Gli Acarnesi

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Dai, su. Mica potevamo aspettarci che i Gobbi, in vacanza dopo l’Ajax, battessero un’Atalanta di lotta e di governo, guidata da un grande allenatore. Ottime le quaterne di Empoli e Napoli. E così abbiamo ancora una tenuissima speranza Champions. Nonostante Gattuso. Lui crede di essere bravo, eh! Bravino, a dire il vero. Ambro e Adani, invece, lo ritengono bravissimo. Cava sangue dalle rape, secondo loro. Sono i giocatori ad essere pippe. Cappero, che geni! Cosa dire? Io ormai Sky la chiamo Skyfo. E ho detto tutto. Se la Società mi infligge ancora quest’uomo, digiuno di competenze calcistiche e motivazionali, dovrò dedicarmi ad altro l’anno prossimo. Bisogna che mi prepari all’idea. Non dà nessuna garanzia, infatti, una Società che accetta passivamente tutto. Un non gioco deprimente, la pesante squalifica di Paquetà, gli arbitraggi irridenti, il pubblico ludibrio e il deprezzamento dei propri giocatori. Cercavo di illudermi che agissero a fari spenti. Che in realtà andassero a sbattere i pugni sul tavolo nelle stanze dei bottoni per gli evidenti torti subiti. Figuriamoci. Ci hanno riso in faccia sulla richiesta di spostare la partita con il Frosinone. Siamo ormai allo sberleffo. Aperto. Sarcastico. Irriverente. Neanche la forma si premurano di salvare. Ci trattano da nullità, perché da tali ci comportiamo. E sembra che anche con i parrucconi dell’Uefa ci apprestiamo a calare le braghe. Altro che potenza di Elliott e avvocati belva. Quelli sono capacissimi di confermare Gattuso, di licenziare Leo e di rinnovare il contratto a Suso. Però non hanno esitato a dare il benservito alla Morace, i fenomeni! Questa è l’amara realtà dalla quale cerco di divincolarmi. Meno male che ho visto solo l’ultima parte della partita. Perchè? Semplice. Il Milan non mi regala nessuna emozione. Questo è il mio dramma. Sono frustrata, demotivata come il povero Piatek, dedito a coltivare il suo orticello. E’ sempre e solo colpa dei giocatori. Gasperini si è lamentato con forza per la clamorosa ingiustizia subita a Roma. Gattuso avrebbe signorilmente sorvolato, parlando degli errori di Baka e Piatek, nel plauso generale di giornalisti e avversari, in estasi per la sua sportività. Come posso sentirmi rappresentata da uno così? E da una Società di invertebrati? Come, maledizione al secchio?

Ecco il mio ortolano preferito.

Mi vengono in mente “Gli Acarnesi”, una commedia di Aristofane. Il titolo deriva da Acarne, un sobborgo di Atene. Il protagonista, Diceopoli, è infatti un contadino che abita in questo demo. La guerra con Sparta dura ormai da diversi anni e lui è stanco di vedere devastati i suoi raccolti. Così nell’assemblea pubblica cerca di convincere gli Ateniesi a fare la pace con gli Spartani. Non riuscendoci, agisce in proprio. Stipula una pace personale, individuale con il nemico, salvando i propri campi. Ecco, Gattuso – Diceopoli gode della massima stima dei nostri avversari. Detestano noi, ma ammirano lui. Ci credo! Non fossi milanista, piacerebbe anche a me vederlo vita natural durante sulla nostra panchina. Che ci siano, però, degli Acarnesi che sostengono il loro Diceopoli è una cosa che mi fa male. Rino non salverà il suo orticello, perché, al di là dei falsi elogi, non troverà estimatori che lo vogliano assumere, dopo di noi. Neanche il Dudelange lo prenderebbe. Farà qualche esperienza di basso livello e cambierà, per mancanza di datori di lavoro, un mestiere per cui non è tagliato. Come fa la curva a intonargli cori, dopo aver visto tante partite vomitevoli e mortificanti? Io accuso Rino e i suoi sostenitori di vilipendio al gioco del calcio. Essendo questi i pensieri del mio pre, non sono molto motivata a guardare la partita. Cerco un pretesto che mi permetta di sottrarmi a un rito, al quale non riesco a rinunciare per evidenti problemi di masochismo. Così accolgo con sollievo l’invito di amici e parto in mattinata con il mio Orrendo per Torino, dove mi aspetta una bella asparagiata. Sono convinta che, con la solita formazione, con il solito non gioco, con l’usuale, disarmante lentezza, faticheremo pure con il retrocesso Frosinone. Ad andar bene, ci sarà da sudare. Parecchio! Poco mi interessa del pareggio della Roma. Anzi, fosse rimasta una possibile partecipante ad un’eventuale ammucchiata, avrebbe fatto solo bene alla nostra classifica avulsa. Ma noi arrafferemo i sei punti, indispensabili per poter nutrire una pallida speranza? Dubito. Ergo sum? No. Ergo mi incappero, caro Cartesio. Comunque mi godo il mio sontuoso pranzo, la piacevolissima compagnia e con calma, che c’è da smaltire un pochettone di alcool, mi metto sulla via del ritorno. Mi fanno un gran piacere le vittorie di Empoli e Parma. Voglio che i Toscani si salvino. Sono una loro grande tifosa! Quanto a Montella… Purtroppo dovevamo ricostruire dalle macerie e abbiamo preso i due peggiori tecnici in circolazione. Altro che rosa scarsa!

