Il riccio e la spazzola

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E meno male che abbiamo vinto! Altrimenti, invece che incazzatella assai assai, sarei furibonda. Giampa, il mio idillio con te è finito. Chiuso! Ti chiamerò JP, come facevo con Meersserman, un luminare della medicina che mi stava più che discretamente sulle scatole. Poco importa fosse Pierre e non Paul. Insomma, una ti accoglie alla grande. Pensa che finalmente sia arrivato un allenatore. Ti professa amore e poi si ritrova con un Milan gattusiano. Anzi, peggio. Per Rino l’imprescindibile della squadra era uno solo: Suso. Per te sono due: Suso e Castillejo. Facciamo progressi! Dice il saggio: “ Se tutti gli allenatori ti fanno arrabbiare ed esprimono un gioco vomitevole, non sarà colpa loro ma della squadra.” Col cappero! Lo so anch’io che la nostra rosa non è il massimo e che la Società ha le sue grosse colpe. Però, tra questo e vedere la solita, nauseabonda melassa , le solite scelte ad minchiam, ci deve pur essere una via di mezzo. Nella mia ingenuità pensavo: “ Continuando con Gattuso , mi rovinano pure Piatek. Vedrai che vendono Suso e andiamo di 4-3-1-2, con un progetto che avrà finalmente un senso logico.”

JP, non ci siamo!

Risultato? Suso da trequartista fa cose egregie, ipse dixit. Poi si accorge che forse non è il caso. Prova Paquetà lì, no? Certo che no! Bisogna mettere il campione spagnolo nelle condizioni di rendere al meglio. Quindi si cambia modulo. Fuori Piatek, che ha movimenti da prima punta. Dentro Andrè Silva, che deve partire a sinistra, e Castillejo falso nueve. Geniale! Paquetà? In panca. Bontà sua, mi schiera Bennacer e Kessie. Grazie, JP! Io mi ero ripromessa di avere tutta la pazienza del mondo con te. Mi aspettavo, però, che tu mi schierassi una squadra sensata. Potremo perdere anche con squadre non irresistibili , perché noi cercheremo di fare la partita e gli altri ci colpiranno in contropiede. Perderemo con chi è decisamente più forte di noi, ma giocandocela a testa alta. Col cappero! Il solito minestrone con gente che va ai due all’ora, mi propini. La solita, stucchevole rete di passaggi all’indietro che tanto mi facevano vomitare. Dipendesse da me, ti ti esonererei subito, JP. Per metterci chi? Semplicemente una persona di buon senso. Ranieri, per esempio. Che delusione tremenda! E anche tu, Zvone…. Mi ero affidata a te con una fiducia ed un entusiasmo immensi. Invece…. Pure tu sei innamorato di Suso? Non hai niente da dire a Giampaolo? Che penoso l’inutile trascinarsi della faccenda Correa.

Un esordio di campionato con il botto. In 185 minuti abbiamo effettuato la bellezza di una conclusione in porta. Meno male che mi sono un po’ emozionata con il fuoco di fila di occasioni nel finale. Piatek, comunque, è davvero sfortunato, eh! Vedi, JP, a me il ragazzo piace molto. A te no. Mi libererei di te. Non di lui. Maledizione al secchio, rivivo gli stessi pre partita gattusiani. Sono frustrata e demotivata. Neanche mi interesso di formazione. Non seguo le tue conferenze stampa, perché le tue parole demenziali mi fanno imbufalire. Adesso tiri fuori la storia dei giocatori alti che non ti vanno. Hanno preso Leao e tu, ovviamente, non ce lo fai mai vedere. Com’era la faccenda degli acquisti condivisi tra allenatore e dirigenza, alla quale io credevo? Una bufala! Avevo ben altre aspettative. Questo è un incubo. E non ditemi che è giusto puntare su Suso in mancanza di meglio. In fondo è l’unico che fa qualcosa. Suo il cross per Calha. E’ vero, per carità. Ma io impazzisco. Posso fondare una squadra su un giocatore, cercando di adattarla alle sue caratteristiche, se questo è un campione. Altrimenti no! Me ne frego se fa sporadicamente una buona giocata, perché indubbiamente possiede doti tecniche. Non pago il dazio di un gioco sempre rallentato e del sacrificio di altri in fase di copertura. Avrei corso volentieri a pieni polmoni per Rivera. Non per Suso! Va bene, sarò io a non capire niente di calcio. Non ditemi, però, di dedicarmi all’uncinetto o ai ferri da maglia, perché non tratto proprio il prodotto.

