Il pendolo di Foucault

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E’ arrivata l’Epifania, che tutte le feste si porta via .E io sono qui, con i miei rimorsi culinari. Non ho paura della bilancia. Mi limito ad ignorarla. La tratto con una dignitosa indifferenza. Quella dignitosa indifferenza che vorrei tanto avere nei confronti del Milan. Ma il Milan non è una bilancia. E’ un pezzo di cuore. I miei umori calcistici sono variabili. Passo dalla delusione alla tristezza. Dalla rabbia alla frustrazione. Mi viene in mente il pendolo di Foucault. Il Fisico francese, facendolo oscillare dal Pantheon di Parigi, dimostrò che la Terra ruota intorno a se stessa. Il piano di oscillazione di un pendolo, infatti, è costante. Bene, allora quell’enorme pendolo avrebbe dovuto tracciare sempre le stesse traiettorie. Invece tracciò linee diverse, che tornarono alla condizione iniziale dopo poco più di 32 ore. Siccome il piano di oscillazione non cambia, è la Terra a ruotargli sotto. Fossimo al Polo la rotazione verrebbe completata in un giorno. All’equatore, invece, la traiettoria sarebbe rimasta la stessa. Ecco, io mi devo trovare all’equatore, perché l’oscillazione del mio umore rimane costantemente sul negativo andante. Società, vedi di cambiare la mia latitudine, facendo qualcosa che mi induca anche ad un briciolo di ottimismo.

Il fatto è che i miei sogni vengono realizzati dagli altri. Gli Orrendi prendono Godin. Non mi interessa che abbia 33 anni. Lui ha l’esperienza, la capacità di stare in campo, la cattiveria agonistica che servono ad una squadra per darle un quid in più. Era stato accostato anche a noi…Va bene. A centrali difensivi non siamo messi male, se recuperiamo Caldara. E’ a centrocampo che dobbiamo intervenire. Ok. Gli Orrendi sono all’assalto di Barella, un ragazzo su cui avevo messo gli occhi da tempo. Ramsey, un altro parametro zero che mi sarebbe piaciuto, andrà ai Gobbi. Noi? Eh, siamo avviluppati dai tentacoli del FPF. E il solco profondo che c’è con le altre si dilaterà. Solo qualificandoci per la Champions, potremo riscattare Higuain e Baka. Leo dixit. E a Giugno scatta pure l’obbligo di riscatto per Kessie. Figuriamoci se potevamo imbarcarci ora in operazioni del tipo Godin e Ramsey. Figuriamoci se posso sognare Barella. Eppure c’è qualcuno che, senza pudore, continua a parlare di Milinkovic Savic… Qualcosa, comunque, dobbiamo fare nell’immediato , per cercare di raggiungere questa benedetta Champions. Cosa? Questo è il punto. Dopo le dichiarazioni di Leo, simili al “ Se non esce nessuno, non entra nessuno” , temo che passeremo al canonico: “ Siamo a posto così.” Elliott, Leo, Paolo, Ivan, scusate, ma che me ne faccio io di voi? Mi sforzo di avere pazienza, dai.

Benvenuto, Lucas.

Che Fabregas sia andato al Monaco mi fa solo piacere. Non schiferei Duncan, che mi sembra un ragazzo veloce e pimpante. Il problema è sempre lo stesso. Come vogliamo giocare? E che tipo di giocatore è Paquetà? Io non lo so. La faccenda grave è che mi sembra non lo sappia nemmeno Gattuso, a giudicare dalle dichiarazioni in cui diceva che dovrà capire come impiegarlo. Non ha parlato con Leo prima dell’acquisto? Bah! Rino, condivido con te e pochissimi altri un debole per Calha. Però, se me lo schieri sempre fuori ruolo, puoi tranquillamente lasciarlo in panchina, eh! Già lui non è, per usare un eufemismo, in una forma straordinaria. Inserirlo a sinistra a centrocampo o nel tridente, assegnandoli pressanti compiti di copertura, significa non mettere il giocatore giusto nel posto giusto. Paquetà è una mezz’ala sinistra e tu vuoi fare il 4-3-3? Bene. Fatti comprare una punta esterna e lascia fuori Hakan. Paquetà deve giocare più avanti? Ok. Fa’ il 4-2-3-1. Metti Calha al centro, prendi Duncan per la rotazione nei 2. Io temo , da quel che ho sentito da qualcuno, che Paquetà sia un simil trequartista. Spero proprio di no, anche se ormai ho paura pure dell’acqua tiepida. Fosse vero, Leo, che senso ha prenderlo, quando hai sulla panca uno che con il trequartista non vuole giocare? Non può essere vero, dai. Staremo a vedere. Le mie sensazioni, purtroppo, non sono positive. Voglia il cielo che mi sbagli.

