Ebbene, sì. Sono arrabbiata. I geni del mio Dna rossonero sono furenti. Non tanto per la vittoria dell’Atalanta, che si meriterebbe la Champions. Non certo per la nostra vittoria, che, inutile o non inutile, mi fa solo piacere. Minuto 74. Cutrone sostituisce Piatek. E io sbrocco. Ma basta! Non ne posso più di quest’uomo! Sopporterò con cristiana rassegnazione la sua presenza per altre due partite. Poi, però, addio, per favore. Per qualcuno fa miracoli, perché, con una rosa sgangherata, è ancora in lotta per il quarto posto. Anche per me, intendiamoci, un miracolo l’ha fatto. Enorme. E’ incredibile, infatti, constatare come possa sedere ancora sulla panchina del Milan uno con la sua concezione, anzi non concezione, del calcio. Uno con le sue capacità motivazionali, basate sul cilicio e sulla messa alla berlina degli errori individuali, tecnici e comportamentali, dei giocatori. Uno che, se fosse un fiore, sarebbe un crisantemo Se fosse un angolo, sarebbe maggiore di 90 gradi e minore di 180. E per due milioni e mezzo all’anno, eh! Per me è un mistero doloroso, che ha una sola motivazione. L’insipienza della Società. E qui, purtroppo, casca l’asino. Gli allenatori si possono cambiare. Ma, senza una Società all’altezza, non si va da nessuna parte. Questa è l’amara realtà. Se Gasperini è un provinciale, Rino nostro è un comunale. Quanto mi sarebbe piaciuto vedere le stagioni di Atalanta e Milan ad allenatori invertiti. Inutile fantasticare su cose irreali.
Caro Pistolero, tu, per me, sei una grande prima punta. Sulla tua strada ti sei imbattuto in Gattuso e Suso, due sterminatori di centravanti. I tuoi movimenti non vengono mai premiati con palle date nello spazio giusto al tempo giusto. Capisco perfettamente la tua frustrazione. E’ anche la mia. Resisti! Se tutto va bene, presto ci libereremo di entrambi. E magari pure di RR, un lentupede che non sopporto più. Forza, Kris! Spero che con il temibile Frosinone ti venga consegnata qualche pallottola. Sempre che il genio decida di mettere te e non Cutrone. Sai che con due punte non si può giocare, perché bisognerebbe spostare Suso dalla sua mattonella. Un bel 4-3-1-2 o un 3-4-1-2 con Calha trequartista? Roba obsoleta. Impraticabile per via degli equilibri generali, per i quali la presenza di Suso è imprescindibile. E ha giocato pure benissimo, dice chi se ne intende. Ennesimo assist con il solito tiro cross a giro. Bah! Mi arrendo. Come quando mi tiravano fuori le statistiche che facevano di Montolivo il miglior recupera palloni dell’intero globo terrestre. Io ho un buon carattere. Però, se anche l’anno prossimo continuiamo con Rino e Jesus, mettendo in croce Kristo, do fuori di matto. Non voglio un buco nero in cui si annichilano le ripartenze e i tempi di gioco. Non voglio uno che non la passa mai di prima. Uno che fa sempre la stessa cosa. Un rallentatore seriale, che, a differenza di altri costretti a spomparsi nelle coperture difensive, non dà mai una mano dietro. La Società non capisce? Va bene. Mi dedicherò ad altro. Per esempio alla lettura, visto che l’ippica non mi piace. Magari mi tufferò nelle favole. Quella di Aladino ha il suo fascino e mi fa pensare a una curiosa analogia. Lui ha il genio della lampada. Noi il genio della panca. A ognuno i geni suoi.
