La sezione aurea

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E vai! Tre cose avevo chiesto a questo finale di stagione, che pensavo fosse per noi disgraziatissimo. Siviglia in Champions. Fatto! Scudetto non agli Orrendi. Fatto! Champions non ai Gobbi. Fatto! En plain! Peccato io sia troppo modesta. Non potevo chiedere qualcosa in più alla Dea Eupalla, che si è mostrata tanto ben disposta? Ormai è andata. Inutile recriminare. Mi accontento di quel che ho avuto. Non è poco! Se fosse possibile, però, che gli Orrendi non vincessero la Uefa League… Un regalino me l’ha fatto pure Cairo. Lui si è dichiarato molto soddisfatto di Giampaolo. Anch’io! Si vocifera di una possibile partenza di uno tra Musacchio e Duarte. Non so scegliere tra i due. Magari partissero entrambi! Borini non ha potuto sostenere gli esami di maturità a causa dei pressanti impegni con il Verona. La sua scuola è stata inflessibile e non gli ha concesso lo spostamento di data. Ora cerca un altro Istituto che gli permetta di sostenere una prova suppletiva. Tanti auguri, Fabio, perché tu possa diventare un geometra come Galliani. Ma basta con le quisquilie. Qui sono successe cose grosse.

Che peccato!

Il Lione ha inopinatamente mandato a casa i Gobbi nel tripudio di tanti maledetti antijuventini come me. I Gobbi hanno fulmineamente mandato a casa Sarri. Questo era ampiamente prevedibile. Mi ha stupito, invece, il Pirlo allenatore. Bah! Contenti loro… Io non sono certo dispiaciuta ed auguro al nostro Andrea, che si sente proprio bianconero nell’anima, tanti insuccessi. Dalle mie parti il Pirlo è un aperitivo che va per la maggiore. Spero che a Torino vada per la minore. La Roma, venduta a Friedkin, è stata eliminata dal Siviglia. Spenta la tremula, tremulissima speranziella di evitare i preliminari. Gli Spagnoli hanno dominato, pur giocando gran parte della partita in 10. Magari le prossime vorranno giocarle in 11 e chissà che non siano un ostacolo insidioso per gli Orrendi. Troppo tenero il Getafe per loro. E Molina mi ha pure sbagliato il rigore del possibile 1 a 1. Davvero forte, comunque, Lukaku, purtroppo. Il Napoli si è arreso a Barcellona. Peccato. Ora è rimasta solo l’Atalanta. Io tiferò per lei. Ma bando alle ciance. Pensiamo a noi. Il buon finale di campionato mi ha messo addosso degli insperati pizzicorini. Che gioia vedere in campo una squadra finalmente bella. Quali sono i canoni della bellezza? Per me un gioco spiccio e verticale.

Dal punto di vista classico l’ideale di bellezza è codificato dalla sezione aurea. Chi crede che la Matematica non abbia niente a che vedere con l’arte, sbaglia. La sezione aurea di un segmento è la sua parte maggiore che risulta media proporzionale tra il segmento stesso e la parte minore. Il rapporto tra il segmento e la sua sezione aurea è 1,618 e infiniti rotti. Un rettangolo aureo ha questo rapporto tra i suoi lati. Un rapporto che viene anche chiamato divina proporzione. Cosa c’entra tutto questo? Be’, le proporzioni auree appagano l’occhio. Emanano armonia. Vengono di frequente riprodotte anche in natura. Sono state prese in considerazione dagli scultori greci. Fidia in primis. Trionfano nel Partenone. E hanno fatto scuola pure per i secoli futuri. Leonardo le ha usate alla grande nelle sue opere. Si ritrovano, per esempio, nella Gioconda. E anche nell’uomo di Vitruvio. A me l’uomo vitruviano ricorda qualcuno. Io vedo la divina proporzione in Ibra. Sono matta? Sì. Ho visto lampi di sezione aurea anche nelle tracce lasciate sul campo da alcune nostre giocate. Cappero, devo darmi una regolata. Sono tornata ad emozionarmi, guardando il Milan. E rischio di avere le traveggole. E di farmi male, cadendo rovinosamente a terra, dopo aver viaggiato sulle nuvole.

A certe condizioni, ti sacrificherei, Alessio. Ma non lo faranno e forse hanno ragione loro.

