Sentieri selvaggi

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Davvero tremenda la due giorni di Champions. Una roba da ammazzare un toro. C’è qualcuno che sta peggio di noi. E’ gente gobba. La cosa mi consola poco. Sconfitta beffarda per noi e vittoria al Camp Nou per gli Orrendi. No, non sono incappata in un lapsus freudiano. Il loro pareggio vale la qualificazione e quindi è una vittoria. Meno male che sono una donna forte, tetragona ai colpi dell’avverso destino. Il mio stato d’animo è sintetizzabile in pochi versi.

Milan Chelsea mi ha prostrato.

Son dolente e me ne lagno.

Mi è rimasto un po’ di fiato.

Siebert, Barça, vaffanbagno.

Sei fiero del tuo operato, vigliacco?

Veramente il secondo verso mi era venuto di getto in un altro modo. Una cosa tipo “ Questo calcio è come un mulo.” Ho dovuto cambiarlo. Troppo difficile trovare la rima con mulo… A parte gli scherzi, ragazzi, è davvero duro da digerire l’ennesimo furto subito dall’Uefa. Tutti ricordiamo cosa accadde con Arsenal, Manchester United, Atletico Madrid, Porto. Sono ferite dolorose che ancora bruciano sulla nostra pelle. Eriksson, Vincic ( con i suoi addetti al Var), Cakir, Brych, Turpin e ora l’ottimo Siebert sono nomi di sicari mandati per ammazzare i nostri sogni europei. Hanno svolto bene il loro sporco lavoro. Ci provarono anche con il grande Milan. Palle entrate di un metro abbondante a Belgrado e Brema non viste. Un gol annullato al Bernabeu per un fuorigioco su un passaggio orizzontale. Cose fuori dal mondo. Quel Milan era troppo forte e non ce la fecero a fermarlo. Questo lo è meno e quindi trovano terreno più fertile. Ma non siamo ancora fuori dai giochi. Le possibilità di accedere agli Ottavi restano più che concrete, arbitri e infortuni permettendo.

E questo sarebbe un rigore, maledetti?

Ha poco senso parlare di una partita che è come l’isola di Peter Pan. Io, da povera ingenua, la affronto con il mio bagaglio di speranze e di paure. Solita tegola infortuni. Questa volta si tratta del mio Deka. Impreco. Godo con estrema moderazione per la disfatta dei Gobbi ad Haifa. Sono troppo concentrata su di noi. Il Chelsea è forte. Nessuno lo discute. Ma sfodereremo una prestazione diversa da quella abominevole dello Stamford Bridge. La formazione è quasi scontata. Ci possono essere solo i dubbi Krunic- Pobega e Giroud- Rebic. Ovviamente le scelte di Pioli sono diverse da quelle che farei io. Questa ormai è una consuetudine. Mi sarei stupita del contrario. L’importante è che giochiamo con il centrocampo a 3. Io ho qualche remora sul fatto di utilizzare Theo quasi come una mezz’ala. Quelli che se ne intendono, però, dicono sia una genialata. Magari hanno ragione loro….Bah. Poche storie. Qui bisogna far punti con il Chelsea! L’impresa è difficile. Non certo impossibile, comunque. Al fischio d’inizio sono tesa come una corda di violino. Diciotto minuti giocati non male e la partita finisce su quel rigore e quell’espulsione assurdi. Oltre il limite del grottesco. Auguro ogni male all’arbitro Siebert e ai parrucconi dell’Uefa. Immagino nugoli, miliardi di mosche che li circondano fameliche. Quel killer non si accontenta di averci distrutto. No, continua ad estrarre gialli ad ogni fallo nostro. Questa è andata, penso. Si tratta di non sprecare troppe energie e di evitare di farci sterminare a suon di cartellini. La nostra Champions non finisce qui. Sussulto sul colpo di testa di Giroud. Cambio canale dopo il loro secondo gol.

