Il curling

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Se qualcuno prova a dirmi che il curling fa schifo, lo prendo a male parole. “ E allora cuccati il calcio!”, gli dico. Decisamente meglio darsi al curling. Il calcio mi fa morire, maledizione al secchio! Si può far soffrire così una povera donna? Si può. La mazzata del rinvio a giudizio è davvero tremenda. Non siamo simpatici ai parrucconi dell’Uefa? Sicuro. Il punto, però, mi sembra un altro. La nebulosità della nostra proprietà, purtroppo, è un dato oggettivo, che non ha mai fatto dormire sonni tranquilli neanche a noi. D’accordo, l’abito non fa il monaco. Ma Yonghong, con le sue magliette improbabili e le sue singolari credenze , pare uno preso da via Sarpi. Una persona curiosa e bizzarra. Va bene, lui è solo un prestanome. Ma di chi? Com’è stato bello sognare il ruggito di Huarong. E quel Lu Bo presente nel Cda profumava di Haixia. E c’era e c’è chi pensa a una finta vendita con rientro di capitali annesso. Insomma, di chi è davvero il Milan? Vuole saperlo l’Uefa. Vogliamo saperlo pure noi, accidenti! Ci piacerebbe farlo, però, non a prezzo di multe salatissime e dell’esclusione dalle competizioni europee. Gli altri pensano a questioni di campo, a rafforzarsi e fanno sogni per la prossima stagione. Noi, invece, temiamo la distruzione del sacro tempio di Gerusalemme e la diaspora. Ma cos’abbiamo fatto di male, per meritare tutto questo?

Francamente capisco poco come Fassone possa dirsi stupito della decisione. Dalle nubi posso cadere io, che non sono un’aquila e non ho dimistichezza con certe cose. Chiedere una fideiussione di 160 milioni a garanzia di future perdite è una provocazione. Pretendere, invece, un rifinanziamento per un debito che scade poco dopo l’inizio della prossima stagione è legittimo. E come! Di più. Doveroso. Processo alle intenzioni? Forse. Ma non si può correre il rischio di trovarsi poi scoperti in corso d’opera. La garanzia di Elliot? Meglio che niente. Però nulla di davvero solido per chi vuole che venga assicurata una continuità di gestione. Perchè Elliot non ha provveduto a rifinanziare il debito, procrastinandone la scadenza? Perchè non l’ha fatto nessuno, ponendo difficoltà sulla parte di spettanza della holding? Dove sono ‘sti capperi di reali proprietari? E’ vero che, come ha detto Fassone, sul tavolo di Yonghong giacciono tre diverse proposte di rifinanziamento? Dubito. Magari se le è portate via il trenino Thomas. In ogni caso pagare debiti, accendendone altri con interessi sempre maggiori, non è strategia rassicurante. Tutt’altro.

Ci sei o ci fai, zio Yongho?

Il rinvio a giudizio non è dovuto alle voragini di bilancio lasciate dalla precedente Società. Intendiamoci, la vecchia proprietà andrebbe presa a bastonate. Come fai a depauperare in quel modo, sia tecnicamente che economicamente, il club che avevi portato sul tetto del mondo? Non so se basti l’imbecillità a spiegare la cosa. Fosse stato per quello, però, il settlement ce l’avrebbero concesso. E’ così, purtroppo. Io non mi biasimo per la gioia provata al momento del closing. Anche se si è trattato di una faccenda anomala e oltremodo faticosa. Francamente non ne potevo più di assistere a una sistematica distruzione del Milan. Che credibilità può avere chi, per esempio, spende otto milioni per il cartellino di Luiz Adriano a quattro mesi dalla scadenza, aggiungendo sei milioni di commissione? O “ ricompra” Rodrigo Ely a zero, dopo aver lasciato scadere il prestito, pagando otto milioni di commissioni? Come si fa, in una situazione simile, a non tifare per l’acquirente, qualunque esso sia? Nonostante i dubbi sulla nuova proprietà, io avevo ripreso a sognare. E ai sogni aveva messo le ali un Mercato che mi era piaciuto un sacco. E’ umano e bello cercare di nascondere le preoccupazioni sotto l’accattivante coltre della speranza. E ora? Dalla Cina, naturalmente, non si muove una foglia. Non una dichiarazione. Non un atto concreto. Del resto, cos’aveva mai detto chi era stato accusato dal mondo intero di essere un personaggio inaffidabile? Un delinquente, un bancarottiere? Niente. Anzi, c’è agli atti un imbarazzante video in cui fa gli auguri di buon anno davanti a una goliardica credenza.

