Io e Morticia

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Primavera in B e prima squadra in Uefa League. Un weekend con i fiocchi, che sancisce splendidamente la fine di questa maledetta stagione. L’ennesima mortificante per il popolo rossonero. Il sipario è calato nel modo in cui, purtroppo, ci aspettavamo. Complimenti al retrocesso Empoli che ha un’anima e un gioco. Gli Orrendi hanno più fortuna che anima. Noi l’anima l’abbiamo persa dopo la sconfitta nel derby, dice Gattuso. Lui pensa pure di aver fatto un buon lavoro. Peccato si siano sbagliati alcuni atteggiamenti. Non si accorge, il tapino, che la squadra non ha gioco. Come potrebbe farlo, del resto, se non possiede le conoscenze tecniche e tattiche del calcio? E come motivatore non va certo meglio. Morticia Addams sarebbe più brava. Mi rifiuto da tempo di seguire le conferenze stampa di Rino. Le ritengo un insulto all’intelligenza e alla voglia di vivere. Temo fortemente che lo confermino. In questo caso dovrei chiudere con il Milan.

Se resta lui, me ne vado io.

Prendo atto di quanto sia difficile rifare l’anno prossimo i 68 punti di quest’anno. Con lui in panca è stato un vero miracolo. Penso che la rosa sia più forte di quel che credessi. Insomma, siamo arrivati a un punto dalla Champions, nonostante Gattuso e nonostante gli evidenti torti arbitrali. Di entrambe le cose ritengo responsabile una Società muta, impalpabile, irritante. Una proprietà sfuggente ha assemblato una pletora di dirigenti. Per fare cosa, maledizione al secchio? Risanare i conti? Come si fa, se si ha una squadra soporifera e digiuna di schemi offensivi? Con gli introiti Champions sarebbe stata tutta un’altra vita. Con un allenatore normale e arbitraggi normali saremmo arrivati terzi. Rosa scarsa e mal assemblata? Certo che il Mercato ci ha lasciato con delle lacune. Nessuno lo nega. Ma con me o Morticia in panca avremmo centrato l’obiettivo, tentando di giocare a calcio e non a palla prigioniera. Io e Morticia non riteniamo scarsa una squadra che ha come asse portante Donnarumma, Romagnoli, Baka e Piatek. Pensiamo che Calha e Kessie siano dei buoni giocatori gestiti male. Consideriamo Suso una sciagura che il non allenatore ritiene il perno della squadra. Ora venderanno male Gigio nel tripudio generale. Baka non lo riscatteranno. Faranno dimettere Leo, per sostituirlo con tal Campos. Manca solo che arrivi la conferma di Gattuso e cosa possiamo fare io e Morticia? Fuggire vigliaccamente , per preservare il nostro fegato, il nostro equilibrio psicofisico. Che delusione Elliot! Il presente è quel che è. Il futuro si prospetta peggiore. Complimenti all’Atalanta. Io e Morticia avremmo tanto voluto vedere il cammino nostro e loro ad allenatori invertiti. Già, ma Gasperini è adatto solo a piccole squadre. Gattuso invece… Se non possiamo ingaggiare un top, meglio continuare con lui. Non ho parole. Sei tutto qui, Ivan? Ti piace Rino e non Leo? Auguri! Anche per la riflessione e l’analisi che farai. Scommetto che saranno molto diverse da quelle che ho fatto io già da parecchio tempo.

Sei il migliore dei nostri centrocampisti. E’ quindi giusto che non ti riscattino.

