Che botta, ragazzi. Sono ancora stordita. Fatico a radunare idee che mi girano per la testa più fiacche dei nostri giocatori al Grande Torino. Matati dal Toro. Infilzati a puntino. Senza pietà. Dove sono finite le mie speranze, i miei sogni? Dove sono le pulsioni che mi agitavano dentro, infuocate dalla parole di Maetrazzi e Moratti? Che Domenica del cappero! Orribile. Tremenda. D’altra parte è inutile e dannoso fare tragedie. Non importa se ora siamo come un tappeto liso, frusto. Bisogna reagire. La vita insegna che, di fronte alle batoste, c’è un’unica cosa da fare. Andare avanti. Non mi aspettavo una partita del genere. Non do la colpa a Leao, reo di essersi mangiato due gol all’inizio. Certo, il secondo errore va al di là anche del clamoroso. Interferenze astrali negative? Ma dove sta scritto che una squadra, dopo aver sprecato un paio di ghiotte occasioni, debba sparire dal campo? Mentre scrivo, ho una compagna indesiderata: l’amarezza. Eppure la settimana che ci porta alla sfida di Torino è piena di uno “ spirto guerrier ch’entro mi rugge” Ve la racconto.
Ho una paura tremenda della trasferta a Zagabria. Come sempre storco il naso davanti alla formazione. Secondo me con il trequartista offensivo e l’esterno alto a destra siamo troppo sbilanciati. A maggior ragione con Tata in porta e una difesa i cui interpreti non sono in condizioni splendide. Me la devi proteggere, irrobustendo il centrocampo, Stefano. Parole al vento, more solito. Tant’è…. La rotonda vittoria, che si fa un baffo dei miei timori, mi rinvigorisce. E comincio ad aspettare con un po’ di acquolina in bocca la gara di Torino. Non è certo facile. Però….. Riuscissimo a far bottino pieno, poi ci aspetterebbe una giornatina di campionato davvero interessante. Il Salisburgo? Ci penseremo da Domenica notte. Ridacchio alle dichiarazioni del genio Materazzi. In fondo ha ragione, dai. Siamo intellettualmente onesti. Ci sono prove inoppugnabili. Loro con Calha hanno vinto lo scudetto. Noi, senza, l’abbiamo perso. O no? Mi imbestialisco con Mo…ratti. Ehi, Signore del gesto dell’ombrello, guarda che il Milan è stato solo derubato. E, per di più, punito dalla cosiddetta giustizia sportiva. E voi, banda degli onesti, siete dei prescritti. Mi imbufalisco anche per la collocazione della Supercoppa. Tra le trasferte di Lecce e Roma con la Lazio per noi. Tra le comode partite casalinghe con Verona e Empoli per loro Grrrrr!!!!!! E gli Ottavi di Coppa Italia? Naturalmente, come sempre, gli Orrendi giocano il giorno prima a S. Siro. Giusto perché noi possiamo poi esibirci su un campo disastrato e pericoloso. Grrrrrrr!!!!!!! E poi uno si chiede perchè io odi la banda degli Onesti. Ma perché la nostra Società non batte mai ciglio di fronte a questi magheggi? Siamo i più cretini noi?
In tutto questo, forse anche per una sorta di deformazione professionale, mi viene in mente l’esperimento della doppia fenditura, che dimostrò il comportamento ondulatorio degli elettroni. Lanciando dei corpuscoli contro una barriera con due fenditure, uno si aspetta di rilevare sullo schermo posto dietro due “macchie” distinte in linea con i fori. Invece non è così. Sullo schermo compaiono frange diffuse chiare e scure. Perchè? E’ il classico fenomeno dell’interferenza, che può essere costruttiva ( frangia scura) o distruttiva ( frangia chiara). Avete presente il mare? Si vedono in lontananza delle onde. Quando arrivano sulla spiaggia possono diventare dei cavalloni oppure smorzarsi. Questo dipende dal fatto che interferiscano in maniera costruttiva o distruttiva con le onde di reflusso della risacca. Ecco, per noi solo interferenze negative. In campionato l’anno scorso è capitato di tutto con fuorigioco geografico, gol di mano, fischio a favore atto ad annullarci un gol. Loro? Doppio furto a Torino. E ti raccomando la Champions. Dico solo che Siebert ha voluto emulare Cakir. Che dire del sacrosanto rigore negato al Barcellona per un fallo di mano di Dumfries sfuggito Vincic, lo stesso che con la collaborazione del Var riuscì ad annullarci un gol a Manchester per una mano di Kessie non vista da nessuno? A me sembra che per noi e gli Orrendi ci siano trattamenti, anche mediatici, differenti. Una sorta di doppia fenditura che porta inteferenze distruttive per gli uni e costruttive per gli altri. Interferenze? Be’ ci sono state pure InterFirenze. O no?