In un tempo sempre più remoto il Milan era il ponte che mi permetteva di passare dalla riva del mio monotono tran tran quotidiano alla sponda del sogno, della fantasia. Ormai da una vita mi appoggio al mio quotidiano per fuggire dal Milan, al di là di pochi momenti di speranza, di euforia, poi sempre rivelatisi una mera illusione. E qualche episodio divertente me lo ritaglio, eh! Per esempio, il mio piccolo mostro juventino mi chiama. E’ disperata. I capelli, che stava asciugando, si sono aggrovigliati nella spazzola. Non c’è modo di districare il groviglio. A me scappa una risata. Non riesco proprio a trattenerla. Lei si arrabbia ancora di più. Le racconto la faccenduola del riccio che, scendendo dalla spazzola, disse: “ Tutti possono sbagliare.” Ancora peggio. Mi manda a quel paese. Telefona in farmacia, dicendo che è bloccata da un attacco di dissenteria. Le sembra più dignitoso riferirsi a questo che al piccolo incidente in cui è incorsa. Io, vista l’inutilità dei nostri sforzi, propongo la soluzione che mi sembra più logica. Tagliare qualche ciocca di capelli. La mia idea viene furiosamente respinta con perdite. Interviene il mio Orrendo. Dopo un piccolo conciliabolo, prende in mano la situazione. Si arma di una pinza e tira via uno a uno gli spuntoni della spazzola. Finalmente la tapina è libera. “ Elisa, il riccio ci mise molto meno a scendere dalla spazzola, eh!” Lei è talmente felice che non mi inveisce contro. JP, tu mi sembri un riccio che è salito su una spazzola e, ignaro del suo errore, non pensa a disimpigliarsi. Vengo io a darti una mano?

C’era tanto tempo per il Mercato, dicevano i nostri dirigenti. Adesso siamo agli sgoccioli. Abbiamo ceduto, in qualche modo, Laxalt, tenendo quel bradipo di RR. Cosa mi aspetto dall’ultimo giorno? Niente. Che non mi dicano, però, “ Siamo a posto così”, per favore! Capisco i problemi di bilancio. Ma ci sono scelte come la beatificazione di Suso e la fiducia in Castillejo che mi lasciano perplessa. Il Condor distratto pestava delle…. merle. Questi, invece, …. delle merlacce. Apprendo in questo momento del (quasi) certo scambio di prestiti con diritto di riscatto tra André Silva e Rebic. La cosa mi andrebbe anche bene. Voglia il cielo che il ragazzo sia di veloce apprendimento. Spero tanto nel recupero di Theo durante la sosta. Gradirei veder giocare Piatek e Rebic/Leao con Paquetà trequartista. So che è un’utopia. Messi come siamo, mi fanno paura tutte le partite. Anche quella con il Verona. Figuriamoci il derby… Il Napoli regala una rocambolesca vittoria ai Gobbi, dopo aver miracolosamente recuperato tre gol. Mah! Tanto, tra Gobbi e Orrendi, non saprei chi preferire per lo scudetto. Quasi quasi i primi. Per noi mai un allenatore normale, eh! Mai! Solo scienziati con le loro fisime. La compravendita dei giocatori non soddisfa? Ci rifacciamo con quella dei dirigenti. Qui non badiamo a spese. Datemi un martello, cantava Rita Pavone. Datemi una spazzola, dice la nostra Società. Troveremo sempre qualche riccio credulone che ci casca. Io in primis. Che amarezza.

Chiara

P. S. Sinisa, sei un Grande!

P.P.S. Un abbraccio forte forte a Luis Enrique.

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Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.