Qualcuno dice che imporsi di non amare per paura di soffrire è come voler morire per paura di vivere. Io non voglio morire! Continuando a percorrere la strada tracciata dagli esecrabili becchini del Giannino, però, a morire sarà il Milan. Io amo il Milan! Proprio per questo non posso continuare a vederlo massacrare da chi sta nella stanza dei bottoni. Pretendo dei miracoli? No! Solo dei progetti chiari e intelligenti. I 60mila sempre presenti a S. Siro nonostante un gioco vomitevole se li meritano. Cosa faremmo io e Morticia, se avessimo poteri decisionali? Delle scelte semplici e chiare, che dovrebbero tener conto, purtroppo, delle difficoltà economiche. A dire il vero, sono io ad esporgliele. Lei annuisce con convinzione. Non possiamo acquistare campioni? Ok. Ma questo non significa che sia impossibile disegnare una squadra sensata. Partirei, anzi sarei già partita , da un allenatore vero. Il preferito? Gasp. Con lui ragionerei sulla base delle cose fattibili. Se, come Gattuso, ritenesse che Suso è imprescindibile e che l’unico modulo possibile è il 4-3-3, passerei ad un altro. La base della squadra a me sembra buona. Due ali forti non me le posso permettere. E ho un André Silva di ritorno. Me lo tengo e punto su lui come seconda punta. Paquetà e Calha non sono due ali o due centrocampisti da soma. Ma restano, a mio parere, buonissimi giocatori, impiegati male. Come Kessie. Piatek è un grande centravanti che va valorizzato semplicemente dotando la squadra di un gioco offensivo. Vendo Suso e RR. Acquisto almeno un centrocampista dinamico , dai piedi più che discreti, alla Barella. Riscatto Baka. Cerco di cedere Castillejo senza fare grandi minusvalenze. Mi tengo Kessie e mi riprendo Kucka. Mi serve un terzino sinistro. Vediamo di monitorare bene il Mercato e di acquistarne uno che non sia imbalsamato e che abbia un buon rapporto qualità-prezzo. Rinnovo a Zapata, se non vuole la luna, e lascio andare tutti gli altri in scadenza.

Il modulo base sarà il 4-3-1-2 o il 3-4-1-2. Formazione titolare? Gigio, Conti, Romagnoli, Caldara ( Zapata), X ( Laxalt), Kessie, Baka, Barella (o chi per lui), Paquetà, Andrè Silva, Piatek. Calha me lo tengo stretto in rosa. Può sostituire degnamente Paquetà e giocare anche a centrocampo. Cutrone parte come riserva delle due punte. Il ruolo gli permette di scendere spesso in campo e anche eventualmente di scalare, dimostrando di meritarlo, le gerarchie. Kukca e Biglia sono alternative lì in mezzo. Gigio lo vendo solo per una vagonata di milioni, che non sono certo 50. Ricordo che Kepa , e ho detto Kepa, ne è costati 80. Insomma, vacillerei solo di fronte a una plusvalenza monstre, che ci desse la possibilità di prendere un portiere alla Cragno e di investire in altri settori. Questa squadra, guidata da uno che ne capisse di calcio almeno come me e Mortisia, sarebbe comunque poca cosa? Non credo. Rappresenterebbe quanto meno un progetto sensato e fattibile, tenuto conto delle condizioni di partenza. E magari ci farebbe anche divertire un po’. Si vuole silurare Leonardo e puntare su Gattuso e Suso? Va bene. Io mi defilo. Che posso fare? Non posso essere complice di uno scempio compiuto sul mio amatissimo Milan. Non posso distruggermi cuore e fegato. E poi, francamente, a me il nostro penoso non gioco ha tolto il gusto del calcio. Quella sorta di pizzicorino, di fremente attesa delle partite non esiste più. Annichilito. Ammazzato. Ieri sera più che altro ho guardicchiato il 251 di Sky. Il mio amico Andrea, che era venuto da Mantova per non soffrire da solo , stava sintonizzato su DAZN. Che dire? Sapevo che non ce l’avremmo fatta. E neppure mi ha dato speranza il gol di Berardi. Mi sono tiepidamente illusa, però, sul pareggio dell’Empoli. E ho imprecato per quelle due incredibili occasioni che i Toscani hanno sbagliato nel finale. Solo Dio conosce i sobbalzi del mio povero cuore. E adesso? Staremo a vedere i passi della nostra tutt’altro che irreprensibile Società. Il presente mi mortifica. Il futuro mi terrorizza. Io e Morticia andiamo d’accordo. La invidio perché il suo Gomez non è interista come il mio Gino. Hai un bel dire, Camus. Tu , nel mezzo dell’inverno, hai scoperto che dentro di te c’è un’estate invincibile. Io dentro me sento solo un gelo rabbrividente. Ci si stanca anche di rimanerci male. E di vedere l’imbecillità al potere.

Chiara

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Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.