Queste sono in voluttuosa partenza per Nyon

A me piacciono gli western. Trovo “ Sentieri selvaggi” su Iris e mi sintonizzo lì. Mi spiace che i nostri ragazzi non possano uscire dalla partita. La sorte è segnata, ma bisogna evitare di prendere un’imbarcata. Reggere in 10 con tutto il tumulto che abbiamo nel cuore è tutt’altro che facile. Inutile anche appellarsi alla garra. Di fronte abbiamo un sicario che ci ammonisce ad ogni alitata…. John Waine, ci vorresti tu, per fare un po’ di giustizia. Il mio amico Umberto ogni tanto mi ragguaglia, schifato dal fatto che io guardi un film. Eh, i sentieri selvaggi della nostra Champions sono disseminati di trappole. Dobbiamo cercare di respingere vili attacchi. Guarda quante mosche volano su Nyon! Meno male che il Salisburgo pareggia a Zagabria. In fondo è ancora tutto in gioco. Sempre che ce lo permettano. Società, ti devi svegliare. Dille due paroline, nei giusti toni per carità, ai parrucconi dell’Uefa. Io non sono più disposta a farmi prendere per i fondelli, rimanendo in educato silenzio. Tu? Tutto bene? Lorsignori sono bravi come il nostro staff atletico e medico?

Sono più forti di arbitro e Var, Ravezzani?

Dopo una notte in cui dormo male, mi sveglio di cattivo umore. Per completare l’opera manca solo che gli Orrendi non perdano al Camp Nou, assicurandosi la qualificazione. Il Barça visto a Milano non mi dà nessuna fiducia. Lenti, leziosi, deboli in difesa, sono la squadra più adatta da affrontare per loro. Ovviamente tutti i miei timori trovano riscontro nella realtà. Intendiamoci, hanno giocato bene, meritando e mangiandosi pure diverse occasioni. Ma ci vogliono proprio dei cretini per lasciare tutti quegli spazi alle loro ripartenze. Va bene, dai, pensiamo a noi. Una parola. Si può sentire Spiaze che dice “ Il problema del Barcellona è che ha incontrato l’Inter. In Spagna si ricorderanno a lungo di noi.” ? Meglio così, in fondo. Gli sboroni non fanno mai troppa strada. Poi mi imbatto in un video di Ravezzani su YouTube. Titolo “ Inter più forte di arbitro e Var.” Mi guardo bene dall’aprirlo. La cosa mi sembra surreale. Insomma, il concetto è essere più forti di qualcosa che ti ostacola. Di qualcuno che ti fa dei torti. Non ha senso dire che sei più forte di ciò che ti aiuta. Al Barça arbitro e Var hanno negato un rigore nel finale a S. Siro. L’avessero concesso, come era doveroso, la storia sarebbe andata in modo diverso. Bah! Mi scappa pure da ridere. Ok, antenne puntate su Verona. Quell’individuo in giacca nera, oltre ad averci fatto perdere la partita, ha condizionato la gara di Zagabria. La affronteremo senza Tomori e con un impressionante fardello di gialli. Pessimo viatico, sapendo che dopo ci aspetta il Salisburgo. Che vile imboscata ci è stata fatta sui sentieri selvaggi della Champions. E ci sono ripercussioni pure sul prossimo impegno di campionato. Vi sembra uno scherzo giocare in 10 dal minuto 18 del primo tempo? Quanti tesori di energie fisiche e nervose abbiamo sprecato. Quanta rabbia ci ha divorato.

Reagiamo all’ingiustizia, resettiamo e guardiamo avanti. Se puoi sognarlo, puoi realizzarlo, diceva qualcuno molto più importante di me. Io sogno una bella, rinvigorente vittoria al Bentegodi. Poi penseremo al Monza e dopo, ça va sans dire, allo snodo cruciale di Zagabria. Un passo alla volta sui sentieri selvaggi d’Italia e d’Europa disseminati di mine. Ti prego, Stefano, non farmi il 4-2-3-1 con Brahim e Messias, eh! Lo sai che siamo stanchi e frustrati. Abbiamo bisogno di forza, equilibrio e freschezza. Pobega e Vranckx sono due ragazzi ben fisicati pieni di energia. E non mortificarmi sempre Adli. Giroud stavolta parta dalla panchina. La mia ira funesta si va trasformando in un’incontenibile voglia di rivincita. Forza Milan

Chiara

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Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.