Bellissima la tua punizione. Possibile che tu non trovi qualche estimatore?

La partita inizia e io, che sono in auto, la sento alla radio. Come ai vecchi tempi. Toh, giochiamo malissimo e non riusciamo a mettere in difficoltà il Frosinone. Strano! Per fortuna si collegano anche con il Foro Italico e con il Palasport di Cremona. Così mi divago un po’. Il mio Orrendo teme la mia guida sotto effetto Milan. Ma ha mangiato e bevuto più di me e si addormenta. Il primo tempo finisce e piovono fischi. Nadal strapazza il milanista Djokovic. Non mi sembra un buon auspicio. Della Vanoli, francamente, mi cale ben poco. Cappero, rigore per il Frosinone! Nooooo!!!!!! Qui la perdiamo. Altro che storie! Miracolo di Gigio! Sììììììì!!!! Si crocifigge sempre il ragazzo per qualche errore. Ma quanti punti ci ha portato? Parecchi! Un portiere di vent’anni con il suo talento e il suo rendimento è un unicum. Vogliamo disfarcene per motivi economici? Va bene. Però, se Kepa è costato 80 milioni, lui ne vale almeno 100. E non ditemi che Reina è meglio. Altrimenti mi arrabbio di brutto. Gol dell’ortolano Piatek! Sììììì!!!!!! Il mio Orrendo si sveglia e mi dice di stare calma, che ormai siamo quasi a casa. Rientro e accendo la Tv nel momento in cui Suso sta per battere la punizione. Gooollll!!!! Sìììì!!!!!! Poi il miracolo di Donnarumma, senza il quale avremmo tremato negli ultimissimi minuti.

La punizione di Suso è stata molto bella. Spero che serva per trovargli acquirenti. Sia chiaro che io l’anno prossimo non voglio più aver a che fare né con Gattuso né con Jesus. E neppure con RR. I motivi li ho spiegati miriadi di volte. E’ inutile negarlo. Mi sono un po’ commossa per le lacrime di Abate. Tanti auguri, Ignazio, per il tuo futuro di calciatore e di uomo. Ma è meglio finire qui. E che non ti venga poi in mente di fare l’allenatore del Milan, eh! Abbiamo già dato molto in questo senso. Troppo! Il siparietto tra Rino, Ambro e Adani mi dà il voltastomaco. Mai visto uno tanto scarso godere di così ottima stampa. Mai! Comunque gli eventi della giornata fanno sì che mi metta davanti alla Tv con un certo pizzicorino. Mi sintonizzo su Diretta Gol. Sussulto sull’enorme occasione sprecata in avvio da Cr7. Poi l’Atalanta prende il comando delle operazioni, si divora qualche gol e passa meritatamente in vantaggio. Alla fine segna Mandzukic e così termina la cronaca di un pareggio annunciato. Buonissime nuove giungono da Napoli. E adesso? Siamo quasi fuori dalla Champions. Questa è la realtà. Difficile pensare che Orobici e Orrendi non vincano Domenica. E non è neppure facile che noi espugniamo Ferrara. Però una speranziella non si nega neanche ad un condannato a morte. Io avrei delle idee chiarissime per il futuro. E scommetto che molti mi prenderebbero per matta. Diceopoli si gode il suo orticello, coltivato a teste di rapa. Svegliatevi, Acarnesi! Altrimenti vado in catalessi io. Ma di possibili progetti si parlerà a campionato finito. Nel frattempo… Forza Empoli! Forza Sassuolo! E… Spal, abbi pietà di noi.

Chiara

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Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.