I Capunsei

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E così, nonostante la vittoria, hanno rischiato di andarmi di traverso i Capunsei. Cosa sono i Capunsei? Lo dirò dopo. Tempo al tempo. L’argomento principale è solo uno. Ci sarà un duello all’Ok corral in settimana tra Gattuso e Baka. Rino dixit. Io non sono una politicamente corretta. A dire il vero, odio il politicamente corretto. E tifo Baka. Quasi per una sorta di affinità, come dire, topologica. Nel senso che lui manda Rino nel luogo in cui spesso lo invio anch’io. Tiémoué, fallo nero. Intendiamoci, so di trovarmi di fronte a un ragazzaccio. Ha una postura che fa schifo. Compie un atto empio, mostrando la sacra maglia di Acerbi. Arriva con un’ora di ritardo all’allenamento. E si mormora che non sia certo la prima volta. Una Società che si rispetti non può riscattare un tipo del genere. E così risparmia 35 baiocchi con la piena approvazione dei tifosi. Si lascia pure trapelare che Romagnoli ama le discoteche. A questo punto mi aspetto a breve una dichiarazione ad hoc di Raiola. Insomma, vendendo dei giocatori rei di non onorare la maglia, si possono far soldi, fregandosene di quelli non in arrivo dalla Champions. Questi sono i pensieri del mio pre.Sento puzza di bruciato. Mi aspetto che Baka venga spedito in panchina con le orecchie d’asino. So che vedrò il solito 4-5-1 che detesto, con Tiémoué in castigo e Biglia in campo. Reprimo conati di vomito. Non ho nessun fremito. Nessuna pulsione. Non mi interessa il pareggio della Juve contro il Toro. Bella la vittoria dell’Atalanta a Napoli. Avesse vinto pure la Roma a Genova, non mi sarebbe dispiaciuto. Perchè? Mi considero fuori dai giochi e spero mettano paura agli Orrendi. A questo mi hanno ridotto. Sorrido, pensando a Gazidis che va a fare un discorso motivazionale alla squadra in inglese. Meno male che ci sono Borini e Reina a tradurre. Muoversi un po’ prima, comunque no, eh, Ivan? Che Società del cappero!

Il pomeriggio del Lunedì scorre pigramente. Non voglio interessarmi al calcio. Già mi dovrò subire il solito scempio della partita. Mi metto a fare i Capunsei. Sono un piatto povero tipico di Solferino. Soffriggo il burro e butto nella pentola il pane grattuggiato. Lo faccio tostare e poi lo metto in una bacinella a raffreddare. Aggiungo un pesto di aglio e prezzemolo tritati, una robusta spolverata di Parmigiano e tre uova. Et voilà, l’impasto è fatto. Non mi resta adesso che modellare gli gnocchetti oblunghi con le mie mani, abili almeno quanto quelle di Gattuso nel disegnare la squadra. I Capunsei sono pronti. Basta gettarli nell’acqua bollente, ripescarli quando vengono a galla e condirli con burro fuso e Parmigiano. Cappero, che ideona! Per tirare la fine di quest’altra, disgraziata stagione nei miei pezzi mi dedicherò alle ricette. Parlare di Milan non fa che versare sale sulle mie ferite dolorosamente aperte. Meno male che ogni tanto allevio la cappa di tristezza con qualche risata. Narra la leggenda che il 24 Giugno 1859, il giorno della battaglia, gli abitanti di Solferino se ne stessero rinchiusi nelle cantine. Non poterono cucinare il cappone, che era il piatto tipico di S. Giovanni. Si arrangiarono, usando il pane raffermo per fare questi gnocchetti. Siccome sostituivano il cappone, ecco il nome di Capunsei. Vero che la storia è interessante? Lo sarà sicuramente più della nostra scialba gara, penso. Comunque finisco di mangiare e mi metto davanti alla Tv. Non riesco proprio a farne a meno. Questa è la mia condanna.

Sta’ al tuo posto, ragazzaccio. Io, comunque, le orecchie d’asino non le metterei a te.

