Il diavolo in corpo

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Ehi, non si fa così! Non ero preparata a una partita vinta con tranquillità. Senza passare immediatamente in svantaggio. Senza doverla recuperare nel finale oppure soffrire fino all’ultimo, con la paura che gli avversari ti riprendano. D’accordo, la gara non contava nulla, visto che il nostro campionato è finito da molto tempo. Ma trascuriamo questi dettagli. Comunque anche stavolta ci sono stati momenti di pathos, di tremenda preoccupazione. Mi riferisco ovviamente allo scontro fortuito e violento tra Maignan e Jimenez. Mamma mia, che paura per Mike. Mi si è gelato il sangue. Per fortuna sono poi arrivate notizie rassicuranti. Certo che non si può mai stare tranquilli. Mai! Oddio, io non provavo particolari pulsioni. Mi sono messa davanti alla Tv con lo stato d’animo di chi, non riuscendo a sottrarsi a un rito, si rammarica di non essere capace di farlo. Sono molto più tesa per Milan Futuro. Ce la farà ad evitare la D? Mah, vediamo intanto cosa combina con la Ternana. Niente esultanze sui gol, che, però, un pochino di piacere me l’hanno regalato. Soprattutto quelli, splendidi, di Leao e Theo. Io, che ho il diavolo in corpo, su loro costruirei il Milan del futuro, ma devo fare i conti con una squallida parodia di Società che mi mortifica e mi distrugge.

Occhio al Ds!

Speravo in un inizio di settimana positivo. Niente da fare. Brutte notizie sia da Bologna che da Monaco. La Primavera ne busca 3 nella finale di Coppa Italia. Mai una piccola soddisfazione. Mai! E’ quello che succede, purtroppo, quando si cade in certe manacce. Non parlo della tragicomica vicenda del Ds, la solita avvilente pantomima che ci rende una grassa barzelletta sulla bocca di tutti. Meglio non pensarci e non rodersi il fegato. Siamo al 13 di Aprile e il progetto tecnico per la prossima stagione è completamente in alto mare. Però non c’è niente da fare. Tu puoi cercare fin che vuoi di isolarti, di disinteressarti di quel che accade al Milan, per evitare una mazzata. Ma ecco che te ne arriva subito un’altra. Abbiamo una caricatura di presidente che non conosce la vergogna. Tutte le volte che parla mi fa imbestialire. Scaroni non ha il diavolo in corpo. Del Milan non gliene frega nulla e non ha l’intelligenza per capire la gravità delle sue affermazioni. Fatelo tacere! Imbavagliatelo! Mandatelo su Marte! Chi odio di più tra i nostri capataz o simil tali? Furlani. Il plenipotenziario. L’animaccia nera che, per ambizioni personali non supportate da un minimo di capacità, ha tramato per silurare Maldini, condannando il Milan alla mediocrità. Scaroni, comunque, con le sue continue, demenziali dichiarazioni fa di tutto per raggiungere il piccolo Napoleone sulla vetta dell’odiosità. E anche il leone diventato opossum, che sbadiglia durante la finale della Primavera….. Per non parlare dello studente lavoratore, che, arraffato il diplomino, si candiderà al ruolo di Ds. I suoi requisiti? L’incompetenza. Questa è la caratteristica fondamentale per avere il posto fisso in questa sottomarca di Società. Sartori? Sarebbe una scelta intelligente. Quindi scordiamocelo. Chi ha il diavolo in corpo è un pendolo che oscilla tra la rabbia e la frustrazione.

Come definire un presidente del Milan che ringrazia costui?

