Il Dialogo sui Massimi Sistemi

7865

Sarò breve. Siamo imbarazzanti. Facciamo schifo. Portiamo a casa una vittoria di cui, sinceramente, mi vergogno. Ruminiamo calcio, muovendoci con una velocità prossima allo zero. Mai un giocatore che si butti negli spazi e venga servito con i tempi giusti. Mai! Poche storie. Questo è il Milan di Gattuso senza Gattuso. E, del resto, la squadra scesa in campo era la stessa dell’anno scorso. Molti, quindi, pensano che il problema stia negli interpreti e non nel direttore d’orchestra. Io, invece, mi rifiuto di credere che la nostra rosa sia così scarsa. Vogliamo intavolare un Dialogo sui Massimi Sistemi? Simplicio, Salviati e il patrizio veneziano Sagredo discutevano sulla validità del modello geocentrico o di quello eliocentrico. Noi ci accapigliamo sul perché vediamo sempre giocare il Milan così male. Questo è un incubo che si presenta stagione dopo stagione. Colpa dei giocatori modesti e mal assortiti o di tecnici mediocri e zucconi? In ognuno dei due casi la responsabilità è della Società. Sue, infatti, sono le scelte. Se tutti gli allenatori vedono un Milan Susocentrico, significa che Jesus, pur con i suoi difetti, è il miglior giocatore che abbiamo, afferma Simplicio. E’ impossibile fare una collezione di tecnici incapaci. Tutto quel che accade rientra nell’ambito del possibile, ribatte Salviati.

Aristotele diceva che non può essere la Terra a ruotare intorno al sole. Altrimenti l’aria, per seguirla, dovrebbe scombussolarsi. E una freccia, scagliata verticalmente, ricadrebbe lontano dalla verticale del punto di partenza. Obiezioni facilmente confutabili. Lo sappiamo tutti. Quel che tutti non sappiamo, invece, è che, per essere coerente con le osservazioni astronomiche del tempo, Tolomeo dovette elaborare un’ingegnosa teoria di estrema complessità . E una cosa ho imparato dalla Fisica. Diffidare sempre del complesso e puntare sulla semplicità. Il cosmo di Tolomeo era diviso in un insieme di nove, nove e non undici, sfere concentriche. Ci volle un astronomo immeritatamente poco conosciuto, Tycho Brahe, a mettere in crisi, con le sue osservazioni, il sistema geocentrico. Ora, nel caso nostro, il problema non è di certo esclusivamente colui che è ritenuto l’insostituibile fulcro del gioco. Anche su chi gli ruota intorno c’è da eccepire. Mica siamo ciechi. Ci manca un giocatore di vero spessore a centrocampo, mi dicono. D’accordo, per carità. Ma perché tante altre squadre, prive di campioni e con una rosa tecnicamente inferiore alla nostra, si lasciano guardare e noi invece giochiamo sempre in modo vomitevole? E’ così sbagliato mettere al centro del nostro universo non un giocatore ma il concetto di un gioco che possa fluire in modo normale, com’è per gli altri?

Nessun nuovo acquisto in campo a Verona. Alla faccia del Mercato condiviso tra la Società e l’allenatore, faccenda nella quale avevo ingenuamente creduto. Dobbiamo dare tempo a JP? Diamoglielo. Però quale fiducia posso avere io in uno che, dopo due mesi di lavoro, mi schiera la squadra dell’anno scorso, priva, oltretutto, di Baka? Cosa mi posso aspettare da tali scelte? Intravedessi un nuovo progetto, mi metterei in paziente attesa. Ma qui si vede solo la solita nauseabonda melassa. Cosa me ne frega di una vittoria ottenuta, faticando all’inverosimile, contro una neopromossa che ha giocato tre quarti della partita in 10 per un’espulsione discutibile? Sensi è sugli scudi. Siamo sicuri che avrebbe avuto questo rendimento sotto le amorevoli cure di JP? Anzi, siamo sicuri che da noi avrebbe giocato? JP a me sembra un uomo frastornato. Giusto sul Dialogo sui Massimi Sistemi potrebbe filosofeggiare. Perchè la nostra condizione fisica è sempre, invariabilmente, precaria? C’è un virus che aleggia su Milanello e sul Portello? Questa Società di uomini perennemente muti che fa? Abbiamo giocatori che vogliono solo la palla sui piedi, si dice. Bene. Togline qualcuno. Non potremmo avere un po’ di profondità, schierando due punte , una che venga incontro e una che si getti nello spazio? Una che, quando attacchiamo, occupi una porzione di area e una che si posizioni in un’altra?

Vedi di imparare algoritmi, equazioni logaritmiche ed esponenziali, ragazzo!