Il momento topico arriva quando Biglia si fa male. Baka si alza dalla panchina con moderato entusiasmo. Corricchia per il riscaldamento. Rino coglie l’occasione al volo. Lo rimette a sedere e manda in campo Josè Mauri. C’è uno scambio di opinioni tra i due. La faccia di Cutrone è tutta un programma. Rimango basita. Certo che anche tu, Tiémoué…. Poi il gol annullato a Palacio. E quello buono e bello, bisogna dirlo, di Suso. Chissà che Jesus trovi qualche estimatore… Chiudiamo il primo tempo in vantaggio, non senza aver corso i nostri rischi. Bravo, Gigio! Nella ripresa riusciamo pure a raddoppiare con Borini, sostituto dell’infortunato Calha. Poi il fattaccio. Fallo molto brutto su Paquetà. Il ragazzo, ovviamente, se ne risente, ma non fa niente di particolare. Arriva Di Bello. Il grand’uomo gli mette la mano sul petto e lo ammonisce. Tira fuori il giallo per lui, che casualmente è in diffida, e non per chi l’ha scalciato. E lo tocca ancora. Lucas si arrabbia e istintivamente spinge via le manacce dell’arbitro. Rosso! La provocazione di una giacchetta nera indisponente e prevenuta come tante altre è andata a buon fine. Scommettiamo che nessuno della nostra Società avrà niente da dire in proposito? Scommettiamo che Gattuso darà la colpa a Lucas? No. Non mi piace vincere facile facile. Riusciamo comunque a portare a casa la vittoria, nonostante il gol di Destro, anche grazie a Gigio. Abbiamo raggiunto la Roma e le siamo davanti per via agli scontri diretti. Ma io sono furibonda.

Interviste post gara. Leonardo fa un lungo discorso. La Società è abituata a risolvere le sue questioni lontano dalla luce dei riflettori. Ma dai? Baka e Kessie sono stati esposti al pubblico ludibrio. Giusto riprendere e punire chi si comporta male. Sbagliatissimo darli in pasto alla pubblica esecrazione. Una Società che fa così vale ben poco, purtroppo. Questo è un problema molto più grave di quello dell’allenatore. Lui, peraltro, continua ad occupare la panchina per i demeriti di chi gli sta sopra. Guarda, Leo, meno male che hai detto pure un’altra cosa. Non ci saranno grandi investimenti in estate. Ti assicuro che l’avevo già capito da me. Così, però, sono più tranquilla. Gattuso è il beniamino di Sky, un ambientino di note simpatie rossonere. Ci credo. Lui non si lamenta mai di arbitri o di prese di posizione discutibili dei mezzi di informazione. E’ un vero signore. Se la prende solo con i suoi giocatori, che sono scarsi e ingenui. Altrimenti, con uno tanto sagace in panchina, faremmo faville, si capisce. Difendere Paquetà, provocato da un arbitro prevenuto? Non ci pensa nemmeno. Il ragazzo ha sbagliato. Chiaro che uno così viene esaltato da chi odia il Milan. Marocchi, per esempio, non schiererebbe più Baka, reo di lesa maestà. Io, invece, ora non contesto più solo la scarsa conoscenza dell’ABC del calcio di Gattuso. Gli imputo pure l’incapacità di gestire una squadra. Non puoi dare sempre e solo addosso ai tuoi, per farti bello di fronte all’ostile ambiente esterno. Per cementare la coesione di un gruppo, devi anche difendere in pubblico i tuoi ragazzi. Figuriamoci. Molto meglio far capire che sono scarsi. Il gioco non c’è? Per forza. I giocatori sono geneticamente incapaci di produrlo. Non è possibile fare un po’ di pressing alto o di verticalizzazioni con queste scamorze, così ben allenate. Il povero, disgraziato centravanti è sempre isolato, in balia delle difese avversarie? Colpa sua. Torni indietro e aiuti la squadra. Lo faceva anche Higuain, colpevole, però, di non capire gli intelligenti movimenti di Suso.

