stanno ammazzando il Milan. Altro che prendersela con i giocatori. Criticoni, tifosotti, catastrofisti, scarafaggi, vigliacchi invitati a tifare Inter, abbracciamoci. Contestiamo duramente, ma non abbandoniamo l’ amore chiamato Milan. Lottiamo per salvarlo dagli usurpatori. Io l’anno scorso, schifata per il trattamento riservato a Maldini, mi ritirai per parecchi mesi sull’Aventino. Non ripeterò questa scelta. A costo di farmi spappolare il fegato. Starò qui a combattere, nel mio piccolo, per far avvicinare il giorno della Liberazione. Buon compleanno, caro, vecchio, paralitico, Milan. Avevo capito tutto quel 5 Giugno 2023. E molti avevano capito insieme a me. Ma della ragione non ce ne facciamo niente. Preferiamo avere la coscienza a posto. E, comunque, avevamo ragione noi. Noi che, ad uno ad uno, diciamo. “ Je suis Paolo Maldini

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Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.