Io non credo che Bennacer sia inferiore a Sensi. A mio parere il ragazzo possiede la capacità di verticalizzare. Perchè sta in panca? Molti parlano di un pessimo esordio di Rebic, reo di aver sbagliato piuttosto goffamente un gol e di aver perso molti palloni. A me non pare. Il giocatore è vivo, perbacco. Suoi sono un paio di spunti sulla sinistra con dribbling veloce sull’avversario. Un bel cross dal fondo da cui è scaturito il palo di Calabria e un cartellino giallo rimediato da chi aveva dovuto abbatterlo sono robe mai viste da noi. Leao è proprio così scarso? Bene. Allora Boban se ne intende poco. Occhio, che qui a furia di pazienza si frustrano, si demotivano e si rovinano giocatori secondo me forti come Paquetà, Piatek e Bennacer. Già, il piratesco Piatek. Pensate sia facile emergere per un centravanti, quando il nostro gioco è di una lentezza esasperante e sussurra agli avversari: “ Non abbiate fretta a rientrare. Tanto vi concediamo la possibilità di farlo con comodo.” Il vituperato Calha ha limiti caratteriali che non gli permettono di far fruttare le sue doti tecniche. Non è, però, un vincolo per la squadra. Viene utilizzato, sì, ma, a differenza di altri, per spremersi anche in copertura. Allora, JP, puoi tranquillamente lasciarlo fuori e inserire Krunic. Prova a mettere Paquetà nelle condizioni di esprimersi al meglio, schierandolo dietro le due punte e liberandolo da pressanti compiti di ripiego difensivo .Fa’ sentire un po’ di fiducia a Lucas. Di quale aiuto può essere il tempo a chi lo utilizza semplicemente per intestardirsi a percorrere strade per me completamente sbagliate?

Tranquillo, Kris. Quando sarai un po’ meno piratesco, gli piacerai.

Non ho nessuna voglia di parlare della nostra ennesima, squallida partita. Non ho visto quelle del Sabato. Ero felicemente impegnata in un blitz nella Riviera di Levante. Che bello veleggiare allegramente tra Lerici e le Cinque Terre, beandosi di panorami meravigliosi e dimenticandosi del calcio. Ma mica mi sono persa la nostra performance veronese, eh! Non c’è niente da fare. Nonostante tutto, non ce la faccio a non guardare il Milan. Mal me ne incolga. E’ la mia maledizione. Quando ho sentito la formazione iniziale, mi sono un po’ sorpresa per l’assenza di Terminator Casti. Suso seconda punta? Bah, la questione non mi appassiona. Si può schierarlo formalmente nel ruolo in cui si vuole. Tanto lui gioca sempre nello stesso modo. Il primo quarto d’ora di partita mi ha tolto ogni velleità di osservare attentamente, per cercare di capire l’assetto tattico. L’amara verità è che ci dibattiamo nella solita, vomitevole melassa. Da noi è impossibile vedere un giocatore servito nel modo giusto, quando corre verso una porta che non sia la nostra. Me ne devo fare una ragione. Dura lex, sed lex. Andando ai due all’ora, non riusciamo a creare occasioni da gol. Per segnare, occorrerebbe la giocata estemporanea di un campione, capace di districarsi tra un nugolo di difensori comodamente distribuiti a presidiare le loro posizioni. Noi il campione non ce l’abbiamo. Puntare su un gioco più essenziale e veloce no, eh! Non sia mai!

Adesso ci aspetta una settimana in cui guarderemo la Champions degli altri. Che libidine! Poi arriva il derby. Brrrrr!!!!!!!! Mi piacerebbe tanto vedere il capillare lavoro che svolgeremo a Milanello. Un bijou. Sicuramente mi manderebbe in solluchero. Il dubbio che i giocatori rendano al di sotto delle loro possibilità per me è una certezza. Con Calabria squalificato giocherà Conti. Oppure il tuttofare Borini. In ogni caso, per non alterare gli equilibri difensivi, a sinistra scorrazzerà quella mummia imbalsamata di RR. Uno che mi sentirei in grado di saltare anch’io in velocità. Una goduria. Theo? Può attendere. Come il nostro Paradiso, svanito da tempo e non tanto all’improvviso. Ormai conosco il mio pollo. Più lo conosco e meno mi piace. JP, giusto del Dialogo sui Massimi Sistemi potremmo parlare noi due. Non certo di calcio. Che dire ancora? Il Verona avrebbe meritato il pareggio. Grazie, Gigio. Non posso sicuramente ringraziare il Milan. Ma , nonostante tutto, mi resta un briciolo di forza e di speranza, per sussurrare “ Forza Milan”. Per quanto ancora, però?

Chiara

Seguiteci anche su

WhatsApp

Telegram

YouTube

Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.