Libidine pazzesca! Senza se e senza ma! Di più! Delirio! Apoteosi! Catarsi! Da quanto non mi emozionavo più così? Da quanto non urlavo come un ossesso per un gol? Da una vita. La passione sopita sotto la cenere è tornata ad ardere impetuosa. Mamma mia! Mamma mia! Mamma mia! Brividi a fior di pelle! Un senso di precarietà vertiginosa che ti frastorna piacevolmente, facendoti annegare in un mare di ebbrezza infinita. Theo è tornato! Leao in versione fenomeno! I due reprobi, i miei due ragazzi, mortificati, frustrati da un imbecille, sono stati fantastici. Ed io impazzisco di gioia. Che bello anche vedere certe brutte facce tristi e livide. Avete notato il clima da funerale che si respirava in Mediaset? L’Epifania ci ha portato i Re Mogi. Esilarante!
Nemmeno avevo gioito per la vittoria contro la Juve. Percepivo una brutta aria di legnate nel derby. Meno male che non sono una sensitiva! Ero convinta che avremmo perso. E pure male. Insomma, mi sentivo come un pollo nudo davanti a uno spiedo. A maggior ragione dopo il tremendo uno due. Devo dire, però, che la squadra non mi era spiaciuta. Certo, la grossa ingenuità sul primo gol e la sanguinosa imbucata centrale sul secondo mi avevano provato. Però vedevo che, comunque, eravamo disposti con un certo raziocinio in campo, al contrario di quel che accadeva quando in panchina c’erano due parodie di allenatori. Così sul 2 a 0 non ho cambiato canale. E sono stata premiata. L’aspetto psicologico è molto importante. E non contano nulla i milioni che uno prende. Basti vedere com’è lievitata la prestazione di Theo dopo il gol. Ma è fondamentale l’assetto tattico conferito alla squadra. Se uno vede che è guidato in modo intelligente, crede nel lavoro che gli viene richiesto e il suo rendimento cresce. Come crescono la stima, la fiducia reciproca tra l’allenatore e i giocatori. E i tifosi tornano ad emozionarsi. E in una splendida Epifania si vedono tanti Re Mogi che acuiscono la goduria in un animo perfido come il mio.
Ora, è chiaro che uno non può fare miracoli in 6 giorni, manco fosse nato a Betlemme e vissuto a Nazareth. Però Conceiçao sembra sicuramente molto più bravo di Pioli e Fonseca. Mi ha fatto impazzire quella sua goffa danza con tanto di sigaro. E’ stato bellissimo vedere l’entusiasmo di tutti i giocatori e l’abbraccio con un Theo finalmente felice. Noi dobbiamo sostenere con tutte le nostre forze la squadra e chi la allena. Ma bisogna continuare a contestare una Società, per la quale questa vittoria è un di più, se non addirittura un incidente di percorso. Forza curva! Non ti fermare. Conto su di te. Noi, Sergio nostro e i nostri ragazzi meritiamo investimenti intelligenti, perché il Milan ha il dovere di essere competitivo. A loro non ne frega niente? E allora se ne vadano! Facciamogli sentire il fiato sul collo. Non lasciamoli tranquilli. Non permettiamogli di trasformare il nostro Milan in una Società di intrattenimento dal vivo. Facciamoglielo capire con le buone o con le cattive. Dobbiamo lottare per l’amore della nostra vita.
Mamma mia, non riesco ad uscire dalla mia sbornia di felicità. So che il cammino sarà duro. Che perderemo delle partite. Che La Società è quel che è, purtroppo. E questo è il problema. Ma Sergio ha avuto su di me lo stesso effetto prodotto sui ragazzi. C’è da pensare al Cagliari? Sì. Fra l’altro, bizzarra coincidenza regalata dal calendario asimmetrico, fu Cagliari anche dopo il Bernabeu. Mi sono spiegata? Però voglio prendermi un giorno spensierato di assoluta felicità. Che bella Epifania ho passato! Alla faccia dei simpatici Re Mogi che si vedono in giro. Non mi aspettavo di certo una notte così meravigliosa. 3 a 2 in rimonta. Fantastico! Io non ero in palinsesto, ragazzi. Ma il pezzo mi è uscito da solo e mi sono infilata in uno spazio non mio. Sento il bisogno di condividere la mia immensa gioia. Sono stata invitata a cena per Sabato sera. Con Fonseca in panchina avrei accettato con gratitudine. Che faccio? Declino l’invito? Mi sa di sì. Un saluto ai Re Mogi. Grazie, Befana! Un abbraccio a tutti i cuori rossoneri. Je suis Paolo Maldini.
Chiara
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