Il profumo

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Ehi, ragazzi, lo sentite il profumo d’Europa? Io sì. Ed è un profumo inebriante. Che bel Milan all’Old Trafford! Ancora in piena emergenza. Ancora decimati. Ancora non domi. Come si fa a non essere orgogliosi di questa squadra? Certo, la pratica “ qualificazione impossibile” deve ancora essere evasa. Nessuno si illuda. Però… Quando ho visto Kjaer segnare proprio nella porta dei sogni, sono esplosa in un urlo di pura felicità. Intendiamoci, neanche nel pre mi catturano le suggestioni del passato. Gli occhi di Sheva prima del rigore, le magie di Kakà sono gemme custodite nello scrigno dei ricordi. Non c’è paragone tra questo Milan, uno studente impegnato ad applicarsi per diventare grande, e quello che stava sulla vetta del mondo. Questo Milan è inferiore, e di parecchio, a quello. Ma noi lo amiamo allo stesso modo. Abbiamo chiuso il dolorosissimo capitolo del Giannino, con i suoi lunghi e penosi strascichi. Dobbiamo riprendere a scrivere la nostra Storia. Inciampi linguistici, sgrammaticature sono inevitabili, dopo essere caduti tanto in basso. Il nostro amore per la maglia non è mai stato messo in discussione. Ora palpitiamo anche per chi la indossa.

Nella brezza che agita le nostre bandiere si inserisce un gradevole profumo di presente che sa di futuro. E guardare al passato non fa più così male. Mi viene in mente la Vanoni. E’ uno di quei giorni che ti viene la malinconia e fino a sera non ti passa più…. E non c’è niente di più triste in giornate come queste che ricordare la felicità, sapendo già che è inutile ripetere : “Chissà? Domani è un altro giorno, si vedrà.” Quanti giorni abbiamo passato così? Un numero infinito. Adesso non dico che possiamo avere certezze. Però questa è una stagione che ti fa annusare il profumo della speranza. La batosta spezzina ci ha lasciato tramortiti, disorientati, frastornati. Inutile negarlo. Dal vicino, splendido golfo dei poeti emanavano effluvi sgradevoli, che la brutta sconfitta nel derby accentuava. Cosa è successo, si chiedevano gli spaventati cuori rossoneri? Situazione di infinita emergenza, senza soluzione di continuità. Certo, la Dea Eupalla non ci vede di buon occhio, come ha dimostrato anche il sorteggio Uefa. Ma una tale sequenza di infortuni rende difficile addebitare tutto solo alla malasorte. Ci siamo avvicinati alla trasferta di Roma impauriti, alla: “ Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie.” Splendida la risposta della squadra. Purtroppo, però, altro infortunio del sanremese Ibra e di Rebic. La smettano di rompere le scatole con i i rigori. Certa gente la prenderei a calci nel sedere. Mi ricordo un tipo che diceva: “ Non ho mai ucciso nessuno, ma ho letto con piacere alcuni necrologi”. Aveva ragione. Regresso con l’Udinese. Pareggio rocambolesco all’ultimo secondo, dopo una brutta prestazione. E poi la trasferta di Verona. Brrrrr!!!!!!!Agli indisponibili si aggiunge anche Theo. Basta, maledizione al secchio! Insperata, bellissima, meritatissima vittoria al Bentegodi. E vai! Purtroppo gli Orrendi in serata regolano di stretta misura la Dea. Pazienza. Almeno l’Atalanta resta a 7 punti, dai.

Si profila all’orizzonte la gara col Manchester. Qualche speranza di recupero su Theo e Rebic. Ma i due ragazzi restano a casa. Giusto così. Inutile rischiare. Domenica arriva il Napoli. Certo che ci tengo alla Uefa League. E come! Con la squadra al completo e in condizione, in stile Orrendi, me la sarei giocata senza paura. Ma…. Speriamo di non fare brutta figura all’Old Trafford. Anche loro hanno qualche assenza. Nel frattempo guardiamoci i Gobbi, che, proprio in termini di Old Trafford, evocano ricordi fantastici. Eh, se c’era Nevdev…Peccato. E’ comunque inutile farsi illusioni di stampo lusitano. Faranno un boccone del Porto. Ma il profumo di Champions, secondo me, per loro resta lontano. Mi sembra la Juve più debole degli ultimi anni. Ehi, i Portoghesi vanno in vantaggio su un rigore ingenuamente causato da Demiral. Be’, c’è tutto il tempo per recuperare. Quel gol segnato da Chiesa nel finale pesa come un macigno sulla qualificazione. E Chiesa qui ne segna addirittura 2. Considerato che uno sprovveduto giocatore del Porto si è fatto espellere giustamente, il mio rapporto con la partita finisce qui. La sorte è segnata. Io vado a letto e mi guardo un film. Che devo fare? Non vi dico il gioioso stupore con cui accolgo l’entusiasta telefonata del mio amico Umberto. Lui è ancora provato da quei lunghi minuti di recupero del secondo supplementare. Io no. Giro subito su Sky e mi godo il gol del 2 a 2. Mi ricorda quello che prendemmo noi a Parma con Montolivo nelle vesti di CR7. Guarda un po’ che bella sorpresa. Sorrido perfidamente e ammicco a una notte diventata davvero bella.

Sei meraviglioso, Presidente.

