Questione di stile

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Ero convinta che Samu facesse una doppietta! Sbagliavo. Nonostante tutto ho ancora la forza di scherzare, dai. Si può passare il turno con lo United, schierando Castillejo centravanti? Lo si potrebbe fare solo con l’intervento di uno nato a Betlemme e vissuto a Nazareth. L’intervento non c’è stato e quindi bisogna accettate con eleganza l’inevitabile sconfitta. E’ una questione di stile. Eppure la squadra si è battuta. Ha subito due furti all’andata. Dopo i primi minuti, ha giocato meglio del Manchester anche ieri sera nel primo tempo. Poi l’errore che ha causato il loro gol. Ed è stata notte fonda. Si può imprecare per tutti gli infortuni che continuano a decimarci, indirizzando magari parole non particolarmente gentili allo staff atletico e medico? No. E’ una questione di stile. Io imparo dalla Società, che fa dello stile la sua ragion d’essere. E così rischiamo di non arrivare neppure quarti. Ma lo faremo con stile. Che bello! Vuoi mettere il Napoli che chiagne e fotte? Mica hanno stile quelli lì. “Basta dare rigori al Milan!”, urlano dalla sua panchina. Nonostante l’intervento del Var, l’ineffabile Pasqua esaudisce i desiderata. E i suoi capi lo applaudono, eh! Del resto, Rizzoli aveva detto che il Var non sarebbe dovuto intervenire in occasione del rigore procurato da Belotti su Brahim. Una dichiarazione gravissima, alla quale una Società normale avrebbe subito risposto. Anche e soprattutto pubblicamente, visto che in pubblico si era espresso il simpatico designatore. Con stile, naturalmente. Mostrando un triste stupore per quelle incredibili dichiarazioni. Ma come? Rizzoli non aveva esternato nulla in occasione dello scandaloso rigore assegnato alla Roma per un fallo di Pedro su Benna. Inaudito che lì il Var non sia intervenuto. E adesso stigmatizza l’intervento che ha portato alla concessione di un rigore da lui stesso ha definito giusto, ma solo per una banale questione di frame? Siamo su scherzi a parte? Questo avremmo dovuto scrivere su un comunicato. Questo avremmo dovuto dire in ogni Tv. Noi? Zitti. E così ci ha pensato Pasqua a rimettere a posto le cose e il Var. Lo stesso Pasqua che, invece, a Benevento fu pronto a cambiare decisione, espellendo ingiustamente Tonali. Il Napoli gioca quando vuole, mettendosi d’accordo con gli Ovini. La banda degli onesti ha qualche fastidio con il Covid? Non c’è problema. Noi abbiamo dovuto giocare sempre. Per loro non solo rinvio della partita. Tutti i giocatori eviteranno le Nazionali. Staranno comodamente ad allenarsi, mentre i nostri andranno in giro per il mondo ad accumulare altri infortuni. Giusto così, perché noi scoppiano di salute. E, soprattutto, siamo fessi. In questo modo si falsano i campionati, signori. Lo vogliamo capire?

E’ andata bene l’operazione, Davide?

Abbiamo quattro giocatori in bilico, ci dicono, per il Manchester. Sul loro utilizzo si deciderà il giorno stesso della partita, dopo l’ultimo provino. Uno pensa che le situazioni non siano gravi. Altrimenti mica si starebbe a discutere sul loro impiego. Magari si può rischiare Rebic, squalificato per le prossime due gare, mettendolo in campo con un antidolorifico. Romagnoli è ancora alle prese con i postumi di un pestone al piede. La cosa non sembra drammatica. E comunque c’è Tomori, che io farei giocare sempre titolare. Calabria sta lottando con il suo principio di pubalgia. Speriamo bene. Leao ha un fastidio muscolare della cui entità non ci informano. Però, se la sua presenza rimane in dubbio, una persona normale crede che si tratti di un problema di poco conto. Già, ma noi abbiano dolorosamente imparato a fare i conti con uno staff medico…. particolare. Dunque, le nostre speranze si infrangono contro un vero e proprio bollettino di guerra. Romagnoli stirato al polpaccio. Leao stirato al flessore. Calabria operato stamattina al menisco. Tempi di recupero lunghi per tutti e 3. Altro che Manchester! Rebic? Be’, per lui si conferma il problema dell’infiammazione all’anca. Strano! A questo punto pensavo si potesse trattare di una frattura.