Nella mente mi si insinua Fibonacci. I rapporti fra i termini attigui della sua famosa successione tendono, infatti, al numero aureo. Lo scaccio, come fosse un Bertolacci qualunque. Devo pensare al Milan, io! Sono in fibrillazione per il Mercato. Ehi, ci sbrighiamo con il rinnovo di Ibra, per favore? E voglio a breve pure quelli di Gigio e Calha, eh! Sembra assodato che giocheremo con il 4-2-3-1. Bene. Oddio, sono destinata a non veder realizzato il mio atavico desiderio di 4-3-1-2. Nauseata dal 4-3-3 montelliano, pensavo ingenuamente che Gattuso me lo schierasse fin dalla prima a Benevento. Volevo Hakan trequartista con Kalinic e André Silva. A molti di voi fanno schifo tutti e 3, ragazzi, vero? A me no. Mi faceva schifo Suso e un modulo di gioco che mortificava le capacità di alcuni giocatori. Sapete bene come è andata durante il regno gattusiano. Non c’era traccia di sezioni aueree in quella corazzata Potemkim di canovaccio tattico. Mettiamoci una pietra sopra. E’ il futuro che mi interessa. D’accordo sul 4-2-3-1, dai. E’ finalmente qualcosa di buono su cui costruire. Quali gli innesti? A livello di titolari occorre migliorare la qualità dei due sulla fascia destra. Penso che su questo non ci piova. E poi bisogna inserire nella rosa delle buone alternative. E’ troppo importante centrare la Champions l’anno prossimo. E’ vitale! Si ha un bel dire che noi siamo il Milan e dobbiamo prendere dei campioni, senza badare a spese. Discorso bellissimo. Purtroppo, però, la realtà presenta i suoi conti. In quest’ottica bisogna pensare anche alle cessioni. Quella di Suso ci ha portato più di venti milioni di pura plusvalenza. Grazie, Siviglia! Per caso ti interessano pure Calabria e Castillejo? C’è un sacrificio remunerativo che potremmo affrontare? Io penso di sì. Non quello di Gigio, eh! Guai a voi! E neppure di Kessie e Bennacer. E allora? Romagnoli, anche se mi spiace. A chi potrebbe interessare? Al Chelsea. E a noi interessa Baka. E’ possibile fare uno scambio con un conguaglio di una quarantina di milioni solo un po’ trattabili a nostro favore? Non so. Io, però, ci proverei. Dopo tutto ci sono squadre inglesi che hanno speso vagonate di milioni per centrali difensivi sicuramente meno bravi di Alessio. Certo, c’è il problema della quota da versare alla Roma su quanto incassato in più rispetto al prezzo a cui ce l’ha venduto. Non ricordo più la percentuale. Bisognerebbe ragionarci sopra.

Quanto ti vorrei, Federico.

Il mio sogno, ai limiti dell’utopia e probabilmente oltre, è colorato di viola. Mi piacerebbe presentarmi dalla Fiore con Paquetà e l’ottantina di milioni che vorrei ricavare dalle cessioni di Suso, Romagnoli, Calabria e Castillejo. Questa la mia robusta e intrigante offerta. In cambio di chi? Milenkovic, Chiesa e Vlahovic. Mediatore nell’affare Lians Sports, che, oltre alla procura di Milenkovic, detiene quella di Rebic. Nell’ottica del 4-3-1-2 non mirerei a Chiesa . In un 4-2-3-1, invece, Federico sarebbe perfetto. Poi mi riprenderei Pobega e punterei il non costosissimo Aurier, un centrale difensivo, da affiancare in panchina a Gabbia, e Pessina. La riserva di Theo? Mi farei andar bene anche RR. Lui vuole giocare? Ok. Mi porti un’offerta appena decente e vada pure dove vuole. Laxalt? Si riuscisse a monetizzare un po’…. Ovviamente bisogna stare attenti alle minusvalenze. Se partissero entrambi, si potrebbe tornare sull’economico Robinson, respinto al mittente a Gennaio. O prendere chi per lui. Magari riuscissimo a regalare Reina a qualcuno, liberandoci del suo onerosissimo ingaggio. Il secondo portiere mi interessa poco. Lo può fare anche il fratellone Antonio. Mamma mia, quanti pensieri mi frullano per la testa. Il fatto è che ho ricominciato a vivere di Milan. Sono in fremente attesa del Mercato. Spero che, pur se non proprio da sezione aurea, sia bello e armonioso. Ma ho anche tanta paura. Forza Milan!

Chiara

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Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.