L’attesa della partita si consuma in modo sereno. La vittoria nostra a Verona e quella dei Gobbi a Torino giovano al mio umore. Visto che non siamo cattivi? La Juve ha vinto e noi siamo felici. Approvo la formazione. Dai, ragazzi, vediamo di non fare brutte figure. Giochiamo con lo spirito e la compattezza di Verona. E poi accada quel che accada. Arrivano le 19 e io sono lì davanti alla Tv. Forza Milan! Leao scatta da solo verso la porta e segna. Non sussulto, perché ho subodorato il fuorigioco. Cross loro verso il limite della nostra area. Tomori sbaglia il tempo dell’intervento. Martial controlla di petto e tira. Donnarumma alza oltre la traversa. Rimessa laterale in attacco per noi. Palla lanciata verso Kessie. Frank controlla di pancia e tira! Gooooollllll!!!!!!!! Meraviglioso! Sìììììììììì!!!!!!!!!!!! Ma c’è il Var. Cos’ hanno da rompere le scatole? E’ tutto regolare! Dicono ci sia un fallo di mano che io non vedo neppure nel replay. Mah! Gol annullato e imprecazioni a raffica da parte mia. Hanno cancellato un capolavoro. Bella azione nostra innescata da Brahim. Krunic è in area! Tira debolmente sul contrasto del difensore. Ripartiamo benissimo! Palla a Saele che entra in area e tira! Respinge il portiere. Corner per loro. La spizzano verso il secondo palo. Donnarumma si fa superare dalla palla. Arriva Maguire che colpisce il palo da zero metri. Brrrrrrrrr!!!!!!!!! Incredibile. Mi ero sentita persa e condannata a uno svantaggio immeritato. Finisce il primo tempo.

Il mio Principe azzurro.

Io sono soddisfatta. Ho visto il Milan corto, attento, compatto di Verona. Ci hanno graziato nell’unica nostra sbavatura difensiva. Nel complesso abbiamo giocato meglio noi di loro. Scusate se è poco. Non riesco ancora a digerire quello splendido gol annullato a Kessie in modo molto dubbio. Speriamo di continuare a reggere bene nella ripresa. Si ricomincia! Fanno un cross da posizione centrale sulla trequarti. Un di quelli che sui manuali di calcio ti dicono di non fare, perché sono inutili. Troppo grande il vantaggio del portiere e dei difensori, che possono guardare la palla di fronte. Invece Diallo segna di testa. Sbaglia Tomori che se lo lascia sfuggire alle spalle? Sì. Ma Donnarumma si trova a metà strada. Non esce e non sta in porta. Il suo comportamento è tutt’altro che irreprensibile. Mamma mia, che polli siamo stati. Pazienza. Retropassaggio corto di Calabria per Donnarumma. Davide rimedia, andando a deviare in angolo sull’attaccante che si era fiondato sul pallone. Adesso vediamo di non sbracare, eh! Brahim fila via bene. Si presenta al limite! Il tiro viene contrato da un difensore. Corner per noi. Respingono di testa. Calabria la svirgola. Svirgolano anche loro. Palla nostra. Dentro per Kessie! Tiro! Il portiere devia in angolo. Bellissimo cross di Calabria! Si avventa Krunic di testa! Fuori. Noooo!!!!!! Mamma mia, che occasione. Grande spavento! Uno di loro la mette fuori in prossimità del secondo palo. Brrrrrr!!!!!!!!! Vedo Davide a terra. Brividi gelidi mi scendono lungo la schiena. Il ragazzo deve uscire. Kalulu e Casti sostituiscono lui e Brahim. McTominay abbatte Krunic vicino al limite della loro area. Giallo! Sarebbe il secondo. Niente. Ma va’ a da’ via i ciapp, va’! Non la prendo bene. Pierre, devi affinare la tua tecnica sui cross. Impara da Calabria, che ha fatto progressi davvero notevoli nell’esercizio specifico. La partita volge alla fine. Tre minuti di recupero. Leao se la sbriga bene, circondato da un nugolo di difensori. Guadagna un angolo. Krunic dalla bandierina. Testa di Kjaer. Gooooooooollllllll!!!!!!!!!!! Sìììììììììììììì!!!!!!!!!!!!!! Abbiamo raggiunto un meritatissimo pareggio. Sono troppo felice! Il loro portiere ha sbagliato? Sì, perché il nostro?

Ragazzi, nel nostro piccolo abbiamo compiuto un’impresa. Ma allora si può sognare nel Teatro dei sogni! La squadra mi è piaciuta. Kessie è stato come al solito monumentale. Ho visto un grande Calabria. Kjaer sembra tornato in buone condizioni. Impeccabile la sua prestazione. Tomori ha commesso un paio di errori? E allora? Mi è piaciuto un sacco. Incredibile quel suo recupero a strappar via la palla all’avversario sulla linea di fondo. Niente storie. Riscattiamolo! Bravissimo Krunic. Ha ripetuto la bella prova di Verona. Non dico che sento profumo di Quarti. Sarebbe troppo. Ma la qualificazione ora non è più un’utopia. Il Profumo è un curioso e inquietante libro di Suskind, che mi ha lasciato un po’… così. Meglio pensare alle due gocce di Chanel numero 5 di Marilyn. Ora c’è il Napoli. Da Lunedì ci concentreremo sul Manchester. Questa Uefa League mi attizza un sacco. Domenica è vicina e la partita con gli Azzurri è troppo importante. Loro saranno riposati e Gattuso ha recuperato quasi tutti i titolari. La nostra solita fortuna. E noi? Come stanno Theo e Rebic? E Calabria? Il profumo di vittoria è davvero inebriante. Speriamo non si disperda malinconicamente nell’aria di una serata Marzolina. Milan, sei stato davvero bravo. Forza Milan!

Chiara

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Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.