Mi stai diventando discretamente antipatico, Rino.

Come volete che si senta una povera donna di fronte a una situazione del genere? E per di più il tutto viene aggravato dalle notizie sugli Orrendi. Loro possono fare quel che vogliono. Come il Napoli, i Gobbi, la Lazio. Noi? Muti. Eh, ci teniamo allo stile. Volete proprio che vi dica dove potete mettervi lo stile? Non lo farò. Perchè? Per una questione di stile, ovviamente. Ci sono vicende gravissime che riguardano strane gestioni di tamponi, di esami di Italiano? C’è chi non paga stipendi, cartellini, procuratori? Magari anche fornitori? Che sarà mai? Queste sono bazzecole che la Procura Federale trascura. Parte subito in tromba, invece, su una faccenda deplorevole come quella delle faccine messe su Instagram, e subito rimosse, da Theo. Questo sì che è un comportamento da punire. Lo capiscono tutti. E non venitemi a dire che la Società rifugge dalla canea mediatica, ma si fa sentire da chi di dovere. Mi imbufalisco! Ci trattano a pesci in faccia. Non contiamo nulla, perchè nulla facciamo per pretendere rispetto. Ricordo bene l’esecrazione pubblica espressa da Gravina per il crimine commesso da Baka e Kessie. Si trattava della sacrilega esposizione della maglia di Acerbi. Mica bau bau micio micio, eh! In quell’occasione, del resto, Gravina si accodò a Gattuso. Rino fu il primo a stigmatizzare duramente i ragazzi. Il vergognoso rigore non concessoci al Gobbentus Stadium da Fabbri? Secondo Gattuso un errore che ci sta, come quello di Calabria che ha portato al secondo gol gobbo. Andando a Napoli, però, ha subito una mutazione genetica. Dio voglia che non sia stato proprio lui a urlare dalla panchina “ Basta rigori al Milan!” Non mi stupirei, comunque, del contrario. Ricordate l’ambaradan mediatico allestito a Napoli dopo la nostra splendida vittoria, per la mezza gomitata di Ibra? Tutti a stracciarsi le vesti. E Gattuso ad assecondare la comune riprovazione verso Zlatan davanti alle compiacenti telecamere di Sky. Bene, non c’è stato nessuno dei nostri che abbia impugnato il microfono per esternare, con stile naturalmente, due semplici concetti; “ Il gesto di Ibra è frutto della concitazione di un’azione di gioco. E, francamente, non mi sembra così grave. Ma perché voi di Sky non fate vedere la gomitata più violenta rifilata da Politano a Kessie? Attenti, ragazzi. Se usate due pesi e due misure, rischiate di perdere credibilità.”

Noi ci asteniamo dalla canea mediatica per questioni di stile. Così veniamo sbranati da chi crea un clima ostile, che viviamo con la vis pugnandi della vittima sacrificale. Poche storie! Questa Società imbelle non mi rappresenta! Non tutela la squadra. Sembra godere nel ricevere continuamente mazzate. Tornando a Gravina, si può tollerare in silenzio che il Presidente del Figc “inviti” la Procura Federale ad aprire un’indagine sul caso Ibra – Lukaku, connotato da risibili accuse di razzismo? L’ha fatto sull’onda della pubblica esecrazione montata vergognosamente dai Media, eh! Lo capite o no che con il vostro stile del cappero unito a uno staff atletico e medico della quarta segata rischiamo il quarto posto e, quindi, il nostro futuro? Siete di coccio? Devo illustrarvi i concetti con dei disegni, per favorire la vostra comprensione?

