La marea

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L’America scopre Colombo! Eh, a volte la Storia fa bizzarre capriole. Allora, contenti, ragazzi? Avete visto la partita? Io no. Me ne sono andata tranquillamente a letto e ho sentito il risultato la mattina, appena sveglia. Amichevole o non amichevole, non fossi così esasperata con la nostra sottomarca di Società, mi sarei piazzata davanti alla Tv, fossero state mezzanotte, l’una, le due, le tre o le quattro. Dico la verità, mi aspettavo una sonora sconfitta. E la vittoria mi ha piacevolmente sorpreso. Tanto che, appena sveglia, sono andata subito a vedere gli highlights, prima ancora di mettere sul gas la moka. Io, checchè ne pensino i supposti tifosi di serie A, non riesco a tifare contro la squadra. Tutt’altro. Ce l’ho a morte con la proprietà e la dirigenza. Gerry, Furlani, Stadioni, Ibra, mi repellete! Migliorerete la qualità della mia vita, uscendone. Il Milan è un luogo dell’anima. Non va confuso con chi lo possiede e lo dirige, calpestandolo. Questo è il mio pensiero.

Gli intelligentoni che disgraziatamente si trovano nella stanza dei bottoni non perdono nessuna occasione per farmi imbestialire, per togliermi la voglia di Milan che mi arde dentro. Sentito il nostro impareggiabile Ad? Stiamo facendo un Mercato tattico, perbacco. Non abbiate fretta, ragazzi. Il campionato inizia il 17 Agosto? E che gliene frega alla nostra magnifica Società? Nulla, perché non sono i risultati sportivi ad interessare. Non abbiamo nemmeno un DS… E ho detto tutto. Godiamoci l’attivo di bilancio, Furlanetto dixit. Quanto al sagrestano dell’ecclesiastico, dipendente di RedBird, se ci sono degli utili, è felice. Qualcosa andrà in tasca anche a lui, no? Avete mai sentito Gerry parlare di calcio? Mai. Solo di monetizzazioni. Peccato che L’AC davanti a Milan stia per associazione calcio. Eh, quanti calci nel sedere rifilerei a ‘sta gente di infimo profilo che tiene il mio Milan in ostaggio. Ma ci sono tanti tifosi che li appoggiano e sono fiduciosi, eh. Buon per loro. A differenza mia, vivono bene questa situazione grottesca, che ci rende lo zimbello di tutti. Nessun acquisto a parte Morata. Daniel venduto per quattro spicci come Simic. Questi tristi figuri, che non sanno né vendere né comprare, ci tenevano troppo alla demaldinizzazione. Io sono imbestialita! Siano maledetti! Auspico per loro la damnatio memoriae. Già, ma quando? La marea del rancore, del risentimento, della rabbia sale impetuosamente dentro di me. E viene acuita dalle parole di alcuni youtubers e dei loro seguaci. I menestrelli di professione neanche sto più a sentirli. Se la prendono con chi osa criticare questa perla di Società. Sono loro, perbacco, i veri tifosi. Loro, non noi che ci danniamo l’anima, amano il Milan. In nome di questo amore accettano tutto. E si scagliano contro chi contesta, intimandogli di andare a tifare per un’altra squadra. Lo dicono a noi, che abbiamo il Milan nel sangue e vorremmo solo vederlo vincere. Ma come si fa a non capire che così si diventa complici dei nostri carnefici? Si tratta della sindrome di Stoccolma?

Eh, la marea. Cresce inarrestabile dentro di me. Travolge tutto. Devo darmi una calmata. Rassegnarmi. Tanto loro fanno quel che vogliono a prescindere. Non accetto questo discorso. Contestiamoli duramente! Non lasciamoli tranquilli a banchettare sulle spoglie del Milan. Cerchiamo di metterli in difficoltà, di danneggiare la loro immagine. Un uomo non è fatto solo di carne, di ossa, di cervello. C’è anche il cuore. E il cuore, quando vede certi scempi, batte forte. Fortissimo. E si ribella. Perchè tanti tifosi, in primis quelli della curva, sono così accondiscendenti? Occhio, che non ci vogliono poi sul loro carro, eh! Tranquilli. Non fatemelo vedere il vostro carro. Perchè io mica ci vengo sopra. Lo sfascio! Capisco quelli che hanno benefici economici. Ma gli altri? Non vedono in che mani siamo? Come ragiona il loro cervello? Festeggiano gli scudetti del bilancio? Perchè gli danno corda? L’operazione è inutile. Tanto i moneyball boys non si impiccano. Quelli vogliono impiccare noi, trasformandoci da tifosi in clienti che vanno allo stadio per mangiare, bere e vedere le majorettes. Cappero, che intelligentoni! Sono incapaci o semplicemente gente cattiva e speculatrice? Magari un insieme delle due cose? Certo che io preferirei trattare con uno cattivo piuttosto che con un imbecille. Il cattivo, ogni tanto, può prendersi un po’ di riposo. L’imbecille mai.