Io sarei disposta anche a scatenare la terza guerra mondiale, per difenderti

Insomma, se questo è un allenatore, io sono da premio Nobel per la Fisica. Lui ama il veleno, la bava alla bocca. Non capisce, curiosamente, che, per darglieli, i giocatori dovrebbero sentirlo dalla loro parte e avere fiducia nei suoi insegnamenti. Idee di gioco, schemi offensivi? Come può parlare di cose che non conosce? Allenatori migliori di Gattuso? Tutti, secondo me. Ecco, potrebbe giocarsela giusto con Pippo e Brocchi. Mi piacerebbe sapere cos’è successo nel ritiro punitivo causato dal ritardo di Baka. Certo, quella è stata solo l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso. Frustate? Fioretti? Cilici? Bah, lui si trova bene solo nelle situazioni difficili, funeree, nelle tensioni. Non gli piace ridere. Mi viene in mente “Il nome della rosa”. Ricordate il veleno messo da Padre Jorge sulle pagine di Aristotele che parlano della commedia e del riso? E’ vietato ridere. Il riso corrompe gli animi. Da noi non si può giocare, magari anche con un filo di divertimento, cercando di sfruttare schemi piacevoli. I nostri mediocri giocatori non sono in grado di proporli. E allora bisogna soffrire. Sputare sangue. C’è un clima di negatività assoluta che richiama le disgrazie. Mi spiace tanto per Caldara. Forza Mattia! Spero che tu possa metterti a lucido per l’anno prossimo. Tanto, con questo in panca, mica avresti giocato. Devi imparare le dinamiche della difesa a 4. Ma ormai non me la prendo neanche più con Gattuso. Lui è fatto così. E non conosce il significato della parola dimissioni. Io ce l’ho con la Società. E’ questo è il dramma. Per dirla tutta, temo di ritrovarmi Rino in panca anche l’anno prossimo. Così non spendiamo per un altro allenatore. Tanto quelli  bravi  mica vengono da noi. I giocatori? Vendiamo coloro che ci permettono di raccattare qualcosa, anche se sono stati svalutati da una gestione a dir poco discutibile. Casualmente sono quelli che si comportano peggio e quindi possono essere ceduti senza problemi. E gli acquisti? Vedremo. Per noi tifosi il tempo delle vacche grasse è finito da un’eternità. Ora non è neppure tempo di capponi. Solo di Capunsei fatti male. Non come i miei. Anzi, mi correggo. Siamo proprio dei capponi. Quindi continuiamo a beccarci come quelli di Renzo. In tema di Promessi Sposi, consoliamoci con Fra Cristoforo. Disse a don Rodrigo: “ Verrà un giorno…” Già, ma per noi sembra lontanissimo. Nonostante i numeri non ci taglino ancora fuori dalla Champions. Il nostro povero Kris si è già stancato di aspettare il fatidico giorno in cui potrà ricevere palle giocabili nei tempi giusti. Per lui è vicino quello in cui in moltissimi lo bolleranno a mo’ di brocco. Occhio, che a Firenze, tanto per non correre rischi, ci manderanno un arbitro di quelli giusti. Pasqua? Sogniamocelo. Irrati? Pure. Tanto noi siamo dei signori e accettiamo tutto con non challance. Non vediamo, per esempio, quanti falli abbia fatto il biondino del Bologna all’inizio, senza ricevere un giallo. E Sansone? Manda bellamente Di Bello a fare non so bene cosa dopo un’ammonizione, sbracciando arrabbiatissimo. Niente. E poi scalcia Kessie da dietro. Ancora nulla, ovviamente. Il secondo giallo per lui viene tirato fuori solo alla fine, dopo un diverbio con Frank. Mi sorge il fondato sospetto che l’abbia fatto solo per poter ammonire anche Kessie, magari pensando che il ragazzo fosse in diffida, come detto dai geni di Sky. Invece con Paquetà… Grrrrr!!!!!! Abbasso i capponi! Viva i Capunsei! Grazie, Rino. E, soprattutto, grazie, Società! Sono orgogliosa voi.

Chiara

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Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.