Pensieri e parole 1

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Che ne sai tu di un campo di grano, poesia di un amore profano? E del sole che trafigge i solai che ne sai? Mi sa che tu, Paulo, come i tuoi non irreprensibili datori di lavoro, ne sappia poco del mio amore per il Milan, più sacro che profano, a dire il vero. E la formazione che hai schierato con il Toro più che i solai ha trafitto il mio cuore rossonero. Ma abbandoniamo” Pensieri e parole” del grande Lucio Battisti e veniamo a noi, ragazzi. Felici per il pareggio acciuffato per i capelli, quando ormai nessuno ci sperava più? Intendiamoci, un po’ anch’io, eh! Vedere la rete scossa da Morata e, soprattutto, Okafor, qualche sussultino me l’ha procurato. Sono contenta che Alvaro abbia bagnato il suo precoce esordio con un gol. Quello di Zirkzee con lo United mi aveva lasciato un po’ di amaro in bocca. Però…. Una cosa chiedevo a questo Milan, dopo le caterve di gol prese l’anno scorso. Un equilibrio di squadra. Una maggiore attenzione alla fase difensiva. Come non detto. Galileo spiegava così il suo Principio di Relatività. Se fossimo sotto coperta, in una nave che si muove a velocità costante, senza scosse, un filo d’acqua che cade nel collo di una bottiglia continuerebbe tranquillamente a farlo. Insomma, non è possibile stabilire, in base a nessun esperimento della Fisica, se siamo fermi o ci troviamo in moto rettilineo uniforme. Ecco, se io mi fossi trovata isolata in qualche luogo remoto e non avessi avuto nessuna informazione sul nuovo Milan, vedendo la partita avrei pensato che quello fosse il Milan di Pioli. Nessun aspetto rilevato nel gioco mi avrebbe fatto notare di trovarmi davanti a un’altra tipologia di squadra. E, in effetti, si gioca sempre, nel segno di una vomitevole continuità, con questo maledetto 4-2-3-1. Ce l’ha ordinato il dottore di farlo? Questo è il Modulo scolpito nelle Tavole della Legge?

Benvenuto, Youssouf.

Al di là della modesta prestazione fornita, Benna è l’unico che, pur essendo una mezz’ala, si è adattato a fare il centrocampista. Questi i miei pensieri. Queste le mie parole. Io temo che, siccome capiscono davvero poco e hanno il braccino corto, quelli lo vendano. Fofana? Va bene. Peccato sia arrivato solo all’ultimo, dopo un’estenuante trattativa, conclusa al prezzo che il Monaco voleva dall’inizio. La richiesta di 35 milioni era solo un gesto di stizza, di ritorsione di fronte all’offensiva proposta di 10-12 fatta dai nostri bravissimi dirigenti. Menti davvero superiori, che tutti ci invidiano. Il GLI è proprio un potente agglomerato di cervelli sopraffini. Insomma, non abbiamo mediani. Non abbiamo trequartisti. Dobbiamo adattare gente in ruoli non suoi, in quanto abbondiamo di mezze ali. Allora, perché non passare al 4-3-3? Perchè, maledizione al secchio? Mi pare non ci voglia un genio per capire che il nostro centrocampo titolare deve essere composto da Fofana, Reijnders e Benna. Alla faccia del trequartista!

Cominciamo male, Paulo.

Eh, Paulo… La prima non mi è piaciuta. Ti sei messo sulle orme dello stratega di Parma. La formazione mi ha indisposto. Esattamente come accadeva prima. Squadra sbilanciatissima con 4 giocatori offensivi e addirittura Loftus in mediana. Saele terzino sinistro. Esperimenti arditi, ai quali quelli mentali di Einstein e Galileo fanno un baffo. Non c’è una riserva di Theo? Mica è colpa mia, eh! Terracciano ha fatto male? Vero. Bartesaghi non è un fulmine di guerra? Giusto. Ma almeno era di ruolo. E Jimenez, anche se destro, è un terzino. Magari potevi far giocare un Theo pure non al massimo. Così come Reijnders. E mettere Saele terzo di centrocampo. Lasciare Pulisic a destra, al posto di Chuck. Insomma, pur nella difficoltà di una rosa non allestita bene, dovevi cercare di schierare una squadra più compatta, più equilibrata. Vediamo se ce la farai a capire o se insisterai pervicacemente su una strada sbagliata, mettendoti nella scia del tuo illustre, illuminato predecessore.