Ci si accorge ora che in Arabia Saudita le donne vengono un tantinello discriminate. Ci sono parti dello stadio in cui è vietato loro entrare, anche se accompagnate, come in altri settori, da un uomo. Però da poco tempo possono guidare, eh! E, notizia recentissima, ora il giudice che concede il divorzio al marito deve comunicarlo alla moglie. Ci si può stupire ed accusarmi di Islamofobia, pure questo reato hanno inventato, se a me l’Islam repelle? La sharia è una vergogna e io lascio gustare ad altri le delizie del multiculturalismo. Però pecunia non olet. E non solo nel calcio. Anzi! Giusto pretendere dal calcio un segnale forte? Al di là dell’ipocrisia di tanta gente, ci sono molte persone che credono nei valori. Certo, sarebbe bellissima una decisa presa di posizione di Lega e FIGC. Una rivolta ideale molto più significativa e incisiva dei segni rossi sulla faccia. Ma non credo sia fattibile. Tanto più con i Mondiali già assegnati al Qatar. Troppi gli interessi in gioco, purtroppo. E, per dirla tutta con spietata sincerità, penso che , se uno sceicco prendesse il Milan e lo facesse vincere, io potrei anche turarmi il naso. Lo so. Non ci faccio una gran figura. Ma non mi lascio spaventare dalla verità. Per brutta che sia.

A fine anno mi sono trasferita nella seconda casa che ho a Varano de’ Melegari, il paese di mio marito. Lì ho difficoltà con Internet. Sono riuscita faticosamente ad inviare i pezzi e a scorrere solo pochi commenti. Li leggerò, comunque, oggi. Ho sbirciato, prima che cadesse la linea, quello di John Gilbert. Mi diceva che, secondo lui, sono parziale con Gattuso. Parziale in entrambe le accezioni del termine. John, io non sono prevenuta contro Rino. Tutt’altro. Speravo tanto che fosse un buon allenatore. Lo desideravo con tutta me stessa. Come si fa a non volergli bene, dopo che per tanti anni è stato l’anima del Milan in campo? E i 70 punti ottenuti nell’anno solare sono un buon bottino. Come li abbiamo conquistati, però? Senza gioco e con una sofferenza infinita. E abbiamo rimediato pure delle figure barbine. Mai abbiamo saputo gestire una partita in tranquillità, risparmiando energie. Mai! Colpa della rosa scarsa? Io non lo credo. Ci sono squadre ben più scarse di noi che giocano meglio, perché i calciatori vengono impiegati nei ruoli giusti. Sanno come muoversi e cosa fare. Si vedono cenni di schemi, triangolazioni, sovrapposizioni, movimenti senza palla anche in Spal e Empoli. Noi ruminiamo un calcio lento e asfittico, intriso di passaggi laterali e all’indietro. Rarissimamente cerchiamo di recuperare palla in avanti, preferendo retrocedere e tentare di interporci sulle linee di passaggio. La nostra organizzazione di gioco offensiva è davvero offensiva solo per gli occhi di chi guarda. Palla a Suso e speriamo bene. Io non amo particolarmente Jesus. Lo ritengo un buon giocatore, non certo un campione, che condiziona il modulo della squadra e rallenta le operazioni. Ma se, assente lui, l’allenatore fa comunque il 4-3-3, vuol dire che conosce solo questo modulo. Con le due punte ha giocato qualche volta di malavoglia, retrocedendo Calha e Suso a mezze ali. Difficile trovare equilibrio e la linea di fondo con questo assetto. Siamo prevedibili e non riempiamo l’area, ha detto. E tu che ci stai a fare, allora? Per questo non mi piace Gattuso. Per questo sono pessimista. Ha ben voglia di girare il Pendolo di Foucault. Però, se l’allenatore rimane lo stesso e non prendiamo rinforzi, noi non possiamo certo girare a dovere sul rettangolo verde. Fonti autorevoli affermano che Rino si giocherà sul campo la riconferma per la prossima stagione. Spero sia solo una bugia detta con uno scopo comprensibile. La Società dovrebbe avere in testa un concetto. A Giugno occorre qualcuno che sappia insegnare calcio, valorizzare la rosa, suggerire la tipologia di giocatori da acquistare in funzione di una chiara idea di gioco. Dipendesse da me, starei già parlando e progettando in segreto con chi so io. Magari lo stanno facendo, dai.

Borini non diventerà Cinese. Ma va? Montolivo ci resterà sulle croste fino alla fine del maledetto cadeau graziosamente elargitogli dall’amico Condor. Giusto per avvelenare i pozzi. I nostalgici del Giannino non la finiranno di rompere le scatole, suonandogli la grancassa. Una Società forte non avrebbe dovuto risolvere in un modo o nell’altro quella ciofeca di contratto? Bertolacci? Vedremo. Paquetà? Un ragazzo giovane ha bisogno di trovare un buon ambiente e un allenatore capace, per esprimersi al meglio. Foucault, il tuo pendolo ruota, sì. Ma molto meno velocemente, anche ai Poli, rispetto ai miei ammennicoli. Adesso ci aspettano la Samp, una squadra che sa giocare al calcio, e i Gobbi. Poi la ripresa del campionato. Aiutoooooooo!!!!!!!! Forza Milan!

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Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.