Il nostro carnefice

Con tutti questi chiari di luna che mi trafiggono l’anima, arrivo alla partita davvero esacerbata. Non ho neppure voglia di vederla. Stefano, da tempo ti chiedo una cosa. Non schierarmi Casti, per favore. Mi intristisce. D’accordo, sei in una situazione di assoluta emergenza. Come sempre, del resto. Ma potresti mettere Brahim falso nueve. Oppure il centravanti della Primavera. Tanto…. Mi sento come il marinaio che spiegò le vele al vento. Ma il vento non capì. Rimango, comunque, piacevolmente sorpresa dal nostro buon primo tempo. Dopo qualche difficoltà iniziale, prendiamo in mano la partita. Il Manchester non tira mai in porta. Creiamo pure qualche azione pericolosa, vanificata da errori nell’ultimo passaggio. Sbagliamo un gol non difficile da fare prima con Calha, che manca l’impatto al pallone nel cuore dell’area, e poi con Krunic, che ciabatta a lato da pochi metri. Finora tutto bene. Questo Manchester non sembra poi così terribile neppure per una squadra che schiera Casti centravanti. Peccato, però, che ci sia ancora la ripresa. E infatti… Si riparte e arriva subito il gol di Pogba. Erano mesi che non giocava. Ci ha messo pochissimi minuti a segnare. Non siamo riusciti a spazzare la nostra area. Meité, perché non hai tirato quella palla in curva? Perchè abbiamo preso la pessima abitudine di subire gol all’inizio del secondo tempo? Perchè, maledizione al secchio? Qui capiamo tutti che è finita. Per carità, basterebbe un solo gol, per rimettere la partita in carreggiata. Ma noi sappiamo che il passaggio del turno era legato alla possibilità di non prenderlo. Dopo un po’ entra Ibra. Magari….. Però non può essere certo in condizione. Comunque un buon colpo di testa lo fa. Il portiere glielo devia in angolo. Cala il sipario anche sulla Coppa Uefa. Le due partite hanno dimostrato che i Quarti erano, incredibilmente, alla nostra portata. L’eliminazione è immeritata. All’andata ci hanno derubato di un gol e del secondo cartellino non dato a McTominay. E al ritorno ci poteva stare un rigore su Zlatan.

Ti stai comportando male, Zlatan.

Ora ci attende la partita di Firenze. Tranquilli. Non recupereremo nessuno. Potremmo, però, perdere qualcun altro. Ci aspettano Domenica alle 18. Dobbiamo ringraziare la Lega che non ci ha fatto giocare alle 15 come nel derby. La Società avrà sicuramente provveduto. Con il suo solito stile. Alla ripresa del campionato saremo in campo alle 12.30. Nessun problema. I nostri Nazionali rientreranno Venerdi o magari anche Giovedì. In quali condizioni non si sa. Io credo di saperlo. Ibra, già mi era piaciuta poco la tua performance sanremese. Il ritorno in Nazionale, però, è davvero assurdo. Hai saltato più della metà delle partite. Sei appena guarito dall’ennesimo infortunio muscolare. E tu, vedendo la situazione in cui siamo, te nevai allegramente in giro per il mondo con la tua Svezia? Con tutto il bene che ti voglio e i meriti che ti riconosco, questo tuo comportamento mi fa infuriare. E ti mando a quel paese. A te del Milan non interessa poi molto. In caso contrario saresti rimasto ad allenarti tranquillamente a Milanello, per cercare di affrontare al meglio l’ultima, fondamentale parte del campionato. Certo che noi subiamo continuamente delle beffe dal destino. La Fiorentina, quando affrontò gli Orrendi, era in un cattivo periodo di forma. Per di più si presentò in campo senza gli squalificati Milenkovic e Castrovilli e l’infortunato Ribery. Ora sono tutti disponibili e tirati a lucido. Per contrappasso noi siamo stanchi e decimati. I conti tornano, maledetta dea Eupalla. Società, mi raccomando, va’ avanti con i soliti belati. Ma che dico. Tu neanche quelli fai. E’ una questione di stile. Continueranno a metterci i piedi sulla testa. Evidentemente ti piace così. Tu non mi rappresenti. Voglio darti una possibilità di riscatto ai miei occhi. Mettimi a capo dell’ufficio stampa. Vedrai che chicchette elaborate con stile ti tiro fuori. Mi raccomando, se ci squalificano Theo, accetta la cosa con garbo. Con stile. Magari infierisci sul ragazzo che si è comportato male. Senza stile. E’ quindi giusto che lui venga punito severamente. Tamponi creativi, esami di Italiano farlocchi, insolvenze pecuniarie, invece, sono bagatelle. Viva la Figc. Equanime, giusta, imparziale. E viva la Lega che ci fa puntualmente giocare alle prime date utili. Così, Covid o non Covid, ci manteniamo sempre in allenamento. Non come gli altri che giocano quando vogliono e rischiano di perdere il ritmo. Ma tanto io sono tranquilla. Mica hanno il nostro stile loro! Forza Milan!

Chiara

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Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.