Macedonia amara

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Che Macedonia amara! Una pera. Una sola. Ma amarissima. Non me l’aspettavo. Potevo anche mettere in conto di perdere con il Portogallo. Non con la Macedonia del Nord. Che figura di m….armellata. Da far impallidire anche la disfatta con la Corea del buon Edmondo Fabbri. A confronto la dèbacle di Ventura con la Svezia fu una bagatella. La Macedonia del Nord, ragazzi. Non riesco a farmene una ragione. Siamo riusciti a farci eliminare dalla squadretta di un Paese grande all’incirca come la Lombardia e con un quinto dei suoi abitanti. Mamma mia. E non ha giocato neppure Elmas, il migliore dei suoi. Mondiali addio. Per la seconda volta consecutiva. Nel peggiore dei modi. Che dire? Una delusione tremenda. Ed è inutile ora parlare di vivai, di troppi giocatori stranieri. Fare grandi discorsi. A quello si dovrà pensare, certo. Ma niente può giustificare la sconfitta contro avversari così deboli. Niente. Tanto più che venivamo dal trionfo agli Europei. Gli eroi di Londra caduti dalle stelle alle stalle. Sono storie di calcio. Storie di vita, bellezze. Per ripulire le stalle di Augia, ci volle Ercole. E qui? Di Ercoli in giro non ce ne sono. Chi dopo Mancini? Cappero, che faccio io a Novembre e Dicembre? I Mondiali senza la nostra Nazionale sono come la Liguria senza il mare.

Non era imparabile.

E’ chiaro che, nonostante possa avere certe antipatie, io tifi Italia. Cappero, sono italiana. Penso, parlo e vivo in Italiano. Per chi dovrei tifare? Ora tutti se la prendono con Berardi. E’ una pippa che ha sbagliato un gol facilissimo. E’ vero che il ragazzo ha buttato rovinosamente alle ortiche il regalone confezionatogli dal portiere macedone. Però è stato, insieme a Verratti, il più vivo dei nostri. Io Berardi lo prenderei volentieri. E come! Arrivassero lui e Scamacca, farei festa grande. Che brutta partita abbiamo giocato. Uno stucchevole batti e ribatti nell’area avversaria senza mai un guizzo. Un lampo. E alla fine la crudele punizione. Un unico tiro in porta dalla distanza. Un gol. Sarebbe ingiusto e malevolo dire che “ Parla con Mino” abbia fatto una papera. Ma un grande portiere avrebbe potuto e dovuto estrarre dal repertorio una prodezza, deviando in angolo quella palla velenosa giunta da lontano. Il tiro non era imparabile.

Fatico a digerire questa Macedonia così amara. Mi rimane ancora sullo stomaco. C’è, però, chi potrebbe risolvere alla grande i miei problemi digestivi, regalandomi un dolce meraviglioso. O, per meglio dire, pensando a suggestive assonanze, un succulento filetto. Ti fischiano le orecchie, Milan? Tornando alla Nazionale, dopo l’estasi inglese, si sono subito sentiti scricchiolii un po’ preoccupanti. Il caso è simile a quello di una biglia posta su un piano inclinato. Anche se l’inclinazione è bassa e, di conseguenza, lo è pure l’accelerazione, la biglia continua costantemente, caparbiamente ad aumentare la sua velocità. E gli spazi percorsi si dilatano, risultando proporzionali al quadrato del tempo. v = at e s= ½ at² sono semplici formule note ad ogni studente di scuola superiore. Magari rispolvero la memoria di qualcuno un po’ attempato che mi legge e lo riporto a ricordi lontani e piacevoli. Comunque sia, diventa difficile fermare la corsa della biglia verso il baratro. Bulgaria, Svizzera per 2 volte, Irlanda del Nord sono traguardi sui quali nessuno ha posto un fermo sul piano inclinato. I campanelli, che Galileo aveva posizionato nei suoi esperimenti, suonavano, reclamando una preoccupata attenzione. Quella squadra stonava, dopo aver dato tutto nel bel canto inglese. Ah, se almeno uno dei due rigori contro la Svizzera lo avesse tirato, Dio mi perdoni, Bonucci. Ma è inutile recriminare. E’ andata così. Un po’ per riconoscenza, che nel calcio presenta sempre conti salati. Un po’ per mancanza di alternative scintillanti. Certo che vedere in campo il fantasma di Insigne e fuori Zaniolo fa un po’ specie. Scamacca era davvero indisponibile? Tonali e Pellegrini danno attualmente meno affidamento dello spremuto e spento Barella? Bah! Pure la beffa della partita con la Turchia adesso ci tocca. Io la prendo come uno sberleffo. Mancini, non farmi giocare Sandro, adesso che non conta nulla. Ho paura che si faccia male. Figuriamoci… Vedrete che Tonali lo mette. E come!

Questi due ragazzi mi piacciono!

Bah! Pensiamo al nostro Milan. Origi? A me non dispiace. Tutt’altro. Gioca poco, d’accordo. Ma, quando sei in un parco attaccanti che comprende Mané, Salah, Diogo Jota, Luis Diaz, Firmino…. Io non sono schizzinosa. E penso anche alla questione delle liste. Quindi rinuncerei senza rimpianti a Origi. Ripeto, datemi Berardi e Scamacca e farete di me una donna felice. Non chiedo la luna. So che i Vlahovic, gli Haaland, gli Mbappè sono fuori portata. Bisogna fare ciò che è possibile per migliorare la squadra. I due ragazzi del Sassuolo, emotivi o no, pur privi che siano di esperienze in grandi club, la migliorano. Certo, c’è da trattare con una succursale gobba. E, se decide di mettersi di traverso per l’altrui timore di rinforzarci…. Ma quello che conta davvero ora è il Bologna. Il pensiero, comunque, prima di tutto va a Miha. Forza Sinisa! Un combattente come te non può che vincere quest’altra battaglia. Un abbraccio forte forte. Sul campo di S. Siro, però, devi perdere, eh! Ti rifarai con gli Orrendi, guidando i tuoi ragazzi dalla panchina. Otto partite mancano alla fine. Tre punti di vantaggio sulla seconda permettono di sognare. Non di avere certezze. E allora pensaci tu, Milan, ad alimentare i nostri sogni con una bella vittoria. Molti si chiedono se sia meglio giocare prima o dopo i nostri diretti concorrenti. I pareri sono contrastanti. Io non ho dubbi. Preferisco scendere in campo Lunedì. Non tanto perché mi sembri meglio sapere i risultati degli altri. Il fatto è che, quando non vinciamo, mi scappa la voglia di guardare le altre partite. Così, invece, sono sicura di divorarmi Atalanta Napoli e Juve Inter. Un 1 e un x mi andrebbero a pennello. In alternativa, pareggio a Bergamo e vittoria gobba. Milan, ho già trangugiato una macedonia amara. Tu puoi farmela sembrare perfino dolce o, invece, darmi il colpo di grazia. Io ho tanta voglia di te. Ti prego, facci sognare! Forza Milan! Forza Sinisa!

Chiara

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Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.