E a ognuno i suoi allenatori. C’è chi si appassiona per la sfida tra Guardiola e Klopp. Chi si balocca tra Pochettino e Ten Hag. E poi ci siamo noi, pronti a gustarci il duello tra Montella e Gattuso. Due geni che si sono succeduti sulla nostra panchina. Due titani, acuti cultori del 4-3-3 senza ali. Due sopraffini intenditori di calcio, incalliti ammiratori di Suso. Ora, io capisco che non abbiamo una rosa eccezionale e perfettamente assortita. D’altra parte, il Giannino aveva lasciato rovinose macerie e spaventosi scempi sia tecnici che economici. Mica facile risalire da un baratro del genere. Impalerei chi ci ha ridotto così, senza rispetto né per noi né per se stesso. Impossibile acquistare campioni. Ne sarebbero serviti parecchi, perché la rosa era improponibile. C’erano pure nullità blindate da contratti faraonici e quindi invendibili. Io, a differenza di molti, non boccio senza appello il Mercato di Mirabelli. E neppure il rinnovo a Donnarumma, la polpetta avvelenata lasciata ad hoc. L’alternativa sarebbe stata perderlo a zero in direzione Gobbi. La delusione più grossa per me è stata RR. Però avevo esultato al suo acquisto…. Calha e Kessie, a mio parere, sono tutt’altro che pippe. La sfortuna si è accanita su Conti. Dovevamo necessariamente cambiare molto. Il gap con le prime della classe era enorme e non colmabile in quattro e quattr’otto. Si trattava semplicemente di iniziare a costruire un progetto, da consolidare e rendere vincente un poco alla volta. Per questo ci voleva un allenatore che rappresentasse un valore aggiunto. Abbiamo avuto due zavorre . Cerco di distrarmi da questi cupi pensieri del mio pre. Ce l’ho a morte con la Società che non ha fatto ricorso per Paquetà. Che non ha detto una parola sulla volgare provocazione di Di Bello. Posticipata la gara dei Gobbi con l’Atalanta. Noi abbiamo chiesto di poter giocare in contemporanea. Farebbero bene a bocciarci la richiesta. Le pecore vengono sempre tosate. Prova a tosare un lupo, se sei capace!
Sono talmente esasperata che come allenatore vorrei Mou. Me le sarei godute le sue conferenze stampa dopo tutte le sporcherie che ci hanno inflitto. Avrebbe fatto fuoco e fiamme. Mica se la sarebbe presa con i nostri giocatori, lui. Ed avrebbe cementato e caricato il gruppo. Mi rifiuto di seguire quelle del becchino, che è il beniamino di Sky. Ce l’ho pure con chi paragona Pochettino a Gattuso. Ma non vedi che uno ha idee di gioco e l’altro è lo zero assoluto, maledizione al secchio? Mi scappa da ridere. Meglio scacciare la rabbia e buttarla sull’ironia. L’ironia è una tristezza che non vuole piangere e sorride. Non c’è rosa senza spine, si dice. Però ci sono parecchie spine senza rose. Il Milan è una di queste, purtroppo.
Guardiamo la partita, dai, nonostante il solito 4-3-3 del cappero. Gioca Baka. Bene!Montella non ne ha vinta una. Speriamo di non offrirgli la vittoria su un piatto d’argento con il nostro non gioco noioso e remissivo. Invece il primo tempo non è malaccio. Controlliamo la partita, costruiamo qualche occasione e concludiamo meritatamente in vantaggio con la spizzata di testa di Calha su cross di Suso. La ripresa è da dimenticare. La solita gara tremebonda che invita gli avversari ad attaccarci e dà loro coraggio. Esplodo sulla sostituzione di Piatek. Spengo il computer per la rabbia. Poi lo riaccendo. Penso che la Dea Eupalla, siccome non ama gli imbecilli, ci punirà. E, in effetti, la Fiore va vicino al gol in più di un’occasione. Comunque teniamo il risultato anche grazie a Gigio. E così siamo ancora a -3 dall’Atalanta. I Gobbi si scanseranno e non andranno oltre il pareggio, dopo la sconfitta con la Roma? E’ probabile. Ma non fasciamoci la testa prima di essercela rotta e vediamo cosa farà CR7. Si deve impegnare, se vuole diventare capocannoniere. Stancali per bene, Lazio! Coltiviamo la nostra tenue speranziella e pensiamo a battere il temibile Frosinone. Arrivare quarti sarebbe un miracolo di Gattuso? No. Sarebbe un miracolo raggiungere questo risultato nonostante Gattuso. Ma i miracoli non accadono quasi mai, purtroppo. Dai geni del mio Dna parte una preghiera verso i geni delle lampade. Recita così:“ Parliamo da geni a geni. Il nostro desiderio lo conoscete. Pensateci voi, cari omonimi, ad esaudirlo!”
Chiara
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