Galileo. Le maree e i moti della terra. La non prova che lo ha condotto al processo

Mi piace questa idea della marea che tutto travolge. Galileo, mi duole doverti dire che con le maree hai sbagliato. Tu pensavi fossero causate dalla rotazione e dalla rivoluzione terrestre. Ti rifiutavi di credere, come aveva intuito Keplero, che dipendessero dalla luna. Guarda, Galileo mio, ti confesso una cosa. Quanto a rotazioni, il Milan me ne fa venire parecchie. Molto vorticose, eh! Un turbinio selvaggio che non ti dico. Potrei sostituire con profitto una pala eolica. Anche due. La rivoluzione? Dovremmo farla noi tifosi, andando con i forconi sotto la sede, per liberare il Milan dagli usurpatori. E, quanto alla luna, vedessi come ce l’ho storta… Ti spaventeresti e quindi daresti più importanza ai suoi effetti, che avevi trascurato. Ma tu, forse, non sei milanista e non puoi capire. Tranquillo, comunque. Anche i geni possono sbagliare. Il problema è che i nostri non ne indovinano una a livello sportivo. Intanto Theo e Maignan non li abbiamo venduti, dicono supporters societari. Be’, il Mercato è ancora lungo, come amano sottolineare loro. Ma il problema vero è il rinnovo del contratto, a cui quelli non stanno minimamente pensando. Che senso ha tenere giocatori scontenti, perché sottopagati e intrappolati in un club privo di ambizioni sportive? Vuol dire mandarli incontro a una stagione inevitabilmente mediocre. Allora i tifosi creduloni daranno la colpa ai due ragazzi, che verranno poi venduti a furor di popolo a prezzi modici, come consuetudine della casa. In assenza di un’offerta che li ingolosisca, questo è ciò a cui mirano lorsignori.

Eh, sì, una vittoria in amichevole, che pure fa sempre piacere, non può certo placare o rallentare la ribollente marea del mio risentimento. Mi spiace tanto per Florenzi. Forza Alessandro! Intanto andiamo avanti con questo Mercato in stile barzelletta. Quelli che se ne intendono affermano che facciamo bene a trattare, per non buttare dei soldi. Mica possiamo fare beneficenza. Ignorano che un conto è condurre una trattativa seria, che miri a concludere un affare, cercando ovviamente di risparmiare. Un altro è partire con offerte ridicole, indisporre la controparte e poi tergiversare all’infinito in uno stillicidio di piccoli rialzi. Come meravigliarsi, se alla fine arriva qualche altro club e, in men che non si dica, si prende il giocatore? Forse è proprio quello che i nostri capataz desiderano. Ah, ma la colpa è sempre dei cattivoni che con noi, poveri tapini, alzano a dismisura le richieste. Fatemi il piacere… Certo che noi, invece, siamo molto buoni. La nostra etica, poi, è invidiabile. Quando si tratta di vendere, diventiamo benefattori. Regaliamo. Temo che, prima o poi, con la massima calma, arrivi Emerson Royal. Ne sono quasi sicura. Perchè? Semplice. Perchè io non lo voglio, ritenendolo scarso. E occhio a Broja. Thiaw al Newcastle? Molto probabile. Prima di comprare qualcuno, dobbiamo incassare. Pare brutto tirar fuori un po’ di denaro. Malick è una pippa, perbacco. Guarda come si è fatto turlupinare da Thuram e da Kean… Certo, se hai un genio in panchina che lo lascia allo sbaraglio nell’uno contro uno negli spazi aperti e, non pago, lo fa pure sfasciare…. Tre difensori centrali. Tre gravi lacerazioni miotendinee. Ma è colpa del destino cinico e baro, eh. E poi una non si deve arrabbiare. Mi sono arrabbiata anche per la cerimonia di apertura delle Olimpiadi, che fortunatamente non ho visto. Ho sentito, però, qualche resoconto. Una robusta pacchianeria, un’assoluta mancanza di buon gusto e di rispetto culminata nell’irrisione dell’Ultima Cena, trasformata in un Baccanale. Complimenti! Ma torniamo a noi. Caro Galileo, ti sarebbe facile studiare la marea di rabbia e frustrazione che invade la mia anima rossonera. Le cause sono evidenti. E, al di là della luna e dei moti della Terra, capiresti subito una cosa. Quale? Je suis Paolo Maldini.

Chiara

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Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.