E ora? Brrrr!!!!! L’unica condizione, necessaria anche se non sufficiente, per evitare l’esclusione dalle Coppe, si spera per un solo anno, è ottenere questo rifinanziamento. Ma possiamo farlo in due settimane se, al di là delle rassicuranti e vuote parole di Fassone, non siamo riusciti ad ottenerlo in un anno? Elliot ha davvero cercato di dare una mano a Yongho o in realtà gli sta sparando alle spalle? E Fax è un uomo di Yongho o di Elliot? E chi c’è dietro Yongho? Possibile che un signor nessuno rischi i suoi non enormi capitali per un improbabile businnes nel calcio, strapagando un bene che vale la metà? Il Milan, al di là della mancanza di uno stadio di proprietà, nel 2007 valeva davvero 740 milioni. L’anno scorso, dopo gli scempi perpetrati, brand o non brand, costava molto meno. Ho sempre capito ben poco di tutta la faccenda. Non sono abbastanza intelligente per entrare nei meandri di un’operazione così indecifrabile. Tutte le volte che tento di costruire un puzzle mi trovo di fronte a tessere che non si incastrano. Mi arrendo. Quello che so è che qui si sta giocando senza scrupoli sulla pelle del mio Milan. E questo mi fa troppo male. Caro Kilpin, i nostri colori sono il rosso della vergogna e il nero di un futuro che si prospetta pessimo.

I tre dell’Ave Maria

Grazie, Silvio. Dopo aver distrutto a furia di beccate di Condor la tua creatura, l’hai messa in mani proprio buone. Sarebbero pessime, fossero pure le tue. Davvero pensi di essere ricordato per i successi, che sono stati grandi e che nessuno ti nega? Sbagli i conti. La figura del carnefice prevale su quella del demiurgo. E’ fatale che sia così. Non si gioca con i sentimenti delle persone. Non si calpesta un luogo dell’anima chiamato Milan. Il 24 Maggio 1989 mi tuffavo in un mare di felicità. Il 24 Maggio 2018 annego in un mare di amarezza. Non riesco neppure ad asciugarmi le lacrime, cercando l’approdo nel porto dell’ironia. Sono un pendolo che oscilla tra la rabbia e la mortificazione. Tra l’angoscia e la frustrazione. A. A. A. Cercasi compratore serio per il club più bello e straziato del mondo. Abbiamo bisogno di qualcuno che si trovi al posto giusto nel momento giusto. E che non sia la persona sbagliata. Il mio pensiero torna al curling. Lì si lancia la pietra e poi si sta tranquilli. C’è gente che le corre davanti, agitando freneticamente una scopa e spazzando via il più microscopico ostacolo. Noi, invece, siamo circondati da individui che avvelenano la vita del Milan,e quindi anche la nostra, creandoci ogni specie di ostacoli. Lungi da me sapere quando e come finirà il nostro supplizio. Complimenti alla grande capacità di comunicazione della Società. La cosa tragica, però, non è la competenza degli addetti, al di là del trenino Thomas. Il dramma è che non hanno nessuna direttiva su cosa comunicare, perché c’è un vuoto di sostanza e non di semplice apparenza. La proprietà, qualunque essa sia, va incontro senza colpo ferire alla stangata Uefa. A rimetterci sono solo il Milan e i suoi tifosi. Odio vecchi e nuovi padroni del vapore o nuovi vecchi alla stessa maniera. Abbasso il calcio. Viva il curlling. Comunque sia, finché vivrò io sarò una rossonera. Spero di non morire prima di aver visto una squadra di nuovo grande.

Chiara

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Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.