Dunque, Scaroni ringrazia la Procura di Milano. Bravo! Fai bene a stimare l’ottimo procuratore Viola, che si batte per ripulire le curve di Inter e Milan dai delinquenti. Ti sfugge, però, un dettaglio. Tutti sappiamo che in ogni curva ci sono dei violenti che imbastiscono loschi affari. Ma quella dell’Inter, a differenza della nostra, era collusa con la dirigenza nerazzurra. Capisci la differenza? I tuoi neuroni riescono a fare le corrette sinapsi? In corpo non hai certo il diavolo, ma vedi di ripulire il cervello dalla segatura. In procura si tende a mescolare le due posizioni, per gettare il fumo negli occhi. Tu ringrazia pure il buon Viola, grande tifoso cartonato. Uno, se l’intelligenza non ce l’ha, non se la può dare. Io ti ricordo semplicemente che su di noi pende ancora un’interminabile indagine riguardo alle ombre sul cambio di proprietà. Eh, non si sa bene se siamo di Elliott o di RedBird. Se fossimo ancora di Elliott, avremmo ingannato la Figc, che deve sapere, perbacco, per vigilare da par suo sull’ effettiva proprietà di un club. La procura non ci molla. Continua a indagare. Chissà quando, bontà sua, finirà la sua opera meritoria. Bene, hai presente Grand Tower e Lion Rock? No. Cosa vuoi sapere tu. Te lo spiego io. L’iscrizione degli Orrendi ai campionati è stata garantita da una lettera di patronage di Grand Tower, Società che possedeva il 68% delle azioni dell’Inter. Grand Tower aveva una discutibile solidità finanziaria, non avvalorata dalla pubblicazione dei suoi bilanci. L’unico venuto alla luce dopo anni, quello del 2021, presentava un deficit di 600 milioni. Capito? Il suo 68% rappresentava il pegno dato in garanzia da Zhang a Oaktree per il prestito. L’altro 31%, al netto dei piccoli azionisti, era, o per meglio dire sembrava fosse, di Lion Rock. Però, mistero dei misteri, Oaktree escute non il 68% ma il 99% delle azioni. Dov’è finita nel frattempo la quota di Lion Rock? Bah! Quien sabe? E la Figc che deve vigilare sulle proprietà? Nulla sa. Nulla le interessa sapere. La procura di Milano si guarda bene dall’aprire un’inchiesta, nonostante il preciso e corretto esposto di Jdentità bianconera. E tu la ringrazi , somaro? Lascia che sia la Banda degli onesti a ringraziare procura, Covisoc e Figc! Loro ne hanno ben donde! Noi no! Chi ha il diavolo in corpo, ribolle per queste evidenti nefandezze. E non vede l’ora che vengano punite. Chi non ce l’ha, ringrazia la procura e pensa invano da anni e annorum a uno stadio da costruire, eventualmente, con gli Orrendi.

Mamma mia, che razza di presidente abbiamo! Vado in prestito da Totò. Lei è un cretino! Si informi. Si convinca. Cambiamo argomento, dai. Con tutto quello che mi sconquassa  dentro, con il mio diavolo in corpo, non riesco a concentrarmi sulle questioni di campo. Eppure con l’Udinese abbiamo giocato una partita buona, anche se da prendere con il beneficio di inventario. Difesa a 3, con Theo e Jimenez a fare i quinti. A me sembra che con questo sistema i 5 giocatori difensivi vengano schierati in modo adatto a sfruttare le loro caratteristiche. Io spero che Conceiçao metta la stessa formazione con l’Atalanta. Il risultato non mi interessa, ma avrei un pizzico di curiosità verso la partita. Senza illudersi di aver trovato la panacea, potremmo vedere in campo qualcosa di sensato. E finalmente un undici confermato. Poi, se si giocherà male e torneremo a prendere imbarcate, amen. Complimenti, papà Theo. Dipendesse da me, farei di tutto per cercare di recuperarti ai tuoi livelli. Preparerei subito il rinnovo per te e per Magic. Non so come si possa pensare ad un Milan competitivo, prescindendo da voi due e da Rafa. Dovrò imbufalirmi pure quest’estate e magari rischierò la querela, perché io, che ho il diavolo in corpo, non ne posso più di scelte sciagurate che distruggono il Milan. Mi fa male veder giocare Pierre con la maglia bianconera. Vorrei una gestione della squadra come Dio comanda. Con un Dt, un Ds e un allenatore competenti. Vediamo cosa mi combinano i diavoletti con la Ternana. Mi viene in mente il diavoletto di Cartesio. Si tratta di un oggetto cavo, che, per questioni puramente estetiche e giocose, assume la forma di diavolo. E ai milanisti la cosa piace. Ma potrebbe trattarsi anche di un flaconcino senza tappo o di altre cose analoghe. Se lo si mette a testa in giù in una bottiglia di plastica contenente acqua, galleggia. Ma, se si preme sulla bottiglia, va a fondo. Infatti l’acqua entra nel diavoletto e fa aumentare il suo peso, che diventa maggiore della spinta di Archimede. Così il povero diavoletto affonda, per poi riemergere, quando cessa la pressione sulla bottiglia. Ecco, la pressione di certe manacce usurpatrici ha fatto affondare il mio Milan. Come posso sperare che chi tanto male ha fatto possa rinsavire? Una cosa, comunque, posso fare. Non arrendermi, perché ho il diavolo in corpo e …. Je suis Paolo Maldini.

Chiara

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Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.