Forza Rafa!

Eh, già. Pensieri e parole. Adesso tutti a prendersela con Leao, reo di essersi mangiato due gol. Sarò strana, lo ammetto, ma per me Rafa, pur con i suoi difetti, non ha giocato male e resta il più forte che abbiamo. Cosa farei io? Cercherei di agevolarlo, giocando con un baricentro più basso. Cosa che gioverebbe anche alla difesa. Jovic non è una prima punta. Messo in quella posizione, offre sempre prestazioni scadenti. Lui ha bisogno di giocare a fianco di un centravanti. Visto che di seconde punte ne abbiamo, perché rinnovargli il contratto, per poi dire che, considerata la situazione liste, non possiamo più prendere un altro attaccante centrale? Fullkrug faceva schifo? Ma sono tranquilla, perché siamo nelle capaci mani di Ibra. Il Mercato finisce quando lo decide lui. E siamo solo al sesto giorno. Spazio ce n’è ancora. Capito? Guarda, però, Zlatan, che Dio il settimo giorno si riposò. E, in ogni caso, Koné a me sembra una mezz’ala. Un’altra da adattare nel centrocampo a 2, perché noi con quello giochiamo? Voi ci siete o ci fate?

Un fine intenditore di calcio e appassionato tifoso del Milan

Ma la curva continua imperterrita a cantare. Pensieri e parole impregnati di amore per il Milan. Ed è soddisfatta del Mercato e di questa parodia di Società. Gerry, Furlani e Ibra sono i loro idoli. Quelli, sì, sono i veri tifosi. Mica noi, che critichiamo e ci preoccupiamo, perché vediamo scelte fatte con i piedi. Noi vogliamo il male del Milan, perbacco. E tifiamo contro, per dimostrare di avere ragione. Che miseri individui siamo, ragazzi. Scommetto che tutti speravamo vincesse il Toro. Questa la vulgata degli Illuminati. La realtà, però, è ben diversa. Lo so io quel che ho sofferto, vedendo questo strazio di partita. E sono sicura che il mio sentimento è condiviso da tutti i tifosotti. Noi ci danniamo l’anima. Gli altri cantano. Beati loro. Non so cosa darei, per vedere il Milan vincere. Altro che tifare contro. Ma tant’è. Se uno pensa che questa Società ami il Milan e faccia il suo bene, può credere di tutto. Ho scoperto, comunque, che una cosa in comune con Gerry ce l’ho. Anche a me ha fatto piacere il gol di Daniel. Sì, ma io avevo capito chi avesse segnato e per quale squadra. Lui?

E così mi è andata di traverso la gioia immensa per il gol di Messias nel recupero. Oh, a Genova il Var ha funzionato, eh! Incredibile, visti i vergognosi precedenti dello scorso anno. Anche se ho sentito parlare di forti dubbi sulla scelta del fotogramma corretto in occasione del secondo gol di Thuram. Devo ringraziare il cielo, perché sul filo di lana di gol noi ne abbiamo fatti addirittura 2. E il boccone mi è risultato un po’ meno amaro. Di prospettive per una buona stagione io, però, non ne vedo, se continuiamo con questo trend tattico. Hai voglia poi di prendertela con il povero, goffo Thiaw e con Tomori. Giusto Baresi, Nesta e Maldini ci vorrebbero, per reggere questo scriteriato assetto di squadra. E pure loro avrebbero delle difficoltà. Quando sento gente che desidera il trequartista, che si rammarica perché Samardzic è andato all’Atalanta, trasecolo. Ho fame di centrocampisti! Io, scommesse o non scommesse, vorrei Tonali. Altro che storie! Se qualcuno mi spiegasse per quale recondito motivo noi dobbiamo giocare con il 4-2-3-1, gliene sarei grata. Non riesco proprio a capirlo. Sarò una zuccona. Schierare fuori ruolo Reijnders o lasciarlo in panchina non mi sembra una genialata. A naso, non mi pare che in Società abbiamo dei geni. Tutt’altro. Io non metterei Okafor come titolare fisso. Ma penso che Noah meriti più spazio. Anche se non è una prima punta, avrei inserito lui all’inizio e non Jovic. Eh, Paolo. Avevi capito tutto. Non c’è niente da fare. Tra i pensieri e le parole, spunta sempre la solita idea. Je suis Paolo Maldini.

Chiara

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Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.