Scaccio questi pensieri, perché non voglio farmi il sangue cattivo. Non mi scalfiscono per nulla le vittorie degli altri. Me le aspettavo. Mi stupisce la sconfitta interna della Lazio con la Salernitana. Ma ora sono concentrata solo su di noi. La formazione? Come al solito non mi piace. Voglio 3 centrocampisti, maledizione al secchio! C’è pure l’aggravante del turno di riposo concesso a Bennacer. Certo, Isma e Sandro sono sottoposti a un lavoro massacrante, dovendo reggere il peso di un centrocampo in cui si trovano in inferiorità numerica rispetto agli avversari. Devono poter rifiatare a turno. Ma aiutarli con un terzo centrocampista, no? Siamo obbligati a giocare con il trequartista e l’esterno alto di destra? Non potremmo rinunciare all’uno o all’altro? Io lo farei, vedendo la difesa in difficoltà e schierando oltretutto Tata in porta. Anzi, giocherei pure a 4. Non voglio discutere sul valore dei giocatori. Non potendoci permettere certe spese, dobbiamo puntare su scommesse e non su gente pronta e scafata. Mi sembra, però, paradossale che con tante mezze ali in rosa non contempliamo nel nostro modulo il ruolo della mezz’ala. Io sarei partita con Vranckx, insieme a Pobega e Tonali. Insomma, la lingua batte sempre dove il dente duole. Ma ora basta, perché dico sempre le stesse cose. Auguri, Tommaso. Cerca di arrangiarti come puoi. Non posso contestare la scelta di Brahim. Pur amando Deka, vedo che è spaesato e frastornato. Sono preoccupata per lui. Contesto l’accoppiata Brahim, Messias. Secondo me siamo troppo sbilanciati e, per di più, uno dei due di centrocampo gioca fuori ruolo.
Va bene, dai. Dobbiamo vincere comunque. Spero tanto che ce la facciamo. Mi faccio il segno della croce, pensando a Tata. Al fischio d’inizio sono lì, trepidante, davanti alla Tv. Mi rifiuto di parlare di questa disgraziata partita. Per me è stata un calvario. Tre cambi avrei fatto alla fine del primo tempo. Isma, Vranckx, Rebic per Pobega, Brahim, Messias. E’ vero, Leao era uscito dalla partita, sotto il peso psicologico dei gol sbagliati. Però non rinuncerei mai a Rafa, perché può sempre inventarsi qualcosa. Sono rimasta molto male, vedendo che la squadra non ha reagito emotivamente nemmeno dopo il gol di Messias, casuale e, secondo me, pure irregolare. Questo è molto preoccupante, perché indice di un encefalogramma piatto. Se c’è una cosa più brutta di Halloween, quella è la nostra partita. Spero che, magari anche a livello inconscio, abbia pesato il retropensiero della fondamentale gara di Champions. Adesso cuore, mente e anima al Salisburgo. Dopo una prestazione imbarazzante come quella di Torino è difficile essere ottimisti. Lì siamo caduti nell’abisso, senza interferenze di Abisso. Tutt’altro. Vediamo di risalire a respirare aria pura e a rivedere la luce Mercoledì, trascinati da un S. Siro ribollente d’amore. Alla faccia delle InterFirenze! Forza Milan!
Chiara
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